L’ORGASMO DI JULIE - MALGRADO 50 FILM, OCCORREVA SCOPARE CON HOLLANDE PER DIVENTARE FAMOSA - UNA POPOLARITÀ TALE CHE NEANCHE IL COPIONE PIÙ PRESTIGIOSO AVREBBE POTUTO ASSICURARLE

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Alessandra Bianchi per ‘L'Espresso'

Centosessantacinque. Sono i metri che François Hollande, 59 anni, doveva percorrere per raggiungere dall'Eliseo il numero 20 della rue du Cirque per incontrare l'amante, l'attrice Julie Gayet, 41 anni. "Cherchez la femme" è una proverbiale espressione francese.
Trovarla non è stato così difficile, visto che il presidente non ha fatto molto per nasconderla: fino a sospettare che volesse farsi scoprire.

Al settimanale mondadoriano "Closer" è bastato appostarsi e aspettare un po' per riuscire a fotografare il capo dello Stato mentre si toglie il casco e scende dal suo scooter per recarsi nell'appartamento di stile "haussmaniano" di rue du Cirque, nome pittoresco e appropriato visto il circo di polemiche che ha scatenato e che potrebbe avere conseguenze politiche. Non tanto perché i francesi siano scioccati, blindati come sono nella loro sublime indifferenza per tutto quello che riguarda le questioni di sesso e corna.

Ma per la contraddittoria immagine di Hollande che aveva promesso una presidenza «normale» dopo gli eccessi di Sarkozy e ha di nuovo fatto scadere l'alta e sacrale carica nel gossip. Questo sì, per i suoi concittadini, imperdonabile. Inoltre Hollande non convince da quando è stato eletto nel 2012 e i francesi avrebbero preferito occuparsi della sua nuova agenda (il "pacte de responsabilité") per rilanciare l'economia. Non della sua vita privata.

Julie Gayet, la femme fatale di questa commedia, prima di girare il suo privatissimo film col presidente non era così conosciuta al pubblico francese, nonostante un curriculum di 50 pellicole più che rispettabile visto che ha lavorato con grandi registi come Tavernier, Costa-Gavras e Kieslowski. Di colpo ha acquisito una popolarità tale che neanche il copione più prestigioso avrebbe potuto assicurarle: è la donna che fa tremare l'Eliseo. E ha provocato un ricovero in ospedale per lo choc a Valérie Trierweiler, la première dame che ha appreso di essere stata tradita dallo stesso fedifrago la sera prima dell'uscita del settimanale.

Un confronto dignitoso e senza scenate, sostengono i ben informati, nonostante Valérie sia "caduta dalle nuvole". Eppure le chiacchiere sulla nuova liaison del presidente circolavano da almeno un anno. Al punto che nel marzo scorso la Gayet aveva sporto querela contro ignoti per le voci sulla sua relazione con Hollande. A dicembre l'attore comico Stéphane Guillon, con lei nell'ultima pellicola, aveva rivelato in tv: «Hollande veniva sul set, ama molto il film. La sua donna un po' meno».

L'algida Valérie, ufficialmente "caduta dalle nuvole", presagiva qualcosa dell'uragano in arrivo? Comunque sia, Hollande e Trierweiler avevano passato insieme il giorno di Santo Stefano con tutta la famiglia di lei. E avevano atteso il nuovo anno a Versailles, a cena con i ministri Valls e Sapin e l'attore Gerard Jugnot. Ora lei è ancora la "première dame" di Francia? A domanda diretta il capo dello Stato, durante la conferenza stampa del 14 gennaio all'Eliseo davanti a 600 giornalisti, ha affermato: «Darò una risposta prima del viaggio negli Stati Uniti». Previsto per l'11 febbraio. Ha ammesso di passare un momento «doloroso» e aggiunto: «Gli affari privati si trattano in ambito privato, nell'intimità rispettosa di ciascuno». Una linea sposata da subito per scindere il ruolo pubblico dagli affetti che sono affari suoi.

Valérie non ci credeva, o forse fingeva. Proprio lei che aveva preso il posto di Ségolène Royal (altra faccenda resa pubblica con uno scoop di "Closer"), compagna del politico e madre dei suoi quattro figli. Sta di fatto che a dicembre, in modo discreto e pieno di sottintesi, "l'Express" aveva raccontato di un Hollande che si «dileguava dal Palazzo passando per un cancello che si trova in fondo al parco», e che l'agenda presidenziale «è spesso piena di caselle dove c'è scritto appuntamento privato».

Con una punta di perfidia lo scandalo potrebbe essere letto come una «vendetta trasversale» di Ségolène (la quale ha elegantemente commentato lo scandalo: «Bisogna voltare pagina e rimettersi al lavoro»). Se era stata lei a presentare laTreirweiler al compagno, altrettanto si può dire di Julie. Per via di un intreccio che va spiegato.

