benjamin netanyahu papa francesco bergoglio

AL TERZO GIORNO DALLA MORTE DI PAPA FRANCESCO, ANCHE NETANYAHU SI È SVEGLIATO – IL PREMIER ISRAELIANO, UNICO RIMASTO A NON PROFERIRE PAROLA DI FRONTE AL DECESSO DEL PONTEFICE, VERGA UN COMUNICATO STRINGATISSIMO: “POSSA RIPOSARE IN PACE” – LO SGARBO MAI VISTO DI “BIBI”, IN VATICANO, È GIUDICATO UNA VIOLAZIONE DELLE REGOLE BASE DELLA DIPLOMAZIA – IL PIANO DI NETANYAHU PER DANNEGGIARE IL PATRIARCA DI GERUSALEMME, PIERBATTISTA PIZZABALLA, E QUELLA VOLTA CHE EBBE UNO SCAZZO CON BERGOGLIO SULLA LINGUA DI GESÙ: NETANYAHU DISSE “PARLAVA EBRAICO”, E IL PAPA SUBITO LO CORRESSE… - VIDEO

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UFFICIO NETANYAHU, 'CONDOGLIANZE PER LA MORTE DEL PAPA'

pierbattista pizzaballa

(ANSA) - "Lo Stato di Israele esprime le sue più profonde condoglianze alla Chiesa cattolica e alla comunità cattolica nel mondo per la scomparsa di Papa Francesco. Possa riposare in pace". Lo scrive su X l'account ufficiale dell'ufficio del primo ministro di Israele Benyamin Netanyahu.

 

Papa, amb. Israele presso Santa Sede: grande rispetto per Francesco

 (askanews) - Da Israele c'è grande rispetto per Papa Francesco, che si opponeva all'antisemitismo: l'ambasciatore di Israele presso la Santa sede, Yaron Sideman, in una intervista al Corriere della Sera nega che il suo paese sia rimasto in silenzio di fronte alla morte del pontefice e che non vi sia rispetto per la figura del Papa scomparso.

 

netanyahu bergoglio papa francesco

Le esequie di Francescono avvengono di sabato, fa notare, "per il popolo ebraico un giorno sacro nel quale chi rappresenta ufficialmente lo Stato di Israele non è autorizzato a esercitare alcuna attività. Che io abbia ricevuto istruzioni di partecipare alle esequie dimostra l'importanza e il significato che lo Stato di Israele attribuisce al tributare rispetto e condoglianze al Papa". L'ambasciatore sottolinea come sia capitato che le delegazioni israeliane all'ONU non votassero di sabato." 

 

IL PIANO DI BIBI ANTI-PIZZABALLA FERMARE LA SUA CORSA AL PAPATO

Estratto dell’articolo di Giacomo Galeazzi per “La Stampa”

 

benjamin netanyahu papa francesco

Tra conciliaboli e congregazioni generali, in Vaticano diventa materia di conclave lo sgarbo delle condoglianze ritirate dal governo israeliano per la morte di Francesco. «Gesto mai visto», «violazione delle basilari regole della diplomazia»: lo schiaffo di Benjamin Netanyahu alla Santa Sede si tramuta, nei ragionamenti dei principi della Chiesa, in uno sgambetto alla candidatura del patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa.

 

Il porporato francescano è il titolare in Terra Santa di un dialogo che conosce uno strappo senza precedenti. E non basta a raddrizzare la situazione il cordoglio espresso ieri sera, a tre giorni dal decesso, dall'ufficio del primo ministro.

 

PAPA FRANCESCO A COLLOQUIO CON IL PRIMO MINISTRO NETANYAHU

Ai conclavisti non sfugge che le relazioni con Israele sono ai minimi storici e, al di là delle effettive responsabilità e capacità di mediazione di uno dei principali candidati alla successione di Francesco, appare evidente in Curia il tentativo dell'esecutivo di Gerusalemme di oscurarne la figura in una fase particolarmente sensibile.

 

Nei sacri palazzi fanno notare la netta differenza di comportamento tra Israele e Cina. Pechino ha espresso «cordoglio», evidenziando che «la Cina e il Vaticano hanno mantenuto contatti costruttivi e hanno portato avanti scambi proficui. Siamo disposti a collaborare per continuare a migliorare le relazioni bilaterali». E in queste ore sta per materializzarsi un rilevante segno di avvicinamento: l'arrivo a Roma di un vescovo cinese nella delicata fase che dai funerali del Pontefice porta al conclave.

 

 

Pierbattista Pizzaballa

[…] A inasprire i rapporti con il governo israeliano, il termine «genocidio» utilizzato per l'intervento a Gaza ritenuto sproporzionato. E la quotidiana telefonata del defunto Pontefice alla parrocchia della Striscia. Il professor Agostino Giovagnoli, storico dell'Università Cattolica del Sacro Cuore osserva: «Sulle condoglianze cancellate, Netanyahu ha mostrato un'intenzione ostile che non fa escludere un'implicazione sulla situazione specifica che sta vivendo la Chiesa universale alle prese con l'elezione pontificia».

 

Il cardinale Pierbattista Pizzaballa è stato in precedenza Custode di Terra Santa e ha sempre cercato di equilibrare la propria azione fra lo Stato di Israele e il governo palestinese. «Gaza rappresenta un po' tutto quello che è stato il cuore del pontificato di Francesco», ribadisce il cardinale Pizzaballa, rinnovando il pieno sostegno papale alla popolazione della Striscia e l'impegno verso la piccola comunità cattolica nell'enclave palestinese. Secondo la massima autorità ecclesiale nella regione (e potenziale successore di Francesco) il supporto pontificio «è diventato per la comunità di Gaza qualcosa di stabile, e anche di confortante.

Papa Francesco saluta il Primo Ministro Netanyahu

 

Francesco lo sapeva. Lavorava per la giustizia ma senza entrare a far parte del conflitto. A noi, alla Chiesa, lascia un'eredità importante anche se le autorità locali non erano sempre contente delle posizioni o delle dichiarazioni del Papa», dice il Patriarca riferendosi proprio alle volte in cui i commenti sulla guerra di Gaza hanno spinto Israele a reagire. E, dopo la scomparsa di Bergoglio, il colpo di coda che prova ad azzoppare la candidatura di colui che dalla Terra Santa potrebbe essere chiamato a indossare l'abito bianco.