incidente stradale mortale

LA PATENTE NON È LICENZA DI UCCIDERE - L’OMICIDIO STRADALE DIVENTA LEGGE: PREVISTO L’OBBLIGO DI ARRESTO IN FLAGRANZA PER CHI, ALLA GUIDA UBRIACO O DROGATO, PROVOCA UN INCIDENTE MORTALE - CARCERE FINO A 15 ANNI

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Francesco Specchia per “Libero Quotidiano”

 

INCIDENTE STRADALE INCIDENTE STRADALE

L' omicidio stradale, il ruvido simbolo dell' impotenza giudiziaria, ora è finalmente legge dello Stato. Dopo 4 anni, 4 governi e svariate ed inutili commissioni parlamentari. «#Finalmente» scrive, ragionevolmente, Renzi su twitter, in un hashtag che avvolge di compassione il legislatore, e i parenti delle vittime della strada, e i cittadini tout court.

 

Il delitto stradale è da sempre un ingorgo politico. E sue vittime senza giustizia sono lo spettro d' una nazione. E questo, paradossalmente, senza un apparente motivo, dato che, sulla carta tutti sono sempre stati d'accordo sulla sua introduzione, data «l'inefficacia delle fattispecie penali già esistenti». E, in fondo, stranizza che, stavolta, proprio qui, i verdiniani di Ala si siano astenuti, quindi abbiano espresso voto contrario; infine abbiano presenziato in blocco, alla seconda chiamata, garantendo il numero legale di 146 senatori.

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E, in fondo, fa specie che, nel clangore della fiducia posta al Senato (149 voti favorevoli, 3 contrari e 15 astenuti), qualcuno -come Carlo Giovanardi di Gal- abbia gridato al governo di «vergognarsi» in uno dei pochi atti in cui il governo avrebbe dovuto strappare l' applauso; e, infatti, il ministro Boschi ha cortesemente ribattuto al templare Giovanardi: «Non ci vergogniamo di mettere nelle mani di un provvedimento che tutela le vittime di incidenti stradali il lavoro del governo».

 

INCIDENTE A BOCCEA - ROM INVESTE UNA FILIPPINAINCIDENTE A BOCCEA - ROM INVESTE UNA FILIPPINA

Ci sono volute migliaia d' ore di commissione e di esauste navette parlamentari per definire la cornice della legge. Inasprite le pene per i pirati della strada, obbligo di arresto in flagranza per chi, alla guida ubriaco o drogato, provochi incidente mortale. Carcere fino a 15 anni e aggravanti per chi fugge. Praticamente la nuova legge inserisce nel codice penale il delitto di omicidio stradale (articolo 589-bis) «attraverso il quale è punito, a titolo di colpa, con la reclusione (di diversa entità in ragione del grado della colpa stessa) il conducente di veicoli a motore la cui condotta imprudente costituisca causa dell' evento mortale».

 

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Non ci voleva molto, dunque, per istituire un reato autonomo per un atto odioso rabbuiato dalla certezza dell' impunità (spesso, per la sarabanda delle attenuanti, a chi uccideva in strada arrotando passanti, non veniva neanche ritirata la patente). Eppure, ben tre associazioni di parte - Lorenzo Guarnieri, ASAPS e Gabriele Borgogni- hanno raccolto firme disperate in tutt' Italia affinché il delitto stradale s' imprimesse nelle coscienze. Eppure, il regista e scrittore Fabio Salvatore ha addirittura intitolato alla memoria del padre Franco -ucciso da un pirata dell' asfalto- uno dei premi dell' Eccellenza pugliese.

 

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Ha ragione il ministro Alfano: la patente non è una licenza di uccidere. E il voto di ieri spazza l' assurdo iter che ha visto la legge galleggiare a Palazzo Madama in quinta lettura, dopo l' ultima modifica apportata lo scorso 21 gennaio alla Camera; ossia, quando con voto segreto fu approvato l' emendamento di Fi che escludeva l' arresto in flagranza per il pirata che non si fermava, o non prestava assistenza.

 

Si sono consumati giochetti parlamentari, sgambetti etici sulla pelle delle vittime, e ad onta della certezza della pena evocata dal nostro stesso diritto. Certo, poi, dopo, rimane il problema dei risarcimenti che variano da caso a caso e troppo spesso risultano «altamente incongrui» rispetto alle tabelle di riferimento applicate dalla compagnie assicurative; ma lì, come al solito, dipende da come si muovono le lobby trasversali in Parlamento.

INCIDENTE STRADALE  INCIDENTE STRADALE

 

Certo, poi ancora non s' è capito bene il motivo della depenalizzazione della guida senza patente aumentando fino a 30mila euro la pena pecuniaria (quando, si sa, la maggioranza dei guidatori illegali sono disgraziati senza dignità nè danaro): un frisson normatico approvato solo due settimane fa. Comuque oggi è un bel giorno. Il giorno in cui il codice della strada diventa codice della vita...