Julie Gayet è una fervente sostenitrice del partito socialista. Bernard Murat, regista teatrale, la presenta nel 2007 a Ségolène, introducendola nella famiglia. E lei prende subito una posizione pubblica a favore della Royal, allora candidata alla presidenza della Repubblica. Cinque anni dopo farà la stessa cosa per François. Julie parteciperà attivamente alla campagna presidenziale, mostrandosi in uno spot e assistendo anche ad alcune riunioni nella città di Tulle in compagnia di Hollande.

Gayet racconta così il suo primo incontro col futuro amore: «La prima volta che l'ho visto è stato durante un pranzo informale, per curiosità. Ho conosciuto una persona umile, che sa ascoltare, formidabile, sono rimasta davvero impressionata. Ma soprattutto non cambia, resta sempre se stesso». Il video è datato aprile 2012: e rivedendolo ora non passa inosservato l'entusiasmo quasi adolescenziale, da cuoricini negli occhi, con cui lei parla di lui.

Julie è bionda, graziosa, con un sorriso aperto. Nata a Suresnes, alle porte di Parigi, figlia di un'antiquaria e di un grande chirurgo, a otto anni studia canto lirico con l'affermata pianista Tosca Marmor ma poi decide di lasciare la musica per la recitazione. A 14 anni comincia a interessarsi alla commedia, a 17 parte per Londra per uno stage all'Actor's Studio, a 22 ottiene il primo ruolo importante nel film "Cento e una notte" di Agnès Varda con Michel Piccoli e Marcello Mastroianni.

A partire da questo momento lavorerà sempre molto alternando cortometraggi, film e fiction tv ma senza conoscere la vera celebrità. I suoi punti di riferimento cinematografici sono Jeanne Moreau, Romy Schneider (nel 1997 ha vinto un premio intitolato all'attrice), Jessica Lange e Federico Fellini. Diventa anche produttrice perché «la tecnica mi ha sempre affascinata, compreso il montaggio». Ha tre case di produzione di cui una in società col miliardario François Pinault. In questo momento è impegnata con il doppiaggio francese di Nicole Kidman nel film "Grace di Monaco" dove l'attrice recita il ruolo della principessa americana.

Nel 2003 Julie sposa l'attore argentino Santiago Amigorena con cui ha due figli, Ezéchiel e Tadéo. I due sono divorziati ma lui, in questo burrascoso momento, difende l'ex moglie: «È una madre che si occupa dei suoi figli. È calma e sicura di sé». Lei stessa ha confessato in passato questo lato del carattere: «Bisogna davvero esasperarmi per farmi saltare i nervi. Il mio motto? Piedi per terra e testa tra le nuvole». Da dove è caduta Valérie.

A complicare ulteriormente il feuilleton, o il vaudeville, le rivelazioni giornalistiche sui contorni dell'affaire. Due media, il giornale online Mediapart e "Le Point", scoprono che l'ormai mitico appartamento di rue du Cirque è affittato a nome di Emmanuelle Hauck, amica e collega di Julie Gayet. Nulla di strano se non fosse l'ex donna di Michel Ferracci, condannato nel novembre scorso a 18 mesi di detenzione con la condizionale per riciclaggio in un'inchiesta legata alla banda còrsa "Brise de Mer".

I due si sono separati ma il nome Ferracci è rimasto sulla cassetta delle lettere. La Hauck era poi diventata la compagna di François Masini, ucciso in Corsica nel maggio scorso, ed è stata interrogata tre volte dalla polizia nell'ambito di questa inchiesta. L'alcova del presidente era insomma un appartamento "particolare". Nulla di illegale, ma da evitare per motivi di opportunità per un inquilino dell'Eliseo se avesse saputo.

Hollande, come tutto lascia supporre, non sapeva. Ma può quel dettaglio seccante essere sfuggito ai servizi segreti o al ministero dell'Interno del rampante e popolare Manuel Valls i cui uffici si trovano all'Hotel de Bauvau, cioè a pochi passi di distanza? Valls interpellato si è chiamato fuori: «Hollande può anche non mettermi al corrente dei suoi spostamenti». E resta tuttavia il problema della sicurezza di un potente del mondo che detiene, oltretutto, le chiavi della valigetta nucleare.

Come potevano sfuggire le scappatelle di Hollande in una zona ad altissima presenza di poliziotti e gendarmi, nel cuore di Parigi? Come potevano se, oltretutto, l'unica precauzione era quella di muoversi con casco integrale su uno scooter guidato da una guardia del corpo che, dettaglio ridicolo come in ogni pochade, la mattina portava agli amanti i croissant?

