renzi mattarella

DAL CAZZONE ALLA BRACE - UN GIGLIO MAGICO PER FELTRI: “SIA CHE VINCA IL SÌ SIA CHE VINCA IL NO, RENZI POTREBBE AVER VOGLIA DI DIMETTERSI. CIÒ POTREBBE INDURRE MATTARELLA A PROMUOVERE UN GOVERNO DI TRANSIZIONE. PRECIPITEREMO DALLA PADELLA NELLA BRACE E VIVREMO UN ALTRO PERIODO PIÙ BRUTTO DELL’ATTUALE”

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Vittorio Feltri per “Libero Quotidiano

 

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La politica italiana è come una giostra. Gira e gira ma finisce sempre al punto di partenza. Non conclude mai nulla. Alla morte della Prima Repubblica ci fu l' alternanza tra Berlusconi e Prodi, che faticarono assai per rimanere in vita e non combinarono nulla di veramente positivo. Poi il Cavaliere si è incartato per motivi giudiziari e non solo. Ed è arrivato Monti che ha peggiorato la situazione già difficile. Caduto il professore è entrato a Palazzo Chigi Letta (nipote) e abbiamo visto come è andata a finire.

 

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Ed eccoci a Renzi. Il quale insediandosi ha fatto un discorso lucido: tramite la spending review recupererò capitali per rilanciare l' economia e il Paese. Non ce l' ha fatta per ovvi motivi. Tagliare la spesa pubblica è un sogno irrealizzabile. Se azioni le cesoie impoverisci molti cittadini i quali protestano e alla resa dei conti fanno perdere consensi ai partiti di governo, che pertanto si guardano bene dal fare ricorso alle forbici.

 

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L' euro e l' Europa sono fregature tali da impedire la crescita, di conseguenza l' Italia sprofonda nella palude. Il debito pubblico, a differenza del Pil, aumenta e tutti noi (o quasi tutti) impoveriamo. Impossibile ipotizzare una inversione di tendenza finché saremo schiavi di Bruxelles. C' è una aggravante. L' esecutivo è tempestato dalle critiche della opposizione che considera il premier la causa di tutti i guai e non ha in mente altro che di abbatterlo. L' occasione d' oro per mandarlo a casa è fornita dal referendum confermativo delle riforme costituzionali che si svolgerà entro Natale.

 

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Sia che vinca il sì sia che vinca il no, Matteo Renzi rischia di essere messo in discussione. E potrebbe aver voglia di dimettersi. Servirebbe una conferma elettorale. Ma come si fa a votare con una legge elettorale pasticciata? Ciò potrebbe indurre Mattarella a promuovere un governo di transizione appoggiato da una larga e disomogenea maggioranza con la finalità di approvare un nuovo sistema elettorale finalmente in grado di soddisfare destra e sinistra.

 

Per farla breve, si profilerebbe l' ennesima ammucchiata denominata solidarietà nazionale. Una soluzione di compromesso sperimentata varie volte con esiti tutt' altro che soddisfacenti. E proprio perché si tratterebbe di una porcheria tipicamente italiana è probabile che trovi un appoggio generale in Parlamento. Una sciagura. Una toppa peggiore del buco.

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Non esiste una terza via. Ci domandiamo che senso abbia tutto ciò. L' esperienza anche recente di Monti e Letta presidenti del Consiglio è stata tragica, ma la nostra politica se ne è già dimenticata e tende e ripetere gli errori commessi. Cosicché precipiteremo dalla padella nella brace e vivremo un altro periodo più brutto dell' attuale. Ancora una volta infelici e scontenti. Siamo condannati all' immobilismo.