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GLI ATTORI FACCIANO GLI ATTORI E LASCINO PERDERE LA POLITICA – JENNIFER LAWRENCE FINALMENTE AMMETTE, A NOME DI TUTTA LA CATEGORIA: “LE CELEBRITÀ NON FANNO ALCUNA DIFFERENZA SUL VOTO DELLE PERSONE. LO ABBIAMO IMPARATO, ELEZIONE DOPO ELEZIONE” – APPREZZIAMO LO SFORZO (È LA PRIMA A FARE MEA CULPA), MA NON CI VOLEVA UN GENIO: KAMALA HARRIS AVEVA CON SÉ TUTTA HOLLYWOOD E LE CELEBRITÀ POP D’AMERICA, COMPRESA TAYLOR SWIFT, EPPURE È STATA DEMOLITA DA DONALD TRUMP…

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Traduzione di un estratto dell'articolo di Brendan Morrow  per “USA TODAY”

 

JENNIFER LAWRENCE

Jennifer Lawrence dice che le celebrità non influenzano il voto delle persone. È davvero così?

 

La star […]  di Hunger Games, 35 anni, ha recentemente dichiarato al podcast “The Interview” del New York Times di aver cominciato a chiedersi se valga la pena continuare a esporsi politicamente, dopo anni di critiche al presidente Donald Trump e di sostegno a Joe Biden e Kamala Harris nelle ultime due elezioni presidenziali.

 

«Abbiamo imparato, elezione dopo elezione, che le celebrità non fanno alcuna differenza su chi le persone scelgono di votare», ha detto nell’episodio del 1° novembre. «E allora che cosa sto facendo?»

 

endorsement vip per kamala harris

Le sue parole arrivano a un anno dalla seconda sconfitta di un candidato democratico, nonostante il massiccio appoggio di star come Taylor Swift, che nel 2024 aveva sostenuto con grande clamore la candidatura di Kamala Harris.

 

Secondo Jessica Feezell, docente associata di Scienze politiche all’Università del New Mexico, Lawrence ha ragione: le endorsement delle celebrità «raramente determinano come votano le persone».

 

La scelta di voto, spiega, è «quasi sempre guidata da fattori molto più forti e stabili, come l’identificazione partitica, lo status socioeconomico, la demografia e, naturalmente, i grandi eventi politici».

 

jennifer lawrence nuda in fidanzata in affitto

Megan Duncan, professoressa associata alla School of Communication del Virginia Tech, concorda: è «improbabile che una singola celebrità riesca a far cambiare idea a qualcuno che intendeva votare per un repubblicano e invece vota per un democratico, o viceversa».

 

Tuttavia, aggiunge, le star «possono attirare attenzione su candidati poco conosciuti nelle primarie» e, anche nelle elezioni maggiori, «avvicinare alla politica pubblici che altrimenti non vi presterebbero attenzione».

 

«Non si tratta di cambiare partito», precisa Duncan. «Si tratta di creare entusiasmo, di spingere le persone a registrarsi o a recarsi alle urne. È quell’elemento emotivo che può fare la differenza».

 

taylor swift annuncia l'endorsement a kamala harris con una foto del suo gatto

Un esempio celebre è quello di Oprah Winfrey, che nel 2007 sostenne Barack Obama prima delle primarie democratiche del 2008. Uno studio del 2012, condotto da Craig Garthwaite (Northwestern University) e Timothy J. Moore (University of Maryland), concluse che quell’endorsement «generò un aumento statisticamente e qualitativamente significativo nel numero di voti ottenuti da Obama».

 

Anche se star come Lawrence non cambiano direttamente il voto, possono influenzare la percezione pubblica di un candidato e «l’importanza stessa della politica», soprattutto tra chi è poco coinvolto, osserva Feezell. Quando Taylor Swift, nel 2018, sostenne il democratico Phil Bredesen per il Senato del Tennessee, pur perdendo la sfida, «inviò ai fan il messaggio che è cool interessarsi di politica».

 

«Se le celebrità parlano di politica, le persone tendono a considerare le questioni politiche più importanti», continua Feezell, notando che per chi ha «bassi livelli di interesse politico» l’impatto può essere significativo.

 

jennifer lawrence

Nel 2024, anche se la candidata sostenuta da Swift ha perso, il suo endorsement per Harris ha comunque generato un’impennata di visite su Vote.gov, il portale ufficiale con le informazioni sul voto.

 

[…] Lawrence, pur intenzionata a esporsi meno in futuro, ha detto al New York Times di voler continuare a esprimere la propria visione politica attraverso il cinema: «Molti dei film prodotti dalla mia casa di produzione sono espressioni del paesaggio politico. È così che credo di poter essere utile».

 

Duncan la incoraggia a non abbandonare l’impegno civile: «Non possiamo restare troppo a lungo in quello stato di frustrazione e sconfitta, perché la politica conta nella vita di tutti i giorni. Dobbiamo continuare, in qualunque modo ci sembri più efficace partecipare alla democrazia».

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