DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
Barbara Palombelli per "Il Foglio"
Riepiloghiamo. Chi ha case, se la vedrà con il ritorno dell'Ici e una bella patrimoniale. Chi ha soldi sul conto, incontrerà un prelievo notturno come nel 1992. Chi ha titoli, obbligazioni e Buoni del tesoro è già stato ridotto al lumicino ma certamente dovrà aspettare molto per vendere e/o rientrare di una parte delle quote investite. Chi ha reddito dovrà svenarsi in tasse e contributi di solidarietà .
Chi ha lavoro - probabilmente - lo perderà e comunque si sentirà meno sicuro. Chi ha un'attività , subirà la concorrenza spietata di una liberalizzazione necessaria e selvaggia. Chi cerca lavoro, faticherà di più a trovarlo, guadagnerà meno dei suoi predecessori, forse non lo troverà neppure. Chi vorrà mettere su una ditta in proprio si sentirà dire dalle banche che i soldi non ci sono. In compenso, chi cercherà di espatriare troverà che - tanto in Europa che negli Stati Uniti - tutto quanto descritto è già compiuto e laggiù si sta molto peggio che qui, e non solo al ristorante.
Nonostante tutto, siamo pronti. Meglio la mazzata dell'agonia, meglio la botta secca e la ripartenza di una molle attesa passiva. I sacrifici li faremo, eccome. Fosse per me, tuttavia, metterei una condizione. Vorrei vedere in faccia, anche in foto, alcuni personaggi. Vorrei sapere - quando sarò, come tutti gli italiani, più insicura e più tassata - chi ringraziare. Nel disastro finanziario mondiale, europeo e nazionale, ci sono motivazioni e protagonisti che sfuggono ai più.
Certo, i governi nazionali ci hanno fatto indebitare. Certo, la pensione a Cicciolina e l'onorevole che porta la moglie in autoblu hanno fatto la fortuna di tanti cronisti e andavano denunciati con il dovuto cipiglio. Ma se volessimo essere seri e adempiere al nostro ruolo, dovremmo anche raccontare al pubblico che una quindicina di anni fa certi signori molto compunti e molto pagati (più di Cicciolina) chiusero un occhio sui conti falsi della Grecia, in corsa per le Olimpiadi di Atene 2004.
Magari, chissà , quei signori sono ancora lì, a Bruxelles, in quei palazzi di vetro che incutono rispetto e sono invece abitati da bookmaker simili a quelli del film "La stangata". Sempre quei signori, anni dopo, fecero dei gran pasticci con fusioni bancarie, controllarono poco le acquisizioni e lo shopping delle nostre banche ex pubbliche all'est. Persero di vista il loro ruolo, ricordate?
Qualcuno li chiamava i mastini dell'euro, invece erano gattoni piuttosto ciechi e molto accomodanti. La casta europea dei banchieri e dei controllori non controllanti vorrebbe - da ora in avanti - governare il mondo, non solo l'Europa. Se ne sono accorte, con grande anticipo, due donne: Ida Magli, antropologa ("Contro l'Europa", 1997, La dittatura europea, 2010, entrambi Rizzoli) e Loretta Napoleoni, economista ("Il contagio", 2011, Rizzoli).
Nei loro saggi dimostrano che una soluzione alternativa ci sarebbe. Se volessimo... potremmo salvare i nostri risparmi e le nostre aziende dai diktat tedeschi. Come? Affrontando un default guidato e controllato. Come fecero l'Argentina prima e l'Islanda poco tempo fa. Una follia? Potrebbe essere ancora più da pazzi consegnare i nostri sacrifici nelle manine eleganti di quei burocrati anonimi e sconosciuti che ci hanno catapultato in questa tragedia.
BARBARA PALOMBELLI fiscoILONA CICCIOLINA STALLER - Copyright PizziCommissione EuropeaLORETTA NAPOLEONIIda Magli
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