RADICAL CHOC PER "FIRMIGONI" E COTA - DOPO IL SÌ DEL CONSIGLIO DI STATO AL RICORSO DEI RADICALI, I DUE PRESIDENTI NON CORRONO TROPPI RISCHI DI DOVER RIPETERE LE ELEZIONI MA UN PO’ DI STRIZZA SE LA SONO PRESA - IL GIUDICE AMMINISTRATIVO CHIEDE ALLA CONSULTA: POSSIAMO DISPORRE DELLA PERIZIA SU FIRME POTENZIALMENTE FALSE, SENZA DOVER ATTENDERE IL GIUDICE ORDINARIO? - SE LA CORTE COSTITUZIONALE DOVESSE DIRE SÌ PER I GOVERNATORI DI LOMBARDIA E PIEMONTE SAREBBERO FIRME AMARE…

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1 - FORMIGONI E COTA RISCHIANO GROSSO - DOPO IL CONSIGLIO DI STATO, DECISIVA LA SENTENZA DELLA CONSULTA...
Marco Bertoncini per "Italia Oggi"

La sentenza con la quale il Consiglio di Stato, ribaltando quanto deciso dal Tar della Lombardia, ha accolto il ricorso elettorale dei radicali contro la proclamazione dei risultati delle regionali lombarde dell'anno scorso, costituisce un brutto colpo per Roberto Formigoni.

Non che il presidente della Lombardia (beffardamente definito Firmigoni dai radicali, per le firme irregolari con le quali sarebbe stata presentata la sua lista «Per la Lombardia») abbia da temere, nell'immediato, di dover ripetere le elezioni.
Tuttavia, una certa strizza deve averla presa.

Il Consiglio di Stato, infatti, ha riconosciuto fondati gli elementi addotti dai radicali per attestare le numerose violazioni di legge commesse nell'autenticare le sottoscrizioni. Tuttavia un ostacolo si frappone alla decisione del massimo organo amministrativo: è pendente una querela di falso davanti al Tribunale civile di Milano proprio riguardo tali firme. I giudici di palazzo Spada rilevano che «la notoria durata del giudizio sulla querela di falso rischia di rendere priva di effettività la tutela giurisdizionale» chiesta al Consiglio di Stato.

Il giudizio amministrativo oggi non consente, nemmeno dopo l'entrata in vigore del codice del processo amministrativo, di disporre una perizia d'ufficio sugli atti del procedimento elettorale: lo stesso Consiglio di Stato, però, aveva già provveduto a sollevare una questione di legittimità costituzionale.

Essendo imminente la decisione della Corte costituzionale, i giudici amministrativi hanno deciso di sospendere il giudizio in attesa che il giudice delle leggi si esprima. Sarà opportuno notare che palazzo della Consulta deve esprimersi, guarda caso, a seguito di un ricorso elettorale contro l'elezione del presidente del Piemonte, Roberto Cota.

Anche nel caso piemontese si tratta di firme reputate irregolarmente autenticate, di querela di falso, di possibilità che l'elezione del presidente venga annullata. Se, dunque, la Corte costituzionale dovesse decidere dichiarando costituzionalmente illegittimo il divieto di ricorso a perizie d'ufficio nel procedimento amministrativo elettorale, al centro-destra potrebbero venire due negative conseguenze in un colpo solo.

2 - RADICALI, SE CONSULTA AUTORIZZA CONTROLLO FIRME FALSE, NUOVE ELEZIONI...
(AGENPARL) -
"Il Consiglio di Stato ha ribaltato gli esiti del giudizio sul ricorso elettorale avviato dei Radicali della Lista Bonino - Pannella Marco Cappato e Lorenzo Lipparini contro la ammissione della lista "Per la Lombardia" a sostegno del Presidente Roberto Formigoni".

Lo si legge in una nota dei Radicali. "Al contrario di quanto deciso in primo grado dal Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia (che aveva respinto i ricorsi radicali perché ritenuti generici e tardivi), il Giudice d'appello ha accolto il ricorso presentato per i Radicali dagli avvocati Mario Bucello, Giovanni Pesce e Simona Viola, riconoscendo che la falsità delle firme avrebbe dovuto e tuttora deve essere esaminata dagli organi di giustizia, e auspica che ciò avvenga celermente, con una tempistica compatibile con le esigenze di giustizia, di certezza e di democraticità degli esiti elettorali.

Dunque invece di attendere gli esiti della querela di falso instaurata dai radicali davanti al tribunale civile (scontati, vista la palese falsità delle firme, ma probabilmente tardivi rispetto al decorrere della legislatura Regionale) il Consiglio di Stato ha preferito sospendere il giudizio per attendere di sapere dalla Corte Costituzionale (davanti alla quale la questione era stata già rimessa in occasione dei giudizi promossi dall'ex Governatore del Piemonte Mercedes Bresso nel noto contenzioso promosso contro la vittoria di Cota, e la cui decisione è prevista per i primi d'ottobre) se nei giudizi elettorali il giudice amministrativo possa disporre velocemente e direttamente la perizia su firme potenzialmente false, senza dover attendere gli esiti della questione di falso da parte del giudice ordinario.

In definitiva il Consiglio di Stato ha riconosciuto degna di attenzione e verifica la richiesta dei Radicali di effettuare una perizia ufficialmente disposta dalla magistratura amministrativa per accertare la veridicità delle sottoscrizioni. A tal proposito, Marco Cappato ha dichiarato: "Se le firme venissero finalmente controllate anche dal giudice amministrativo, a quel punto sarà doveroso prendere atto di quanto abbiamo da un anno e mezzo provato e documentato, e finalmente annullare elezioni falsate dalla "truffa Firmigoni" perpetrata ai danni dei cittadini lombardi".

 

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