DAGOREPORT – DI FRONTE ALLO PSICODRAMMA LEGHISTA SUL VENETO, CON SALVINI CHE PER SALVARE LA…
Alessandro Alviani per "La Stampa"
Angela Merkel? «Addormenta» i tedeschi. Il giorno dopo l'unico confronto televisivo tra la cancelliera e il suo sfidante socialdemocratico Peer Steinbrück, Günter Grass torna a sostenere attivamente la Spd in campagna elettorale, come dai tempi di Willy Brandt in poi.
E lo fa fornendo una lettura netta del dibattito tv di domenica sera: Steinbrück è stato «preciso, ha parlato come un libro stampato, in modo ponderato ed è stato aggressivo solo quando era necessario», spiega il premio Nobel per la letteratura nella cornice della «Ständige Vertretung», un noto locale non lontano dal Bundestag a Berlino.
Intorno a lui, sulle pareti, decine di foto degli ex cancellieri; alla sua sinistra, a neanche due metri, uno scatto: Willy Brandt, Günter Grass e un gruppo di giornalisti immortalati su un aereo nel 1973.
Quarant'anni dopo l'autore del «Tamburo di latta» prende le difese di Steinbrück e critica i giornalisti tedeschi, colpevoli a suo dire di rimproverare ingiustamente al candidato Spd di essere «troppo intellettuale». Ma buon Dio, si infervora Grass, «abbiamo bisogno di un cancelliere con qualità intellettuali, uno che fa un effetto soporifero ce l'abbiamo già ».
Primo affondo contro Merkel, accolto con un applauso dal pubblico che s'è radunato nel locale per la presentazione del libro «Cosa direbbe Bebel al riguardo?», che contiene tra l'altro un colloquio con lo stesso Grass. Il secondo affondo arriva subito dopo: «Per poter superare i prossimi anni è necessaria una strategia, non i tatticismi dell'attuale cancelliera». Grass diventa ancora più chiaro: «anche la Cdu ha bisogno di tanto in tanto, per un certo periodo, di avere la chance di rinnovarsi» stando all'opposizione.
Lo scrittore dice no all'ipotesi di una Grande coalizione («non può essere una situazione permanente»), si appella alla Spd affinché mobiliti gli indecisi, ricorda che «Steinbrück chiede giustamente un piano Marshall» non solo per la Grecia, ma anche per gli altri Paesi, per aiutarli a uscire dal baratro, e si scaglia contro la sinistra radicale della Linke: non potrà essere un partner nazionale per la Spd finché porrà «richieste assurde» come l'uscita della Germania dalla Nato (che pure ha bisogno di essere riformata, nota) ed è «arrogante» (il fatto che venga dalla Pds, che è seguita alla Sed, cioè al partito comunista della Ddr, «dovrebbe renderla umile»).
Ad ascoltare Grass, proprio di fronte a lui, c'è anche la governatrice del Nordreno-Vestfalia Hannelore Kraft, considerata da molti la possibile candidata della Spd nel 2017 nel caso di una sconfitta di Steinbrück il 22 settembre.
Lei, ovviamente, glissa: la domanda non si pone, spiega a margine, «perché Steinbrück vincerà e si ripresenterà nel 2017». à possibile rivederla dunque a Berlino, nel prossimo governo? «Mi occupo della vittoria di queste elezioni», risponde Frau Kraft. «Ho sempre detto chiaramente che il mio posto è in NordrenoVestfalia». Per quanto tempo, lo rivelerà probabilmente anche il voto del 22 settembre.
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