“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Paolo Conti per il "Corriere della Sera"
Il giuramento di Giuliano Amato come nuovo giudice costituzionale è fissato per domani, mercoledì 18 settembre. Il giorno successivo, giovedì, sarà già impegnato nelle votazioni per l'elezione del nuovo presidente della Corte. E così da domani l'Istituto per l'Enciclopedia italiana Treccani si ritroverà senza vertice. Amato, che è presidente dell'Istituto dal febbraio 2009, era subentrato a Francesco Paolo Casavola e ha guidato la Treccani proprio nella complessa stagione del progressivo passaggio dall'offerta unicamente su carta all'universo dell'online.
Ora la Treccani aspetta un successore. Anche perché l'Istituto si ritrova di fatto con due posti vuoti. Quello appena lasciato da Giuliano Amato e l'altro, estremamente operativo, di direttore editoriale, ricoperto dal 1994 da Massimo Bray, attuale ministro per i Beni e le attività culturali. L'unico ruolo ancora pienamente in funzione è quello di Franco Tatò, amministratore delegato.
Bray ovviamente non si è dimesso ed ha sempre ripetuto che, conclusa la sua esperienza governativa, intende rientrare negli uffici dell'Enciclopedia italiana. Ma è chiaro a tutti che un meccanismo così delicato, e soprattutto articolato, come la Treccani ha bisogno in tempi rapidi di un nuovo vertice.
La nomina del presidente spetta al capo del governo, che, dopo essersi confrontato con il Consiglio dei ministri, propone un nome al presidente della Repubblica, che poi firma il decreto, dopo il voto favorevole delle commissioni Cultura di Camera e Senato.
Stando alle voci sempre più insistenti che circolano soprattutto proprio all'interno dell'Enciclopedia Treccani, il nome più accreditato alla successione di Giuliano Amato è quello del professor Salvatore Settis, classe 1941, archeologo e storico dell'arte, ex presidente del Consiglio superiore dei beni culturali, dal 1999 al 2010 direttore della Scuola Normale di Pisa, accademico dei Lincei, ma anche membro del Deutsches Archäologisches Institut e della American Academy of Arts and Sciences. Dal 1994 al 1999 ha diretto il Getty Center for the History of Art and the Humanities di Los Angeles.
Settis siede nel comitato scientifico della Treccani ed è stato chiamato proprio da Giuliano Amato. Ma a far pensare che possa essere lui il nuovo presidente della Treccani c'è anche un altro elemento. Il professore è diventato uno dei più ascoltati interlocutori di Massimo Bray nella sua veste di ministro per i Beni e le attività culturali.
A lui il nuovo ministro ha affidato il delicato incarico di presiedere la commissione per la revisione del Codice dei beni culturali e del paesaggio: e tra i membri Bray aveva chiamato anche Giuliano Amato, che ora dovrà lasciare anche questo incarico perché la nomina a giudice costituzionale prevede l'assoluta incompatibilità con qualsiasi altro ufficio pubblico. Come si vede, il legame tra Amato e Settis è molto stretto, così come lo è quello tra Bray e lo stesso Settis.
Ed è ovvio immaginare che il presidente del Consiglio Enrico Letta, nel momento in cui dovrà mettere a fuoco il nome migliore per la successione ad Amato, consulterà per primo proprio Bray, in quanto responsabile del dicastero culturale. Alla Treccani sperano in un iter veloce e si augurano che il successore di Amato abbia non solo la necessaria competenza sul piano intellettuale, ma sappia anche governare i complicati meccanismi delle istituzioni culturali. E Settis li conosce molto bene.
Mario Monti e Giuliano Amato salvatore settisMASSIMO BRAY LETTA enricol
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