BRUNETTA, PIZZICATO DAL “FATTO” SULL’ESENZIONE DELL’IMU PER LA SUA CASA DI CAMPAGNA, REPLICA TIRANDO IN BALLO ‘’GLI EDITORI PASSATI E PRESENTI’’ DI MARCO LILLO (SE HA LE PROVE, RENATINO LE TIRI FUORI)

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1-LETTERA DI BRUNETTA AL FATTO QUOTIDIANO
Vero, la mia casa di campagna, nella periferia sud di Roma e fuori dal raccordo anulare, rientra tra quelle che sono esentate dall'Imu. Così l'alacre Marco Lillo ha scoperto un'altra legge ad personam, la cosiddetta ad Brunettam , il tutto per farmi risparmiare un pò di soldi. Troppa grazia. Tutto questo impegno in campagna elettorale, nel programma di governo e nell'azione dell'esecutivo per un simile risparmio personale... Marco Lillo ne converrà.

Invece, checchè ne pensi il suo giornale e il cronista, la scelta del governo è stata ottima per l'80 per cento delle famiglie italiane che vivono nella casa di proprietà. Per quanto mi riguarda nessun miracolo, è tutto trasparente. Così come sono trasparenti i miei redditi e i dati sul mio patrimonio, come facilmente ha potuto accertare il suo cronista. Non mi vergogno di essere riuscito, studiando e lavorando, a costruirmi un benessere che non credo debba nè essere portato al pubblico ludibrio nè essere oggetto di invidia sociale.

Una riflessione per chiudere. Peccato che Marco Lillo si applichi da tempo al sottoscritto e al suo patrimonio e non mostri altrettanta determinazione a 360 gradi ad esempio nei confronti dei suoi editori passati e presenti, nei confronti della sinistra più o meno radical chic, e magari nei confronti di tutti i membri del governo con particolare riferimento a quelli reticenti in termini di proprietà immobiliari. Allora sì che il gioco sarebbe divertente. Noi ci speriamo, non è mai troppo tardi...

On.Prof.Renato Brunetta

2-LA RISPOSTA DI MARCO LILLO
Il professor Brunetta risponde con una lettera dai toni insolitamente cortesi nella quale conferma quanto abbiamo scritto e non con una citazione in giudizio. La novità è apprezzabile e va sottolineata: quando nel 2008, con il collega dell'Espresso Emiliano Fittipaldi, ho ricostruito le sue proprietà immobiliari e la sua carriera universitaria ci ha trascinati in giudizio chiedendo la modica cifra di 7 milioni e mezzo. In quell'articolo raccontavo l'acquisto a 113 mila euro della sua prima casa romana grazie a allo sconto del 40 per cento ottenuto in qualità di inquilino INPS.

Brunetta ha lavorato sodo per costruire il suo patrimonio e il suo reddito. L'invidia sociale e il pubbico ludibrio non ci piacciono ma è giusto ricordare che quell'appartamento comprato dallo Stato è stato poi dato in permuta cinque anni dopo a un prezzo quintuplicato di 600 mila euro da Brunetta per comprare la sua villa sull'Ardeatina.

Oggi Brunetta non pagherà sulla villa nemmeno l'Imu grazie a un decreto da lui sponsorizzato. Conveniamo sul fatto che non si tratta di una legge ad Brunettam e che farà felice l'80 per cento degli italiani, sempre che non si debba ripagare il dono poi sulle seconde case. Brunetta però non risponde alla domanda dell'articolo: perché non approvare una modifica al decreto IMU che escluda dall'esenzione quel 5 per cento di italiani ricchi, compreso Brunetta, che possiedono molti immobili e alti redditi?

Quanto alla mia ‘determinazione a 360 gradi', si può sempre migliorare ma prima di criticare Brunetta dovrebbe leggere l'inchiesta di copertina dell'Espresso (‘Casa Nostra') del 2007 nella quale svelavo gli acquisti immobiliari con lo sconto da enti e assicurazioni effettuati dai pezzi grossi del centrosinistra allora al potere come Walter Veltroni, Franco Marini, Clemente Mastella, Luciano Violante, Nicola Mancino, Giuseppe Fioroni e tanti altri. Mancava proprio l'acquisto scandaloso di Brunetta, al quale non mi applicai con "determinazione" solo perché non era ancora così famoso.

Sui membri del Governo Letta, Brunetta casca male: il 6 maggio del 2013 abbiamo pubblicato un mio pezzo sul risparmio ottenuto da ciascun ministro grazie all'abolizione dell'Imu. In quel pezzo notavamo che l'unico ministro che avrà un risparmio pari a quello di Brunetta è Moavero Milanesi.

E riportavamo, grazie alle visure fatte da noi, anche il risparmio ottenuto dalla famiglia del premier Enrico Letta sull'abitazione romana intestata alla moglie e non riportata nelle dichiarazione patrimoniale del marito. Se Brunetta sa qualcosa su altri ‘ministri reticenti‘ sappia che il gioco è divertente anche per noi e accogliamo l'invito ad approfondire. Se sa qualcosa però faccia i nomi. Noi ci speriamo, non è mai troppo tardi.

Marco Lillo

 

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