VAFFA-MARINO! - INVECE DI GESTIRE UNA CITTÀ AL COLLASSO, IL SINDACO DI ROMA INGAGGIA LA GUERRA COL PREFETTO PECORARO PER LA REGISTRAZIONE DELLE NOZZE GAY - IL TAR HA DATO RAGIONE AL PREFETTO E IL SINDACO ANNUNCIA RICORSO

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Brunella Bolloli per "Libero Quotidiano"

 

IGNAZIO MARINOIGNAZIO MARINO

Primo round al prefetto Giuseppe Pecoraro: il suo atto di annullamento delle trascrizioni dei matrimoni gay resta valido. Così ha deciso il Tar del Lazio che, almeno per il momento, ha detto no alla richiesta di due coppie omo che si erano appellate ai giudici, seppure in via cautelare, per chiedere una decisione provvisoria e urgente sull’annullamento delle trascrizioni.

 

Per il Tar non c’è alcuna urgenza, e quindi resta il decreto del prefetto di Roma, datato 31 ottobre. Un atto con cui Pecoraro ha ordinato al Campidoglio di ratificare il dispositivo con la cancellazione delle unioni civili. Ordine che però il Comune si è finora rifiutato di rispettare adducendo la tesi che «non c’è pericolo per l’ordine pubblico nella trascrizione dei matrimoni contratti all’estero.

Marino trascrive il primo matrimonio gay Marino trascrive il primo matrimonio gay

 

Il decreto del prefetto è stato assunto in carenza assoluta di potere e risulta viziato da incompetenza, nonché da eccesso di potere sotto varie figure sintomatiche». Per il Campidoglio «un atto palesemente errato, illegittimo ed errato». Questo, per dire dei toni e della tensione ormai alle stelle tra Marino e Pecoraro. Infatti, non pago di avere subìto una prima sconfitta dal Tar, l’ex chirurgo e senatore del Pd ha deciso a sua volta di ricorrere al tribunale del Lazio in un’ingarbugliata escalation di carte bollate, annunci, ricorsi e controricorsi.

Pecoraro IL Prefetto GIuseppe Pecoraro Pecoraro IL Prefetto GIuseppe Pecoraro

 

Il fronte dei gay, sostenuto dal sindaco, sperava forse in una sospensiva da parte in attesa che anche a livello nazionale si trovasse una soluzione al tema delle nozze omo. Ma dall’altra parte, come ha detto la parlamentare di Ncd Eugenia Roccella, «i sindaci non sono dotati del potere legislativo, che spetta al Parlamento, e una legge che consenta le nozze gay non solo non esiste, ma sarebbe incostituzionale, come ha affermato la Consulta». In sintesi, fanno notare dal centrodestra, «non si può ricorrere al principio di urgenza per mantenere un atto privo di effetti».

 

tar lazio targa tar lazio targa

Insomma, «Marino è de coccio», lo sfotte Fabrizio Ghera, capogruppo di Fdi in Comune: «Non solo il Tar gli ha dato torto, ma lui persevera e presenta ricorso al Tar». Il tema è così scottante che si discuterà di Omogenitorialità (dal punto di vista sociale, morale e giuridico) anche alla Camera, venerdì, in un seminario organizzato dall’associazione di Psicologia Giuridica.