fico di maio

I GRILLINI FANNO LA GUERRA AI GIORNALISTI MA INVESTONO SULLA PROPAGANDA: L'ANNO SCORSO IL GRUPPO M5S ALLA CAMERA HA SPESO 186 MILA EURO PER LA COMUNICAZIONE - IL RUOLO DI “GIGASWEB” E “DIA COMMUNICATION” - I VERTICI DEL MOVIMENTO SONO A CACCIA DI SOLDI: I PARLAMENTARI M5S DOVRANNO SBORSARE 6 MILA EURO ENTRO POCHI GIORNI...  

Marco Antonellis per Dagospia

 

fico di maio

Ai 5 Stelle i giornalisti proprio non piacciono ma la "comunicazione", che consente ai pentastellati di esprimersi direttamente e di raggiungere senza mediazioni di sorta l'opinione pubblica e i relativi target di riferimento piace non poco. L'anno scorso il gruppo M5s alla Camera ha speso 186mila euro per la comunicazione (l'anno prima erano anche di più, oltre 400mila euro). A Palazzo Madama i soldi spesi per la comunicazione nel 2017 sono stati oltre 50mila euro, molto di più rispetto al passato.

 

Per il futuro, fonti parlamentari spiegano che i soldi messi sulla comunicazione da parte dei pentastellati potrebbero essere molti di più, stante l'ottimo risultato elettorale raggiunto lo scorso 4 Marzo: ciò aumenterà di parecchio i fondi che arriveranno ai Gruppi Parlamentari dei 5Stelle. Ma chi si occupa concretamente della "propaganda" a 5Stelle?

Fico e di maio

 

Chi sta "dietro le quinte" di Camera e Senato occupandosi giorno dopo giorno della strategia di comunicazione per far arrivare i messaggi targati 5Stelle su telefonini, pc, smart tv e ogni altra diavioleria elettronica? Le società a cui si affida il Movimento sono essenzialmente due: Gigasweb e Dia Communication, una per Montecitorio e l'altra per Palazzo Madama. Da loro passa il "verbo, il messaggio a 5Stelle che dal Parlamento giunge fino ai cittadini.

 

Intanto, tutti i parlamentari di Camera e Senato hanno ricevuto nei giorni scorsi una "sorpresa" nella loro cassetta di posta elettronica: il Movimento chiede le "quote" dello stipendio per i mesi di luglio, agosto e settembre 2018. Nella mail inviata c'è tutto ed è spiegato per filo e per segno come effettuare il rimborso: meglio essere pignoli che subire altri danni d'immagine come accaduto nei mesi scorsi.

 

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Per l'immediato, dovranno versare 6mila euro entro pochi giorni. Le regole per la restituzione dei soldi stavolta sono molto più rigide e dettagliate che in passato: "Ora che siamo al governo non possiamo permetterci gaffe" spiegano fonti del Movimento in Transatlantico. Luigi di Maio con i suoi è stato categorico, stavolta sui rimborsi spese non si dovrà sbagliare nulla.

 

E c'è comunque un lato positivo: i soldi andranno "a favore delle popolazioni colpite dagli eccezionali eventi atmosferici di ottobre e inizio novembre 2018". In definitiva i parlamentari 5Stelle portano a casa poco più di 6mila euro al mese, circa la metà proveniente dagli emolumenti e l'altra metà dalla diaria. Percepisce qualcosa in meno, ovviamente, chi risiede nella Capitale e non ha bisogno di fare grandi spostamenti.

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