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ELLY SCHLEIN, PRENDI APPUNTI – RAPHAEL GLUCKSMANN, IL MODERATO ASTRO NASCENTE DELLA SINISTRA FRANCESE: “NON RIUSCIREMO A FERMARE L’ONDATA POPULISTA SE NON ASCOLTIAMO LA FRUSTRAZIONE DEI LAVORATORI E SE NON LI METTIAMO AL CUORE DEL CONTRATTO SOCIALE" - "SE LE DEMOCRAZIE OCCIDENTALI SONO DIVENTATE COSÌ FRAGILI È PERCHÉ HANNO TRADITO LA PROMESSA FATTA ALLE CLASSI MEDIE. DOBBIAMO RI-VALORIZZARE IL LAVORO CON LE SCELTE FISCALI, PERCHÉ OGGI TASSIAMO IL LAVORO PIÙ DEL CAPITALE E PIÙ DELL’EREDITÀ, E POI ALZARE I SALARI, E OCCUPARCI DELLE CONDIZIONI DI LAVORO…”

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Estratto dell’articolo di Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”

 

raphael glucksmann 4

Neanche cinquemila abitanti sulle rive della Garonne, nella campagna a un’ora di treno da Bordeaux, il piccolo comune de La Réole diventa uno dei nuovi e inaspettati centri della politica francese perché Raphaël Glucksmann tiene qui per tutto il weekend, molto lontano da Parigi, gli incontri e i comizi del suo movimento Place publique.

 

In una Francia sempre più divisa tra l’élite della capitale e il resto del Paese, l’eurodeputato parigino e cosmopolita Glucksmann vede nella provincia il territorio di una possibile riconquista progressista.

 

macron lecornu

Alla vigilia della nascita o della morte immediata del governo Lecornu (che andrà in parlamento martedì), di nuovo in testa ai sondaggi a sinistra per l’Eliseo 2027, poco prima di salire sul palco Glucskmann parla […] del futuro della Francia e dell’Europa.

 

Dopo Barnier e Bayrou, il nuovo premier Lecornu riuscirà a non farsi bocciare? A quali condizioni voi della sinistra moderata accetterete di tenerlo in piedi?

«Rispetto alle nostre richieste, finora Sébastien Lecornu ha chiuso le porte in modo chiarissimo, e quando ha cominciato ad aprirle lo ha fatto in modo molto confuso.

 

Global Sumud Flotilla

Ci aspettiamo una rottura vera su questioni fondamentali come la giustizia fiscale, i salari troppo bassi, il potere d’acquisto. Non è normale che i macronisti continuino a esercitare il potere come se niente fosse cambiato, quando nessuno ha la maggioranza e tantomeno loro. Devono ascoltare le richieste dei francesi».

 

Per esempio la tassa Zucman sui super-ricchi?

«Siamo riusciti a porre la giustizia fiscale al centro del dibattito pubblico, obbligando tutti a prendere posizione. Lecornu è contrario alla tassa Zucman? Noi non siamo ossessionati dal nome, possiamo valutare altre soluzioni che vadano però nello stesso senso, cioè rispondere all’indignazione dei francesi e obbligare i miliardari a partecipare allo sforzo fiscale. Per adesso quel che propone il premier non basta affatto».

 

raphael glucksmann 2

Lei è noto per le prese di posizione internazionali e le battaglie contro le autocrazie di Russia e Cina, ma negli ultimi tempi parla molto più di lavoro, salari, potere d’acquisto. Come mai?

«Perché mi pongo la questione di come rafforzare le nostre democrazie occidentali di fronte all’avanzata dell’estrema destra, e il fattore fondamentale è il lavoro. In Francia, le classi attive votano in massa per il Rassemblement national.

 

Poi pensionati e studenti si mobilitano e riescono a porre un freno all’avanzata con il successo dei vari fronti repubblicani, ma questa è la situazione. Non riusciremo a fermare l’ondata populista se non ascoltiamo la frustrazione dei lavoratori e se non li mettiamo al cuore del contratto sociale».

 

sebastien lecornu emmanuel macron

Insomma la sinistra deve ripartire dal lavoro?

«Sì. Se le democrazie occidentali sono diventate così fragili è perché hanno tradito la promessa fatta alle classi medie e popolari dopo la Seconda guerra mondiale: grazie al lavoro riusciremo a migliorare le condizioni di vita.

 

Ha funzionato grosso modo fino agli anni 90 o Duemila, ma oggi in Francia il lavoro non basta ad arrivare alla fine del mese, tanto meno a comprarsi una casa.

 

L’eredità è troppo importante, non è giusto. Dobbiamo ri-valorizzare il lavoro con le scelte fiscali, perché oggi tassiamo il lavoro più del capitale e più dell’eredità, e poi alzare i salari, e occuparci delle condizioni di lavoro. La Francia ha il record delle morti sul lavoro, è inaccettabile. E poi c’è anche una questione di identità che non va più ignorata».

 

Parla del patriottismo?

attivisti pro pal bloccano le strade a roma foto lapresse 3

«Sì, dobbiamo riflettere, la sinistra moderata non deve abbandonare l’amore per la Francia all’estrema destra, o a Mélenchon, che in fondo un’idea, quando parla della Francia creolizzata, ce l’ha».

 

In Italia in questi giorni la sinistra è mobilitata soprattutto per la Flotilla per Gaza. Le priorità sono diverse in Francia e in Italia?

«Si può difendere il lavoro e anche uno Stato palestinese. Io critico il presidente Macron su quasi tutto, ma sul riconoscimento ha fatto bene e ha avuto un peso sul piano di pace Trump. La premier Meloni ha fatto una scelta diversa».

 

Le priorità oggi sono di politica interna?

sebastien lecornu emmanuel macron

«Rifiuto la gerarchia, tutte le questioni sono legate. Se l’Europa è debole di fronte a Putin o Xi Jinping, è perché abbiamo smesso di essere società di produzione e del futuro. Io credo in una Francia potente, in un’Europa potente, l’unico modo è tornare a essere una società di lavoratori».

 

Quale linea terrà nei prossimi giorni cruciali, e nelle possibili elezioni?

«Una linea chiara e inderogabile: né con Macron né con Mélenchon».

 

Correrà per l’Eliseo?

«È ancora presto. Se lo farò, sarà per vincere […]».

attivisti pro pal bloccano le strade a roma foto lapressemilano sciopero per gaza