CAMERON: PAESE POVERO? COLPA DEGLI IMMIGRATI

Claudio Gallo per "la Stampa"

David Cameron si è presentato allo «University Campus Suffolk» a Ipswich armato di cannone per sparare su uno dei suoi obiettivi ultimamente prediletti: gli immigrati. Tutti aspettavano un colpo da far tremare i muri invece è scoppiato un petardino: il premier è scivolato sulle cifre che dovevano reggere il suo roboante discorso.

«Gli immigrati europei ha detto il primo ministro britannico riferendosi all'area economica europea che comprende anche Svizzera, Norvegia e Islanda - devono dimostrare che stanno genuinamente cercando un impiego se vogliono ottenere i benefici di disoccupazione per più di sei mesi». La restrizione del sussidio che comprende il servizio sanitario è una delle misure che Londra vuole adottare per emendare le regole ultra-permissive, nelle parole di Cameron, con cui il precedente governo laburista avrebbe trasformato il Regno Unito in un porto franco per le plebi globali.

«Dobbiamo assicurarci - ha proseguito con una frase ad effetto - che il Nhs sia un libero Servizio Sanitario Nazionale e non un libero Servizio Sanitario Internazionale». L'obiettivo è sempre quello, il «Benefit Tourism», il turismo dei servizi per cui molti immigrati sbarcherebbero sull'isola per trovare un welfare che a casa loro si sognano. «C'è una fondata preoccupazione detto - che qualcuno voglia venire qui per approfittare della nostra generosità». È il leitmotiv dei tabloid, degli indipendentisti dell'Ukip, degli ultrà del partito conservatore che Cameron solletica temendo un'emorragia di voti a destra su un tema topico della campagna elettorale 2015.

Però quando gli hanno chiesto quanti sarebbero questi immigrati europei, per capire l'impatto della misura, non ha saputo rispondere. Man mano che in seguito il portavoce del numero 10 di Downing Street è stato costretto a snocciolare dati, il discorso si è sgonfiato. Il costo del trattamento sanitario per gli immigrati Ue (che in parte potrebbe essere limato con accordi bilaterali) è tra i 10-20 milioni l'anno, in un bilancio sanitario da 100 miliardi. Spropositato farne l'argomento di un proclama, hanno detto i critici. Senza contare che il Ministro alla Sanità Jeremy Hunt è intervenuto dicendo che le cifre erano sbagliate, secondo lui sono più alte. Un gran pasticcio.

Sulle case popolari Downing Street ha ammesso che solo una su 10 va agli stranieri. Gli immigrati europei dovranno dimostrare di avere «una genuina chance di ottenere un lavoro» per godere dei benefici di disoccupazione? I laburisti hanno fatto notare che la formulazione è esattamente quella Ue tranne che lì si parla di «ragionevole chance».

Mentre ieri uno studio confermava Londra il principale centro finanziario del mondo, la società reale percepisce un generale immiserimento della vita quotidiana che certo non è imputabile agli immigrati. Pur senza sottovalutare un fenomeno reale che colpisce soprattutto gli inglesi meno ricchi.

 

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