FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
Luigi Bisignani per Il Tempo
Troppa euforia circonda il centrodestra. Se va avanti così, il Movimento 5 Stelle sarà il primo partito alle prossime elezioni. I continui autogol di Maria Elena Boschi, confusa tra il suo ruolo di statista e di starlette, Paolo Gentiloni sempre più “moviola”, le puntigliose precisazioni anti-Berlusconi di Salvini, il triste pellegrinaggio di Matteo Renzi da una tv all’altra e il commovente sforzo fisico del Cavaliere non fanno che portare voti ai pentastellati da parte di un elettorato ormai stufo e sbandato. E i 5 Stelle lo sanno talmente bene che hanno deciso di andare a governare avendo perso qualsiasi diffidenza verso il Palazzo.
Sono pronti ad allearsi anche con il diavolo purché venga rotto quell’asse fortissimo e dannoso che secondo loro unisce oggi Forza Italia con il Pd. Per abbatterlo faranno accordi, a seconda di come andranno le elezioni, con la Lega di Salvini o con gli ex comunisti di Bersani. È una decisione ormai presa, dopo ore di colloqui riservati e qualche scenario sorprendente. Potrebbe infatti anche non essere Giggino Di Maio il Premier, viste le sue deludenti performance a Washington e a Londra e le continue gaffe, soprattutto in materia previdenziale. Comunque per lui un paracadute d’oro: la Presidenza della Camera.
A Palazzo Chigi, eventualmente indicato dai 5 Stelle, nel caso di un accordo a sinistra, un nome davanti al quale Sergio Mattarella non potrebbe dire di no: l’ex magistrato e attuale Presidente del Senato Pietro Grasso. Circondato ovviamente da grillini di qualità: alla giustizia Alessio Zaccaria, oggi al Csm, al Mef l’economista Luigi Zingales o l'inossidabile Paolo Savona, al Mise un banchiere eclettico come Antonio Guglielmi, con un passato in Mediobanca, alla Difesa o all'interno Umberto Rapetto, un generale della Guardia di Finanza prestigioso e ben apprezzato anche a Washington. Come donna, in pole position Mariana Mazzucato, economista consigliera del leader laburista Jeremy Corbyn. Silvio, Matteo, Giorgia, svegliatevi se non volete vivere un nuovo incubo.
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