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IL CAPO DEI PASDARAN UCCISO IN SIRIA STAVA TRASPORTANDO ARMI
AGI - Stava trasportando armi il comandante dei pasdaran ucciso ieri in un attacco aereo al confine tra Iraq e Siria. Lo hanno riferito alla Reuters fonti della sicurezza irachena, secondo le quali nell'attacco, effettuato con un drone, sono morte altre tre persone oltre al comandante. Le fonti non hanno confermato il nome dell'alto ufficiale ucciso, che alcuni media arabi hanno identificato in Muslim Shahdan. Il veicolo sul quale viaggiavano le quattro vittime sarebbe stato colpito dal drone una volta entrato in territorio siriano dall'Iraq. A recuperare i corpi sarebbero state le milizie sciite irachene vicine a Teheran. L'uccisione del comandante sembra rientrare nelle operazioni aree contro obiettivi iraniani in Siria lanciate da Israele.
Flavio Pompetti per “il Messaggero”
Un altro attacco anonimo contro l' Iran, un' altra vittima di alto rango tra la dirigenza militare del paese. Un drone avrebbe colpito nella notte di domenica l' automobile con la quale il comandante dei Pasdaran Muslim Shahdan stava cercando di passare il varco di frontiera tra Iraq e Siria in prossimità di Qaim. La notizia è stata diffusa da fonti irachene e raccolta dall' agenzia al-Arabiya. Se confermata, sarebbe un nuovo colpo destabilizzante per il governo di Teheran, già alle prese con le tensioni politiche interne che si sono scatenate dopo l' assassinio venerdì scorso del padre del programma nucleare del paese: il fisico Mohsen Fakhrizadeh.
AVAMPOSTO MILITARE
Il valico frontaliero di Qaim si trova al centro di quel «ponte di terra» che gli iraniani cercano da anni di disegnare attraverso il Medio Oriente, e che nei timori di Gerusalemme e di Washington servirebbe a costruire un altro avamposto militare sul lato orientale di Israele, contiguo a quello che gli Hezbollah hanno installato al confine settentrionale con il Libano, e affiancato dalla remota postazione missilistica che gli Houti operano dallo Yemen. Questa circostanza invita ancora una volta a puntare il dito in direzione dei servizi israeliani come artefici dell' attentato, il cui esercito in una sospetta anticipazione degli eventi degli ultimi giorni, ha effettuato un mese fa un' esercitazione militare di grande portata.
L' ATTACCO
Uno degli scenari disegnati nel corso del programma configurava un attacco missilistico di matrice iraniana contro le maggiori città dello stato di Israele. In sostanza un evento simile al lancio di missili su Haifa che è stato invocato domenica dal quotidiano filogovernativo Kayan Daily, quando la bara di Fakhrizadeh era ancora aperta. Il feretro dello scienziato è stato portato ieri in pellegrinaggio al sacro santuario di Qom,e al mausoleo dell' ayatollah Kommeini, padre della rivoluzione islamica, prima di essere seppellito in un cimitero a nord di Teheran. La cerimonia è stata presenziata dalle massime autorità dello stato, ed è servita ad alcuni di loro per rettificare il racconto della strage, alla luce delle indagini che sono ancora in corso.
L' autorevole capo del consiglio di Sicurezza Ali Shankhani ha contraddetto la versione che circolava nei giorni scorsi, secondo la quale sarebbe stato un commando di dodici persone ad entrare in azione in prossimità della città di Absard. Il blitz sarebbe stato invece completamente automatizzato. Il convoglio che scortava lo scienziato sarebbe stato arrestato dallo scoppio di un furgone imbottito di esplosivo ai bordi della strada.
Una mitragliatrice automatica a bordo di una seconda vettura sarebbe poi entrata in azione, comandata in remoto su collegamento satellitare, e avrebbe mietuto la vita dei guardaspalle e dello stesso Fakhrizadeh, il quale era uscito dalla vettura corazzata per controllare cosa era successo. Il ministro per l' Intelligence nazionale iraniana Sayed Mahmoud Alavi ha aggiunto che alcuni frammenti della mitragliatrice, che si è auto disintegrata dopo la sparatoria, mostrano le prove della provenienza israeliana dell' arma.
BENJAMIN NETANYAHU DONALD TRUMP
L' OMBRA DI TRUMP
Israele si prepara a difendersi da un' eventuale ritorsione, ma per ora almeno, il regime di Teheran non dà segno di voler cedere alla tentazione di una risposta militare che potrebbe essergli fatale, e aspetta di vedere quali saranno i prossimi sviluppi a Washington. Il ministro degli Esteri Javad Zarif rilancia l' accusa di «guerrafondai esasperati» sulle spalle degli esecutori e dei mandanti dell'«atto terroristico», e dichiara di voler «ridurre le tensioni inutili e l' ostilità» nei confronti degli Usa.
Resta il sospetto che la regia di Donald Trump abbia diretto nell' ombra gli eventi degli ultimi giorni, con l' intento di far deragliare i propositi di pace che il nuovo presidente Joe Biden ha espresso nei riguardi dell' Iran. Il genero di Trump Jared Kushner, consigliere fidato per i rapporti con il Medio Oriente, è in partenza per l' Arabia Saudita, dove cercherà un' ultima volta di negoziare la regolarizzazione dei rapporti diplomatici tra la casa saudita e Israele, e stringere così un altro giro di vite della morsa concepita per stritolare il regime degli ayatollah.
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