Il fotografo Sébastien Valiela, autore dello scoop e anche a suo tempo di quello su Mazarine, la figlia segreta di Mitterrand, ha detto di essere rimasto sorpreso dalla scarsa protezione: «Se avessi voluto fargli del male non sarebbe stato difficile. Quando stava nell'appartamento non c'era mai nessuno, neanche all'esterno, perché la scorta se ne andava». Hollande ha affermato sempre in conferenza: «Sono ben protetto, stiano tranquilli quelli che si stanno preoccupando della mia sicurezza».

Se, in nome della sacra privacy, la stampa francese, soprattutto quella più autorevole, ha tenuto un profilo basso sulle questioni di letto, meno indulgente si sta rivelando sulle questioni che chiamano in causa il côté istituzionale. Si chiede "Le Monde": può un presidente della Repubblica andarsene in giro come un francese qualunque mettendo a repentaglio la sua sicurezza? E possibile che il servizio di scorta non si sia mai accorto dei paparazzi che hanno affittato un appartamento lì vicino?

A Hollande si rimprovera di aver agito con leggerezza. E si sprecano i paragoni col predecessore Nicolas Sarkozy, dal cui stile voleva prendere le distanze. Salvo fare di peggio. Anche Sarko aveva riempito le pagine rosa con le sue vicende personali . Fino alla famosa dichiarazione pubblica nel 2008 in conferenza stampa: «Avec Carla c'est du sérieux», con Carla è una cosa seria, (l'ufficializzazione del suo nuovo amore per la Bruni). Dunque una situazione affrontata di petto, per mettere a tacere i possibili pettegolezzi, come gli aveva del resto suggerito il pubblicitario Jacques Séguéla, anfitrione del primo incontro.

Non così Hollande, nonostante dovesse essegli ben chiaro, vista la lunga militanza come uomo pubblico, che i suoi concittadini certi peccati sono disposti a perdonarli e nonostante l'impopolarità di Valérie Trierweiler. L'84 per cento dei francesi dice di non essere rimasto scioccato dall'affaire. Due terzi sostengono che sono questioni che riguardano solo gli interessati. Non diversamente nel passato. Quando Sarkozy rivelò che il suo matrimonio con Cécilia era finito, l'89 per cento degli interpellati dagli istituti di sondaggio rispose: «Non ci riguarda». E non può essere altrimenti in un Paese abituato dalla storia ad avere a che fare con monarchi, imperatori e presidenti libertini, ricchi di cortigiane e di intrighi rosa: il contrario del puritanesimo anglosassone che nulla perdona agli uomini di potere.

A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, dal punto di vista del presidente e del partito socialista, basta riandare a una lapidaria frase di Fréderic Dabi, direttore generale dell'Ifop (istituto di sondaggio): «François Hollande è talmente impopolare che questa storia non cambia nulla». A novembre aveva toccato l'abisso del 15 per cento di consensi facendolo diventare il presidente col record negativo della République. Aveva guadagnato un paio di punti con l'annuncio di una svolta nella politica economica. Per paradosso la scoperta della liaison con Julie Gayet gli potrebbe persino giovare: l'attrice, peraltro molto attiva nella campagna per le municipali di Parigi al fianco della candidata di sinistra Anne Hidalgo, risulta assai più simpatica di Valérie Trierweiler, non a caso ribattezzata "Rottweiler" dai detrattori che sono assai numerosi persino nell'entourage dell'Eliseo.

Come finirà lo sapremo alla prossima puntata, come in tutti i feuilleton che si rispettino. Comunque prima del viaggio negli Usa. Perdonato, tornerà da Valérie? Finalmente vivrà il nuovo amore alla luce del sole? Comunque sia, in questa storia c'è già un vincitore, il giornale "Closer". Ha tirato 300 mila copie, il doppio dell'abituale. È in ristampa. Il suo sito online ha avuto quasi 1,4 milioni di visitatori nel giorno dell'uscita. Sul sito francese Leboincoin dove si vende di tutto, si può acquistare la copia di "Closer" a 10 euro (prezzo di copertina 1,5 euro). Niente scandali, sono francesi. Però curiosi di sapere se «avec Julie c'est du sérieux».

 

Julie Gayet et son ex mari Santiago Amigorena lors de la projection du film Comme une image au Festival de Cannes le mai exact x l JULIE GAYETHOLLANDE-GAYETHOLLANDE-GAYET: IL SITO CENSURATO DI "CLOSER"HOLLANDE-GAYETHOLLANDE-GAYETHOLLANDE-GAYETHOLLANDE-GAYETFrancois Hollande et Julie Gayet la rumeur de liaison portee en justice