LE ELEZIONI “ADESSO!” - RIAPRONO I COMITATI DI RENZI, IL ROTTAMATORE PUNTA AL VOTO ENTRO OTTOBRE

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D.A per il "Corriere Fiorentino"

In attesa che venga scritta l'ultima parola del «Romanzo Quirinale», i renziani rimettono in moto la macchina da campagna elettorale. La speranza, in fondo, è sempre quella, come dice uno di loro: «A Matteo conviene che si vada votare subito». D'altronde l'effetto eterno-giovane-salvatore-della-patria prima o poi finirà. Dunque per non disperdere il patrimonio elettorale del voto alle primarie (quasi il quaranta per cento), stanno nascendo in tutta Italia le associazioni di Renzi.

Nome diverso da città a città, ma con una costante: un «Adesso!» bene in evidenza. La prossima settimana, martedì 23 aprile, nasce nella Capitale «Roma riparte Adesso!», ore 17 al circolo Caracciolo, coordinata dal deputato renziano Paolo Gentiloni, appena sconfitto da Ignazio Marino alle primarie per il candidato sindaco di Roma. Ma anche in Toscana ne stanno nascendo altre. L'obiettivo è non farsi trovare impreparati per la campagna elettorale che verrà. Soprattutto in caso di nuove primarie. Renzi non vuole essere cooptato dal gruppo dirigente, per diventare leader del centrosinistra vuole passare comunque dal voto e dalla legittimazione popolare.

C'è un problema di tempi però che non va sottovalutato. Il prossimo anno a Firenze si vota, quindi, verosimilmente, in autunno il Rottamatore dovrà decidere cosa fare del suo futuro. I renziani, quindi, temono una sovrapposizione di campagne elettorali. Per questo sperano che Renzi non sia costretto ad annunciare la sua candidatura a sindaco nel 2014, correndo il rischio, a un certo punto, di dover abbandonare la nuova campagna a metà per candidarsi alla premiership. Per questo Renzi e i suoi sperano che a votare si vada a luglio o al massimo in ottobre. Andare oltre sarebbe una situazione complicata da gestire.

Via con le associazioni, dunque. Ed è ancora in campo l'idea, spiegano i renziani, di costituire una Fondazione che funga da punto di riferimento per queste associazioni. Certo, tutti questi strumenti di campagna elettorale cambieranno senso e scopo a seconda dello scenario. La fondazione potrebbe servire per organizzare iniziative politico-culturali. Riceverà i finanziamenti anche dai parlamentari renziani.

Fino a poco tempo fa la cifra fissata era tra i 5 mila e i 10 mila a testa. Non tutti sono contenti di pagare. Anche perché già devono versare il 10 per cento del loro stipendio al partito, come da statuto. E poi c'è la casa a Roma, poi c'è l'assistente da pagare... «Stare qui costa, con tutte queste spese io non ce la faccio!», si sfoga uno di loro.

 

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