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Stefano Montefiori per il Corriere della Sera
Il presidente francese Emmanuel Macron ha ricevuto ieri, per la prima volta dall' inizio della crisi nel Nord della Siria, una delegazione delle Forze Democratiche Siriane (Fds), «composta in parti uguali di donne e uomini, di arabi e di curdi siriani», si legge nel comunicato dell' Eliseo. L' avere ricevuto il Fds è una svolta da parte della Francia, che annuncia ufficialmente «il sostegno al Fds, in particolare per la stabilizzazione della zona di sicurezza nel Nord-Est della Siria, nel quadro di un governo inclusivo e equilibrato, per prevenire qualsiasi ritorno dell' Isis in attesa di una soluzione politica al conflitto siriano».
Stando al rappresentante del Rojava (la zona autonoma autoproclamata curda nel Nord della Siria) a Parigi, Khaled Issa, nell' incontro con la delegazione delle Fds Macron si sarebbe anche impegnato a garantire il ritorno a Afrin dei civili curdi cacciati dall' offensiva della Turchia, e a questo scopo avrebbe deciso di inviare truppe nella zona. Secondo le fonti curde, Macron ha garantito che le forze speciali francesi saranno dispiegate sul territorio rapidamente, e si coordineranno con quelle americane. L' obiettivo sarebbe proteggere Manbij, che dopo Afrin rischia di cadere nelle mani della Turchia.
SOLDATI FORZE SPECIALI FRANCESI IN SIRIA
La Francia in passato ha già confermato di avere forze speciali sul posto: lo ha fatto in particolare nel 2016, ammettendo che i consiglieri militari francesi aiutavano le forze curde impegnate nella battaglia contro lo Stato Islamico. Un anno dopo il ministero della Difesa di Parigi ha ribadito che le forze speciali operavano non solo in Iraq ma anche in Siria, aggiungendo però che non era previsto «l' invio massiccio di soldati francesi». La novità sarebbe l' invio di altri soldati stavolta in funzione anti turca.
Di questa decisione, annunciata dai curdi, non si trova traccia nel comunicato ufficiale dell' Eliseo. La delegazione curda può avere interpretato a suo vantaggio una parte dei colloqui, oppure l' Eliseo può avere deciso - come ha fatto in passato - di evitare annunci sull' invio di truppe a terra. In ogni caso Macron ha rotto l' inazione almeno diplomatica della comunità internazionale, che per mesi ha assistito senza intervenire all' attacco sferrato dalla Turchia contro le forze curde che pure hanno avuto un ruolo decisivo nella sconfitta dello Stato Islamico in Siria e in Iraq.
Il sostegno aperto di Macron ai curdi delle Fds apre una crisi all' interno della Nato, l' organizzazione di cui fanno parte sia Francia sia Turchia. Il presidente francese si è offerto come mediatore, invocando un «dialogo tra le Fds e la Turchia con l' assistenza della Francia e della comunità internazionale» .
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