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Rinaldo Gianola per "l'Unità "
Il manifesto è semplice, il messaggio elementare. «Ciao Steve», un saluto al fondatore della Apple, Steve Jobs, il logo della mela morsicata con la sigla di Sinistra Ecologia Libertà . Tanto è bastato perchè sul web si scatenasse una bufera di critiche e di contestazioni contro gli ingenui militanti romani di Sel che mai avrebbero immaginato di essere redarguiti pubblicamente anche dal loro leader Nicki Vendola che scrive su Facebook: «Il genio di Steve Jobs ha cambiato in modo radicale, con le sue invenzioni, il rapporto tra tecnologia e vita quotidiana.
Tuttavia fare del simbolo della sua azienda multinazionale - per noi che ci battiamo per il software libero - un'icona della sinistra, mi pare frutto di un abbaglio. Penso che il manifesto della federazione romana di Sel, al netto del cordoglio per la scomparsa di un protagonista del nostro tempo, sia davvero un incidente di percorso. Incidente tanto più increscioso in quanto proprio in questi giorni nella mia regione stiamo per approvare una legge che, favorendo lo sviluppo e l'utilizzo del software libero segna in modo netto la nostra scelta».
Verrebbe subito da chiedere a Vendola: scusa compagno governatore, ammettiamo che Jobs non vada bene, ma visto che usi Facebook ci vuoi dire cosa pensi del suo fondatore Mark Zuckerberg che oltre a essere un miliardario, in dollari, ha pure fregato il suo socio? La contraddizione è sempre in seno al popolo, si annida come una serpe velenosa per far esplodere le deboli convinzioni, perchè questa sinistra è rimasta orfana non solo delle ideologie ma spesso anche delle idee.
Jobs, dunque, ci può esser un po' simpatico perchè indossava sempre i Levi's 501, viaggiava in India, si faceva le "canne" e anche qualche acido, ascoltava i Grateful Dead, ma alla fine resta un capitalista del cavolo che nulla può spartire con noi. Chiaro? L'ultima battaglia culturale della sinistra italiana, almeno di quel pezzo rappresentato da Sel e dintorni, è nel segno della divisione, accuse trasversali di tradimento o di essere semplicemente dei cretini. Sul web c'è chi si è inventato altri possibili ultimi saluti di Sel a Bin Laden, Papa Woytila, Michael Jackson...
à incredibile come un episodio banale, poco più che simbolico come un manifesto per Steve Jobs possa scatenare tante divergenti reazioni, come se l'utilizzo del pc, dell'iPod, dell'iPhone fosse un segno della nostra subalternità al capitale, all'imperialismo americano avremmo detto una volta. Non è un fatto nuovo, ma sorprende sempre la capacità della sinistra di dividersi, di esprimere sensibilità così diverse e lontane, su argomenti che forse meriterebbero analisi e valutazioni più serene e meno radicali.
All'inizio degli anni Settanta un giovane di sinistra era un po' in imbarazzo se doveva ammettere di essersi bevuto una Coca Cola ghiacciata perchè ogni bottiglietta di quella bevanda era «una pallottola sparata contro i vietcong». Più avanti, dopo aver invaso qualche sala cinematografica per impedire la proiezione de «I berretti verdi», un film davvero brutto con quel cow boy di John Wayne, ad alcuni capitò, ahimè, di studiare James Baldwyn all'università , di innamorarsi di Bob Dylan e di Anne Bancroft, di manifestare per Angela Davis e di appendere Mohammed Alì in camera.
Poi, con l'età , molti anche di sinistra hanno definitivamente sbracato: portano i figli da Mc Donald's, usano i computer e i sistemi operativi della Silicon Valley e comprano pure i prodotti della Apple, che sono tanto fighetti.
Ma davvero si può distinguere la sinistra, una nuova sinistra, dal giudizio su un inventore, un capitalista come Jobs? à possibile immaginare, comprendere e apprezzare, senza sentirsi in colpa, la scalata di un giovane di umili origini, adottato da una famiglia operaia, che inventa un computer in un garage, che rischia il fallimento e poi costruisce il più grande successo imprenditoriale planetario? Apple è la prima società americana per capitalizzazione, ha venduto miliardi di prodotti a ogni latitudine, ha creato cultura ed egemonia, la morte di Jobs ha suscitato emozione in tutto il mondo.
Cosa deve fare la sinistra? Bruciare la mela in piazza? Sostenere gli hackers e buttare l'iPad? Rifiutare i sistemi operativi delle multinazionali a favore del software libero? Tutto è possibile, però queste valutazioni, queste scelte devono restare lontane da pregiudizi ideologici inutili e dannosi. Anche perchè bisogna ricordare ai puristi che tutti abbiamo a che fare con Internet che non è la nuova frontiera del socialismo, ma l'evoluzione di un programma militare americano. Come la mettiamo? Steve Jobs si sarebbe fatto una risata come quando si iscrisse all'Università di Berkeley usando il nome del suo cane: Rocky Racoon, titolo di una canzone dei Beatles. Resta da capire chi è di sinistra.
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