
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
L’UNGHERIA LASCIA LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE E IL GOVERNO SI SPACCA! SALVINI ELOGIA LA DECISIONE DI ORBAN, SUO ALLEATO IN EUROPA NEI PATRIOTI: “SCELTA GIUSTA”. TAJANI LO GELA: “E’ UNA SUA OPINIONE, LA MIA E’ DIFFERENTE. IL NOSTRO PAESE NON USCIRA’ DALLA CPI” - PURE IN FRATELLI D’ITALIA C’È INSOFFERENZA PER L’USCITA DEL LEGHISTA CHE CONTINUA A ESONDARE IRROMPENDO DI CONTINUO NELLA POLITICA ESTERA, SPESSO CON UN APPROCCIO ANTITETICO A QUELLO DELL’ESECUTIVO…
Lorenzo De Cicco per la Repubblica - Estratti
«È una sua opinione, la mia è differente».
matteo salvini viktor orban pontida 2024 foto lapresse.
Antonio Tajani liquida così, da Valencia, l’ultima sortita di Matteo Salvini, che ieri ha magnificato la mossa dell’Ungheria di uscire dalla Corte penale internazionale, biasimata dall’Ue. Una scelta «di giustizia e libertà, di sovranità e coraggio» quella di Orbán, a sentire il leghista, che via X pare quasi caldeggiare l’opzione anche per l’Italia.
Ecco perché il ministro degli Esteri è costretto a intervenire, a margine del congresso del Ppe sulla costa orientale della Spagna. Per Tajani quella di Budapest è una posizione naturalmente «legittima», una «decisione libera» anche perché «non si deve obbligare nessuno » ad aderire alla Cpi.
Ma Roma non è destinata a ricalcarne le orme: l’Italia «deve rimanere» nell’organo de L’Aia, mette a verbale il capo di Forza Italia. Che prende le distanze anche dal primo ministro magiaro, gemellato con la Lega nei Patrioti. Per il titolare della Farnesina «l’Ungheria è un caso nell’Ue da un po’, hanno pure aperto la procedura dell’articolo 7», cioè la clausola dei trattati che sanziona la violazione sistematica dei valori fondamentali dell’Unione.
ANTONIO TAJANI - MATTEO SALVINI
Attorno all’eventualità che l’Italia esca dalla Corte penale internazionale si consuma l’ultimo strappo a destra in politica estera. E non è solo una bizza tra i due vice di Giorgia Meloni. Pure nel partito della premier c’è insofferenza per l’uscita del leghista. Dalla mattina, FdI impartisce l’ordine di scuderia: restare fuori da questa polemica.
Però a microfoni spenti diversi big della fiamma fanno capire che no, la possibilità che Roma strappi con la Cpi non è nemmeno contemplata. E questo non significa, riferiscono diversi colonnelli di Fratelli d’Italia, che il primo partito della maggioranza sposi in pieno le decisioni della corte.
matteo salvini viktor orban pontida 2024 foto lapresse
Tutt’altro. Ma un conto «è criticare un organismo che ha mostrato di non funzionare», un altro è suggerire una rottura clamorosa e anche molto, molto difficile da mettere in pratica. Gli attriti con L’Aia restano. Per il caso Almasri l’Italia è sotto procedura d’infrazione, che dovrà essere votata a breve dal consiglio generale. Per ora è arrivata l’incolpazione della procura, per la prima volta nella storia del nostro Paese.
È la spia più evidente di un rapporto comunque complicato, lo si è visto in questi giorni, alla vigilia dei funerali di Papa Francesco, quando ancora non era chiaro se Vladimir Putin avesse voluto presenziare alle esequie. In quel caso, non sarebbe stato arrestato a Roma. Perché l’Italia ha sì ricevuto il mandato di cattura per crimini contro l’umanità emesso nei confronti del leader di Mosca, ma il guardasigilli Carlo Nordio ha deciso di non trasmetterlo alla procura generale, nonostante il parere dei suoi uffici.
antonio tajani giorgia meloni matteo salvini
La posizione espressa ieri da Tajani era stata comunque concertata con Meloni da settimane, molto prima che l’Ungheria ufficializzasse l’addio, quando Donald Trump aveva annunciato sanzioni contro alcuni funzionari della corte penale, “rei” di avere intrapreso azioni contro gli Usa e contro Israele. E anche se nessuno, in maggioranza, è convinto che la linea di Salvini possa sul serio trovare un minimo seguito, tra gli alleati della Lega resta un senso di fastidio.
Perché il ministro dei Trasporti continua a esondare rispetto ai compiti del suo dicastero, irrompendo di continuo nella politica estera, spesso con un approccio antitetico a quello dell’esecutivo.
FdI finora si è mostrata tollerante, su certi deragliamenti del socio lumbard, perché era alle prese con il congresso del Carroccio. Ma da quell’assise ormai è passato quasi un mese. Dunque l’irritazione cresce.
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antonio tajani giorgia meloni matteo salvini
salvini orban
matteo salvini viktor orban pontida 2024 foto lapresse.
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