DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
Chiara Pellegrini per "Libero Quotidiano"
L’ex presidente della Camera Gianfranco Fini ha dimenticato, forse, di essere salito, seppur tardivamente, sul predellino. Colui che nel 2007, assieme a Silvio Berlusconi, fondò il Pdl frantumando gli ultimi resti di Alleanza Nazionale, già divisa per le lotte interne dei vari colonnelli, ora rivuole mettere le mani sulle spoglie di quel partito che contribui a fondare nel 1994: An.
Ieri se l’è presa con gli ex compagni di partito, ora confluiti in Fratelli d’Italia rei di utilizzare, a suo giudizio impropriamente, il vecchio simbolo di An. «I “fratellini d’Italia”, o cuginetti di campagna, non possono usare la storia di Alleanza nazionale per sostenere ciò che vanno dicendo», ha tuonato l’ex leader di An dal salotto della trasmissione di Rai Tre Agorà.
«Ed è un problema tutt’altro che personale perché Alleanza nazionale», spiega, «è stata l’apertura della destra ad un mondo moderato, mentre oggi chi usa quel nome è diventato l’ultima ridotta veteromissina. E lo dice l’ultimo segretario del Movimento sociale italiano, senza nulla di personale: è un’analisi politica».
GIANFRANCO FINI BIONDO A IN MEZZORA
Insomma Fini rimprovera a Giorgia Meloni e ai suoi di aver dimenticato la «Svolta di Fiuggi», quel congresso del 1993 che segnò la fine del Movimento sociale, ma soprattutto l’abbandono di una linea post-fascista. Chissà che anche Fini, come già l’ex governatore del Lazio Francesco Storace, non avrebbe voluto mettere volontieri le mani sopra la fiamma tricolore.
Ne è convinto l’ex colonnello Ignazio La Russa, ora tra i fondatori di Fdi. «Preferisco non alimentare il rumore che Vecchioni in una famosa canzone paragonava a quello di “stupide galline che si azzuffano per niente”», ha chiosato, accusando Fini di «votare Scelta Civica», ma di voler «usurpare la storia di An». Come «fa ridere Storace che accusa tutti di essere stati nel Pdl mentre sta in Forza Italia e fa campagna elettorale per la simpatica Ronzulli che non mi pare proprio una pasionaria di destra».
Il capogruppo alla Camera Fabio Rampelli ricorda a Fini il suo ruolo passato, «di essere stato presidente della Camera, mantenga uno straccio di stile, rammenti di aver guidato incontrastato la destra italiana per 20 anni, fino al suo epilogo». Ed è proprio dalle ceneri delle destra che, dopo l’esperienza fallimentare di Futuro e Libertà, ripartirà Fini. Sabato prossimo, al palazzo dei Congressi dell’Eur a Roma, l’ex presidente della Camera presenterà la convention «L’Italia che vorresti, la tua idea per la destra che non c’e».
Giorgia Meloni sul palco di Atreju
L’assemblea è rivolta «agli elettori delusi e disorientati dall’attuale condizione della destra, e più in generale, del centrodestra». A darne notizia è stato Fini in persona. Lo ha fatto «vestendo» per gioco i panni dell’allenatore, in un video lanciato su Youtube e rimbalzato suoi siti d’informazione. «Non mi candido a nulla», ha ribadito Fini, «non sono l'uomo per tutte le stagioni. Ma l’idea di destra che ho in mente non è molto diversa da quella di movimenti europei pienamente legittimati dal consenso».
Ignazio La Russa IGNAZIO LA RUSSA GIANFRANCO FINI - Copyright Pizziselfie tra gli ex nemici francesco storace e alessandra mussolini Storace Francesco CROSETTO GIORGIA MELONI E IGNAZIO LA RUSSA CON LA TESSERA ELETTORALE AL QUIRINALEGIORGIA MELONI FABIO RAMPELLI l onorevole Fabio Rampelli
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