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Paolo Mastrolilli per "la Stampa"
Davvero Mitt Romney sta tentando il generale David Petraeus? Nei circoli politici di Washington non si parla d'altro, anche se la Cia e la Casa Bianca hanno smentito seccamente la presunta esclusiva del sito Drudgereport, secondo cui il candidato repubblicano vorrebbe l'eroe dell'Iraq come suo vice.
Tutto nasce da un pettegolezzo, secondo il sito, che ha buone fonti, ma è schieratissimo con i conservatori e certe volte prende topiche colossali. Sarebbe stato lo stesso Obama, durante un incontro questa settimana con un suo finanziatore, a sussurrare lo scoop. Romney avrebbe sondato il capo della Cia, incontrandolo segretamente nel New Hampshire, dove entrambi hanno una casa. «Il presidente - ha detto la fonte a Drudgereport - non stava scherzando».
In teoria, il motivo è comprensibile. Petraeus ha la reputazione di eroe di guerra, dopo aver stabilizzato l'Iraq con la sua «Surge» all'epoca della presidenza Bush. Ha un appeal bipartisan, essendo stato confermato all'unanimità come capo della Cia, e portarlo via all'amministrazione Obama darebbe un grave colpo al capo della Casa Bianca, anche perché in campagna elettorale potrebbe diventare un critico autorevole e micidiale. «E' un uomo serio, per tempi seriamente pericolosi», avrebbe detto una fonte repubblicana a Drudge.
Le smentite, però, sono fioccate all'istante. Il primo a parlare è stato proprio il portavoce della Cia, Todd Ebitz, che ha chiuso subito la porta: «Il direttore Petraeus si sente privilegiato nel poter continuare a servire il nostro Paese nella sua posizione attuale, e, come ha ripetuto in varie occasioni precedenti, non intende candidarsi a cariche elettive».
A ruota ha parlato il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, che ha smentito la premessa: «Vi posso dire con assoluta sicurezza che il presidente non ha mai pronunciato quella affermazione», cioè la presunta confidenza ad un finanziatore riportata da Drudge. Quindi ha aggiunto: «Fate attenzione alle vostre fonti».
Secondo gli analisti, Obama ha sempre temuto il fascino di Petraeus, e lo avrebbe nominato a capo della Cia proprio per negargli un ruolo più politico, come quello di Capo degli Stati Maggiori Riuniti. Il rapporto tra i due non è stato sempre idilliaco, ebbero uno scontro sui tempi del ritiro dall'Afghanistan, dove il generale voleva restare più a lungo per piegare i taleban.
Se passasse con Romney e iniziasse a criticare pubblicamente l'amministrazione, per Obama sarebbe un guaio grosso, che cambierebbe la dinamica delle elezioni. I politologi però non credono a questa sorpresa, non solo perché è stata smentita, ma anche perché Mitt avrebbe bisogno di altre soluzioni per il vice.
Sul piano elettorale, i sondaggi dicono che la sua popolarità è scesa al 40%, contro il 53% di Obama, e anche se è in vantaggio in uno Stato chiave come il Colorado, resta indietro in Virginia e Wisconsin, e traballa in Ohio. Dal punto di vista geografico ha bisogno di guadagnare punti nel Midwest, sarebbero più utili il senatore dell'Ohio Rob Portman, l'ex governatore del Minnesota Pawlenty, o il deputato del Wisconsin Paul Ryan. In Florida lo aiuterebbe il giovane senatore cubano Marco Rubio, mentre sembra tramontata la stella di Condoleezza Rice, oscurata dal fatto che appoggia l'aborto.
Non bisognerà aspettare molto per conoscere la verità . Romney ha bisogno di dare una svolta alla sua campagna, dopo le ultime settimane estive che non sono andate bene. Forse aspetterà la fine delle Olimpiadi, per non competere con l'attenzione per i giochi e consentire alla moglie di rientrare da Londra, ma l'annuncio del vice è atteso per la settimana prossima.
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