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Salvatore Cannavò per ‘Il Fatto Quotidiano’
Sussurri e poche grida. La partita della successione al Colle si gioca così. Nessuna esposizione, nessun nome gridato. Nessuna campagna esplicita. Farsi notare troppo per la carica del Quirinale significa farsi affossare. Eppure i nomi circolano. Così come circola la certezza che la nuova presidenza sarà soprattutto una partita tra Giorgio Napolitano e Matteo Renzi con Berlusconi sullo sfondo - ma comunque in gioco per effetto del peso parlamentare - e Grillo autoescluso.
Che “Re Giorgio” miri alla continuità sembra accertato e la nuova elezione, con l’attuale Parlamento, in cui nessuno può contare su una maggioranza certa, spinge in direzione di “larghe intese” per quanto ammaccate. Nelle grazie di Napolitano restano nomi come quello di Giuliano Amato o del giurista Sabino Cassese.
Il primo appare bruciato dalla sovrapposizione tra il suo nome e la “casta” e sembra un nome poco compatibile con la “rottamazione” renziana. Il costituzionalista Sabino Cassese, ben visto dal Colle e a un passo dalla carica lo scorso anno, assume un profilo probabilmente più adeguato. In questa rosa, non va trascurata Emma Bonino, apprezzata trasversalmente e in “credito” politico dopo la secca estromissione dalla Farnesina.
Sul versante politico più tradizionale, invece, a nessuno sono sfuggite le quotazioni al rialzo di un esponente democratico come Walter Veltroni. Il primo segretario del Pd ha avuto l’accortezza di mettersi da parte in tempi non sospetti. Ha fatto un passo a lato prima che Renzi lo chiedesse esplicitamente, non ha preteso nulla e ha poi costruito una forte operazione politico-culturale attorno alla figura di Enrico Berlinguer.
Da parte sua, quindi, grande understatement, profilo basso e solidità politica. Il giorno dopo le Europee, in una intervista ad Aldo Cazzullo, sul Corriere della Sera, ha subito rivendicato la continuità tra il “suo” Pd e quello di Renzi. Veltroni, insomma, è in pista. E, nonostante le mille smentite, resta in circolazione anche Romano Prodi per quanto la ferita dei “101” sia poco sanabile.
Lui continua a dare segni tangibili della propria credibilità con interventi a tutto campo, dall’Europa alle trivelle per il petrolio. Molto scarse, invece, appaiono le possibilità di Massimo D'Alema che ha già mancato l’occasione per due volte – nel 2006 e nel 2013 – e che, infatti, sembra molto più indaffarato per la carica di Commissario europeo. Ma non va sottovalutata la sua determinazione a giocare un ruolo.
Sul fronte del Pd è emerso più volte nelle ultime settimane il nome di Roberta Pinotti: dalla sua, una donna al Quirinale, come il tempo esige, importanti relazioni con l’establishment militare, volto e postura molto rassicuranti, quasi da mamma della Repubblica. Renzi ne parla sempre molto bene e il suo nome è iniziato a girare tramite sapienti puntatine sulla stampa.
AMATO MORETTI PASSERA NAPOLITANO ZINGARETTI ALLA STAZIONE TIBURTINA
Resta, infine, il versante meno tradizionale e che potrebbe essere riassunto nel “metodo Cantone”. Un nome di impatto su un’opinione pubblica vogliosa di novità che sia, allo stesso tempo, garante del quadro politico. Come è stato fatto per Expo si potrebbe fare anche per il Colle sapendo che, come Cantone è costretto a fare i conti con la ragnatela di rapporti incrociati tra politica e affari, anche un’eventuale candidatura innovativa dovrebbe poi fare i conti con la “palude” parlamentare, dove vige il “metodo 101”.
L’unico risultato in questo senso finora è stato ottenuto dallo sfortunato Bersani, con l’elezione di Piero Grasso alla presidenza del Senato. Nome fuori dagli schemi, in grado di dividere il M5S e, soprattutto, di essere eletto. E così, tra i desiderata del Quirinale e le esigenze di Renzi, potrebbero uscire anche nomi più “freschi” come, ad esempio, una senatrice a vita: Elena Cattaneo. Non va però esclusa nemmeno la soluzione tutta renziana. Un nome della cerchia interna, fidato e condiviso, che blindi il governo e il futuro del premier. Una sorpresa a cui Renzi ci ha già abituato.
Walter Veltroni Fabiano Fabiani
HOLLANDE ED EMMA BONINO
romano prodi (2)
massimo franco e romano prodi
WALTER VELTRONI GIOCA A CALCIO
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