ROTTURA DI MARÒ - ENTRO 15 GIORNI L’ACCUSA DOVRÀ PRESENTARE LE INCRIMINAZIONI CONTRO I FUCILIERI - PER LA STAMPA INDIANA LA PENA DI MORTE È POSSIBILE

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Da "la Repubblica"

Si gioca ormai su molti tavoli e in maniera sempre più caotica la partita fra Italia e India sulla sorte dei due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. L'udienza della Corte Suprema indiana di ieri è stata molto breve, è durata solo 10 minuti. Rispondendo alla richiesta italiana di definire finalmente i capi d'accusa contro i due marò e di dare il via al processo, i giudici hanno intimato all'accusa (la polizia investigativa Nia) di presentare entro 15 giorni le incriminazioni contro i sottufficiali.

«L'accusa dia una risposta coerente», ha commentato l'inviato speciale italiano Staffan de Mistura. «Se non arriverà un'accelerazione, l'Italia chiederà ancora una volta il rimpatrio dei due fucilieri in attesa del processo». La pubblica accusa indiana ha spiegato di
non essere pronta, perché gli inquirenti stanno consultando il governo per capire a quale legge fare riferimento in questo processo. Il giudice ha risposto: «Dovete risolvere le difficoltà, vi do tempo fino al 3 febbraio».

Il dibattito verte ancora una volta attorno al Sua Act, la legge anti-terrorismo che punisce i reati commessi contro gli interessi e gli individui indiani in alto mare. Una legge nata sostanzialmente contro la pirateria marittima, che prevede per i reati più gravi la pena di morte e conferisce forti poteri anti-terrorismo a polizia e giudici.

Secondo alcuni giornali indiani, venerdì il ministero degli Interni avrebbe autorizzato la Nia a utilizzare il "Sua Act", una scelta che porterebbe l'Italia a contestare con maggior forza di quanto non abbia fatto in passato la giurisdizione accordata all'India per il caso dei due marò.

Alla possibile autorizzazione del Sua Act, ieri de Mistura ha reagito con scetticismo: «Non abbiamo nessun riscontro. La Nia ci ha abituati in passato alle voci che fa filtrare tramite la stampa indiana in modo da mettere pressione sulla Corte Suprema e sulla magistratura indiana. In ogni caso se utilizzassero il Sua Act si rafforzerebbe la solidarietà internazionale a favore della posizione italiana».

Intanto ieri si giocava anche una "partita" europea. Al tavolo del Consiglio Affari Generali, la riunione mensile dei ministri degli Esteri dell'Unione europea, l'Italia per la prima volta ha preparato, fatto inserire in calendario e affrontato una discussione sul caso marò. Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha annunciato che la contesa sarà risollevata dalla Ue al tavolo delle Consultazioni di politica estera in programma venerdì prossimo a
New Delhi.

«Catherine Ashton ha confermato non solo l'interessamento e la giustezza della nostra posizione e della nostra richiesta, ma anche di aver seguito questo dossier da parecchio tempo», ha spiegato il ministro. «Tutte le opzioni per rispondere all'India sono sul tappeto». Tra queste, ci sarebbero anche le possibili ritorsioni commerciali evocate dal vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani.

 

TERZI E MARO Massimiliano Latorre e Salvatore Girone EMMA BONINO E MARTIN SORRELLSTAFFAN DE MISTURA E MOGLIE GENEVIENNEIL PREMIER CINESE li keqiang CON IL PREMIER INDIANO MANMOAN singh