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CHI SONO I FRANCHI TIRATORI CHE HANNO SALVATO ILARIA SALIS? – SONO UNA SETTANTINA GLI EUROPARLAMENTARI DEL PPE CHE, COPERTI DAL VOTO SEGRETO, HANNO DETTO “NO” ALLA REVOCA DELL’IMMUNITA’ PER LA “CACCIATRICE DI NAZISTI” (LO SCRUTINIO È FINITO 306 A 305) - COME HANNO VOTATO GLI ITALIANI DI FORZA ITALIA? È POSSIBILE CHE ABBIANO CONTRIBUITO A "GRAZIARE" SALIS: A FINE SETTEMBRE, IL FORZISTA MASSIMILIANO SALINI AVEVA PARLATO DI “LIBERTÀ DI COSCIENZA” - LA DELEGAZIONE TEDESCA SI È SPACCATA A METÀ. COMPATTE CONTRO LA REVOCA DELL'IMMUNITA' LE RAPPRESENTANZE DEI PAESI DELL’EST EUROPA, CHE NON SOPPORTANO L’AMICIZIA DI ORBAN CON PUTIN...
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”
ilaria salis e l immunita - meme
Una settantina di “franchi tiratori”. Anche se definirli così è un’imprecisione. Perché gli europarlamentari del Ppe che hanno votato a favore di Ilaria Salis avevano spiegato le loro ragioni al capogruppo Manfred Weber e lo stesso Weber non ha fatto nulla per persuaderli ad esprimersi secondo la linea ufficiale.
I popolari, infatti, ufficialmente avevano dato indicazione per togliere l’immunità all’europarlamentare italiana di Avs.
Il confronto interno è stato però serratissimo. E si basava su un solo dubbio: il rispetto delle regole dello Stato di diritto da parte del governo ungherese di Viktor Orban.
Nessuno intendeva difendere Salis, ma semmai non concedere all’esecutivo sovranista di Budapest una vittoria politica e la possibilità di usare questo caso come un precedente da applicare ad altri esponenti dell’opposizione magiara.
Resta il fatto che i sostenitori dichiarati di Salis erano una netta minoranza (312 su 720) e il gioco delle assenze e dei voti in dissenso con lo scrutinio segreto ha capovolto i rapporti di forza. Bisogna tenere presente intanto che 98 eurodeputati non hanno partecipato al voto e che 17 si sono astenuti.
L’aiuto, comunque, non poteva che arrivare dal Ppe. In base alla discussione che si è svolta all’interno del gruppo, alle informazioni ricevute dalle altre componenti e alle “confessioni” personali, almeno settanta sono stati i favorevoli a mantenere l’immunità.
La delegazione tedesca, che esprime anche il capogruppo Weber, si è sostanzialmente spaccata a metà: una quindicina su 31. Così come sono state compatte le rappresentanze di diversi Paesi dell’est Europa che non sopportano l’amicizia di Orban con Putin: 23 polacchi, 10 rumeni e 7 ungheresi (nemici acerrimi del premier ungherese). Con loro molti popolari del Mediterraneo (ad eccezione degli spagnoli): Grecia (7), Malta (3) e Cipro (2). In questo quadro anche gli italiani di Forza Italia potrebbero aver giocato un ruolo. Non a caso a fine settembre un autorevole europarlamentare forzista, Massimiliano Salini, aveva parlato di “libertà di coscienza”. [...]
MASSIMILIANO SALINI
giorgia meloni viktor orban
ilaria salis alla manifestazione contro il riarmo a roma foto lapresse
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