HABEMUS “SCELTA CINICA”! - MONTIMER SCODELLA IL LOGO DEL SUO CENTRINO ALL’HOTEL PLAZA, STORICA ROCCAFORTE SOCIALISTA - LISTA UNICA AL SENATO MENTRE ALLA CAMERA PIERFURBY E FINI CORRERANNO CON LE LORO LISTE SENZA UTILIZZARE IL NOME DI MONTI - GODE SOLO LO SMONTEZEMOLATO: LA FORMAZIONE DEL PROFESSORE NASCE INTORNO AL CIUFFO DEL MOVIMENTO "VERSO LA TERZA REPUBBLICA" (CIAO CORE)….

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Da "Repubblica.it"

Mario Monti, con un gesto agile e 45 minuti di ritardo rispetto all'orario fissato (le 18), toglie il drappo di broccato rosso che nasconde il simbolo con il nome della lista nata dalla galassia di forze politiche e civiche che lo sostengono. Alla presenza di un centinaio di giornalisti accreditati e decine di troupe televisive assiepate nel romano hotel Plaza, storico ritrovo dei socialisti, ecco infine svelato l'arcano. Si chiama "Scelta civica con Monti per l'Italia" il simbolo scelto dal Professore per gareggiare alle prossime elezioni politiche. Il logo è stato ideato dallo stesso gruppo che cura la comunicazione di Nichi Vendola. La lista al Senato sarà unica, mentre alla Camera ce ne saranno tre in coalizione fra loro. Una, composta da esponenti della società civile che non includerà parlamentari con il logo di Monti e le altre due rispettivamente di Fli, con il nome Fini, e Udc, con il nome Casini

Per le liste centriste resta comunque una grana. Il deputato Pdl Calderisi ha fatto notare che l'articolo 14 della legge elettorale proibisce a più sigle di presentare i medesimi riferimenti nei caratteri grafici contenuti all'interno dei simboli. Così, Udc e Fli non potranno portare in calce al proprio simbolo il riferimento a Monti, considerato strategico per il risultato finale. Probabilmente potrà farlo solo il movimento "Verso la terza repubblica".

"La decisione spetta al premier", ha commentato Pier Ferdinando Casini, intevenuto oggi a UnoMattina: "Siamo in attesa di sapere se Monti intende presentarsi con diversi simboli e liste o con una sola. Noi siamo per la chiarezza del percorso elettorale non per complicarla di più", aggiunge.

"Di Monti l'Italia avrà ancora bisogno", ha detto ancora Casini. "Se si vince sarà un successo altrimenti si può dire che c'è stata un'ottima affermazione. Il giorno dopo le elezioni questo Paese avrà sempre bisogno dell'intelligenza e della capacità di Mario Monti", ha aggiunto il leader dell'Udc.

Per Casini alle elezioni la partita si giocherà fra Monti e Bersani, mentre gli altri attori sono marginali, Berlusconi compreso. Quanto alla coalizione che è attorno al Cavaliere, "mi pare evidente che stia cominciando a prenderne le distanze", Lega compresa. "Non so - dice ancora Casini - se si vergognano di lui". Per quel che riguarda la destra "è in stato confusionale", mentre Berlusconi "non ha realizzato neanche l'unità attorno a sé stesso".

Casini avverte Bersani e ribadisce che non potrà diventare premier se non avrà maggioranza sia alla Camera sia al Senato. "Il presidente del Consiglio lo indica il Capo dello Stato ma Bersani non potrà essere premier se non avrà la maggioranza alla Camera e al Senato. E' un'ovvietà perché siamo in un sistema di bicameralismo perfetto", spiega ancora a UnoMattina.

Il leader centrista è tornato anche sulle candidature in lista, negando che ci siano problemi su alcuni nomi come quelli di Lorenzo Cesa e Rocco Buttiglione. "E' falso", dice. Quanto ai controlli di Enrico Bondi, incaricato di vagliare i nomi in lista, ben vengano. Sono un'opportunità, spiega, "li vogliamo perché sono una certificazione di garanzia".

Polemiche dopo le parole del Professore. Continuano a far discutere, intanto, le parole di Monti che ieri ha invitato Pd e Pdl a far tacere le "ali estreme", in riferimento a Stefano Fassina e Renato Brunetta. Bersani aveva già ribattuto, dicendo: "Non zittisco nessuno". E Silvio Berlusconi si era schierato in difesa del suo ministro della Pubblica amministrazione, dicendo che Brunetta è "una persona equilibrata, come io sono equilibrato, come il nostro partito che è il partito dei moderati".

Oggi sono i capigruppo al Senato di Pd e Pdl a prendere posizione. Dal Pd Anna Finocchiaro chiede più rispetto per il Pd e Maurizio Gasparri, del Pdl, chiama Monti arrogante, diffidandolo dall'avallare trucchetti alla Camera per presentare il medesimo simbolo in più liste.

 

 

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