elly schlein vincenzo de luca

LA GRANDE VENDETTA DI DE LUCA CONTRO ELLY – IL GOVERNATORE USCENTE HA CONDIZIONATO IL SUO SÌ ALLA CANDIDATURA DI ROBERTO FICO ALLA CONVOCAZIONE DI UN CONGRESSO LAMPO DEL PD IN CAMPANIA, CHE PROPRIO SCHLEIN AVEVA COMMISSARIATO NELL’APRILE 2023 – L’EX SINDACO DI SALERNO VUOLE SCEGLIERE IL SEGRETARIO REGIONALE (GIRA IL NOME DEL FEDELISSIMO NELLO MASTURSI). E HA PRETESO DALLA SEGRETARIA MULTIGENDER ANCHE IL SOSTEGNO PER IL FIGLIO PIERO VERSO INCARICHI NAZIONALI NEL PD, UN PAIO DI ASSESSORI A LUI VICINI CON DELEGHE DI PESO NELLA NUOVA GIUNTA REGIONALE CHE USCIRÀ DALLE ELEZIONI D’AUTUNNO E SPAZIO A UNA SUA LISTA CIVICA…

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Estratto dell’articolo di Fabrizio Geremicca per “il manifesto”

 

ELLY SCHLEIN E VINCENZO DE LUCA

Congresso lampo del Pd campano (ora commissariato) a settembre con l’ascesa alla segreteria regionale di un suo fedelissimo salernitano; sostegno per il figlio Piero verso incarichi nazionali nel Pd; un paio di assessori a lui molti vicini con deleghe di peso nella nuova giunta regionale che uscirà dalle elezioni in programma a novembre (ma la data non è certa), qualora si affermi la coalizione di centro sinistra; spazio a una sua lista civica.

 

Sarebbero queste le condizioni che, secondo indiscrezioni, il presidente campano uscente (e non ricandidabile) Vincenzo De Luca avrebbe ottenuto durante il recente incontro con la segretaria dem Elly Schlein a Roma.

 

giuseppe conte e roberto fico

In Cambio Avrebbe dato la disponibilità ad accettare la candidatura alla presidenza della regione del 5s Roberto Fico, ex presidente della Camera, nei confronti del quale nei mesi scorsi non ha lesinato bordate e commenti sarcastici.

 

Fico è fortemente sponsorizzato dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e da un’intesa nazionale Conte-Schlein. Altri nomi sarebbero stati a De Luca più graditi, come l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

 

L’accordo consentirebbe al Nazareno di sbloccare la partita toscana, ammorbidendo l’opposizione pentastellata al governatore dem Giani, intenzionato a ricandidarsi nonostante il Movimento e Avs siano all’opposizione.

 

GAETANO MANFREDI VINCENZO DE LUCA

Per questo De Luca ha chiesto una posta molto alta: scegliere il segretario regionale (gira il nome del fedelissimo Nello Mastursi, uomo chiave di De Luca nella prima campagna elettorale del 2015, e persino del figlio Piero) consentirebbe di organizzare le liste da una posizione di favore con un’opa sull’intero partito campano.

 

L’intesa è stata digerita male da diversi esponenti locali di rilievo, che verrebbero estromessi dal patto De Luca-Nazareno fatto passando sulle loro teste.

 

A congresso a settembre dovrebbe andare anche la segreteria provinciale di Napoli, secondo lo schema su cui si sta ragionando tra Roma e Napoli. Casella attualmente coperta da Giuseppe Annunziata, vicino al capogruppo Pd in regione Mario Casillo, esponente della pattuglia di consiglieri ex bonacciniani che nei mesi si sono avvicinati alla segretaria.

 

VINCENZO DE LUCA VS ELLY SCHLEIN - ILLUSTRAZIONE IL FATTO QUOTIDIANO

[…]

 

Insomma, De Luca otterrebbe la posta massima nonostante gli insulti e gli scontri veementi con il partito nazionale mentre agli esponenti locali, tra Napoli e provincia, resterebbero le briciole. Un cambio di mood repentino anche per la segretaria che l’aveva eletto a simbolo dei «cacicchi», cioè dei potentati locali da superare.

 

Il segnale era stato inequivocabile: appena eletta alla segreteria era partito il commissariamento del partito regionale. Salvo poi incontrarlo in occasione delle scorse politiche in nome dei voti da raccogliere.

 

Così nei corridoi si organizza la fronda: «Ci siamo esposti contro De Luca e ora veniamo scaricati» è la frase che ricorre. Schlein avrebbe imposto, in base ai racconti, l’intesa con De Luca pure ai suoi, nonostante siano stati i più duri con il presidente campano. Ma del resto Igor Taruffi, che della segretaria è il braccio destro, già a metà aprile, al termine di una riunione fiume nella sede partenopea del Pd, aveva detto ai cronisti che c’era disponibilità al dialogo.

 

VINCENZO DE LUCA ROBERTO FICO

De Luca, poi, ha cambiato schema di gioco in modo repentino: fino al giorno prima ha minacciato di mettere in campo il suo Terzo polo e poi è andato a pranzo con Conte, sbloccando la partita del centrosinistra.

 

[…]

 

Tutto risolto? Non proprio. Si rincorrono le telefonate con Bonaccini, Antonio Decaro, Franceschini e Andrea Orlando per modificare il patto. Del resto il doppio congresso andrebbe fatto in tempi serrati in vista del voto e, per questo, dovrebbe essere unitario. Al momento, senza un tavolo di trattativa, non sembra esserci spazio. E c’è già chi scommette che i congressi non si faranno.

elly schlein eugenio giani