
DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI…
Paolo Lepri per il "Corriere della Sera"
à stata sempre vicina ad Angela Merkel, già dai giorni della caduta di Helmut Kohl per lo scandalo dei fondi neri. Non sorprende più di tanto, quindi, che la cancelliera abbia finora difeso con forza la ministra dell'Istruzione e della Ricerca Annette Schavan, sospettata di avere copiato alcuni passaggi della tesi di dottorato in filosofia discussa nel 1980 all'Università di Düsseldorf.
«C'è assoluta fiducia sul suo lavoro», ha detto ieri il portavoce del governo Steffen Seibert. Inoltre, «ognuno è innocente fino a prova contraria». Da tempo, invece, l'opposizione chiede le dimissioni di questa cinquantasettenne dall'aria tranquilla, una cattedra onoraria in teologia a Berlino, che non si è ricandidata qualche mese fa nel gruppo dirigente della Cdu.
Il caso Schavan va avanti dall'estate scorsa, quando un sito Internet anonimo pubblicò una documentazione sulle disinvolture scientifiche contenute nella dissertazione intitolata «Persona e coscienza». L'Università di Düsseldorf si mise all'opera per approfondire la questione e il rapporto preliminare di un professore, molto negativo, finì sulle pagine del settimanale Der Spiegel. Annette Schavan reagì con determinazione. Già in quella occasione le arrivò il sostegno della cancelliera.
Ieri, con 14 voti favorevoli e un'astensione, il consiglio di facoltà ha giudicato rilevanti gli elementi che indicano una correttezza non adeguata nelle citazioni delle fonti e ha aperto un «procedimento di verifica» che potrebbe portare alla revoca del titolo di dottore. «Sono convinta che sarà dimostrata l'infondatezza di queste accuse», ha dichiarato la Schavan, che ha la possibilità , e tutta l'intenzione, di fare appello. Poi, se necessario, si pronunceranno vari livelli di tribunali amministrativi.
La sfortuna vuole che Annette Schavan non si schierò certo dalla parte dei giustificazionisti quando finì nei guai due anni fa, per le stesse ragioni, l'ex ministro della Difesa Karl-Theodor zu Guttenberg, cristiano-sociale. Anzi, fu molto rigida e definì «vergognoso» il comportamento di quello che era considerato fino a quel momento l'uomo nuovo della politica tedesca.
Da allora il barone bavarese ha abbandonato la politica e si è trasferito negli Stati Uniti. Non è stato però l'unico ad essere scoperto. Le sue disavventure portarono ad un'ondata di controlli e di denunce e alla nascita di siti specializzati di «cacciatori di plagi». A farne le spese, per esempio, fu la parlamentare europea liberale Silvana Koch-Mehrin, privata del titolo di dottore.
Annette Schavan aspetta. Un anno fa ha lasciato che la bufera passasse quando fu messa sotto accusa dalla stampa per essere andata ad un'udienza papale in Vaticano con un volo militare. Der Spiegel calcolò un costo per i contribuenti di circa 150 mila euro. Adesso sarà più difficile salvarsi, ma non è escluso che ci riesca. Nel frattempo, in una delle cinque vice-presidenze della Cdu è stata eletta al suo posto una brillante quarantenne, Julia Klöckner. E la cancelliera, che è una donna molto realista, alla fine non esita a scaricare chi ha sbagliato.
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