INTERPOL, QUANTE MAGAGNE - IL PASSAPORTO CENTRAFRICANO DI ALMA NON ERA FALSO

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Marco Filoni e Laetitia Méchaly per il "Fatto quotidiano"

Un kazako anche a Bangui, capitale della Repubblica centrafricana. Non solo nel Viminale. Tutto ruota intorno a un passaporto diplomatico rilasciato dalla Repubblica del Centrafrica ad Alma Ayan, alias Alma Shalabayeva. Tutti sembrano esser d'accordo sul fatto che quel documento sia falso. Lo dice la perizia della polizia italiana. Lo dice l'Interpol della Repubblica Centrafricana, con una nota diffusa mercoledì.

Ma lo smentisce il ministro della giustizia centrafricano, Arsène Sende. Intervistato dal Fatto Quotidiano aveva affermato con convinzione la validità di quel passaporto. L'aveva anche scritto, ufficialmente, alle nostre autorità (due volte le ambasciate di Ginevra e Bruxelles, il 30 e il 31 maggio; poi ribadito con due lettere alla Bonino il 21 giugno e il 18 luglio).

La convinzione del ministro Sende deriva da una semplice constatazione: abbiamo un registro con gli intestatari dei passaporti diplomatici emessi. Quando già il 30 maggio viene sollevata la questione, il ministro Sende fa controllare questi registri e il passaporto numero06FB0481 risulta eccome. Allora perché l'Interpol centrafricana ha emesso quella nota in cui scrive che è falso? In base a quali informazioni?

L'ufficio dell'Interpol a Bangui risponde al Ministero degli Affari Esteri. Così almeno ci dicono i funzionari dell'ufficio, specificando che le verifiche sul documento sono state chieste all'ufficio passaporti del Ministero. Il dirigente di quest'ufficio, Magloire Moussa, ha rivelato al Fatto quotidiano i passaggi che l'hanno portato a considerare falso quel passaporto. Rivelando anche una circostanza decisamente inusuale.

Il funzionario ci ha detto infatti che la verifica sul passaporto è stata effettuata soltanto due giorni fa e su richiesta dell'addetto militare dell'ambasciata del Kazakistan in Egitto. Quindi: un cittadino kazako, diplomatico in Egitto (probabilmente appartenente ai servizi segreti), prende un aereo per recarsi in Centrafrica e mostrare tutte le sue perplessità al funzionario di Bangui.

"Non avevo mai preso in considerazione questo documento, non ne sapevo nulla. Poi è arrivato questo kazako, due giorni fa, e mi ha fatto vedere la riproduzione del documento evidenziando una serie di errori che mi hanno portato a credere che sia falso".

Quando gli abbiamo fatto notare che i registri del suo paese dicono il contrario, ha assicurato che sarebbe andato a controllare. Rimane però il dubbio: perché mai un diplomatico kazako si trovava lì a mostrare copia di quel passaporto e suggerire, solerte, i suoi dubbi? È forse un caso che proprio dopo quella visita l'Interpol centrafricana emette la nota sul passaporto dicendo che è falso?

Anche la stessa Alma Shalabayeva aveva avuto qualche dubbio. Nel suo memoriale redatto subito dopo l'espulsione scrive che durante il lungo interrogatorio avuto il 30 maggio, le sembra che il suo documento sia manomesso: "Mi dissero che c'erano due pagine 36 sul mio passaporto. Ho risposto che quando l'avevo dato era regolare. Mi hanno fatto vedere il passaporto ed era stranamente gonfio, più spesso. Non me lo diedero e non potei verificare".

Poiché sulla validità del passaporto si è giocata la questione dell'espulsione della donna e visti gli interessi sospetti di un diplomatico kazako che dall'Egitto vola in Centrafrica per sollecitare una nota ufficiale sull'irregolarità (probabilmente ha avuto anche maggiore facilità di quanto ne abbiano avuta i kazaki al Viminale), val la pena avere una posizione ufficiale.

Che viene dal Ministro degli affari esteri centrafricano, la signora Léonie Banga-Bothy. Raggiunta dal Fatto Quotidiano ci ha detto che quel passaporto è stato regolarmente rilasciato dal suo paese: quindi non è falso. Però non è valido, specifica il ministro, per due ragioni: la prima è che la signora Alma è indicata consigliere del presidente, che nel frattempo è cambiato quindi non lo è più. La seconda perché qualche mese fa il paese africano ha adottato i nuovi passaporti biometrici. Quindi quel passaporto non è più valido. Ma non è nemmeno falso.

 

Shalabayeva alma Shalabayeva passaporto SHALABAYEVA kazaklistan MUKTHAR ABLYAZOV E LA FIGLIA ALUA E LA MOGLIE ALMA SHALABAYEVA