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DAGOREPORT - GIORGIA MELONI SOGNA IL FILOTTO ELETTORALE PORTANDO IL PAESE A ELEZIONI ANTICIPATE?…
Amedeo La Mattina per "la Stampa"
«Non ci saranno terremoti», assicura Enrico Letta. Non si sa se quella del premier è una sicurezza o un auspicio per esorcizzare la crisi del suo governo.
Comunque ci siamo e presto sapremo finalmente cosa accadrà nella politica italiana. Anche se tutti gli sfaceli ipotizzati non sembrano alle porte perché nessuno, né nel Pdl né nel Pd, hanno interesse a tirare giù l'esecutivo delle larghe intese.
Oggi è il giorno in cui la Cassazione prende in esame la sentenza d'appello che ha condannato Berlusconi a 4 anni di reclusione e 5 d'interdizione dai pubblici uffici. Non è detto che i giudici decideranno in giornata. Il giorno del giudizio potrebbe essere quello di domani: sarebbe un'altra giornata di attesa snervante per Berlusconi, che è arrivato a Roma nel pomeriggio di ieri (e forse oggi sarà raggiunto dai figli Marina e Pier Silvio), ha riunito alcuni dirigenti del Pdl, ha cenato con Gianni Letta e l'avvocato Ghedini (non c'era l'altro difensore Coppi).
Il suo umore non era dei migliori. Chi è andato a trovarlo racconta di un Cavaliere pessimista anche sulla base di alcune indiscrezioni filtrate dal Palazzaccio, sede Tevere della Cassazione. «E poi quando il bersaglio sono io, non c'è mai giustizia».
Chi invece si mostra «assolutamente tranquillo e sereno» è Enrico Letta. Tranquillo, ha detto ad Atene, per il lavoro che sta facendo e per le parole dello stesso Berlusconi sulla tenuta del governo.
Il premier è convinto che «la situazione sia molto più stabile di come viene presentata normalmente». E per rendere credibile la sua previsione di durata, ha ricordato gli appuntamenti del 2014, soprattutto l'impegno italiano della presidenza europea nella seconda metà del prossimo anno.
Lo ha ricordato, non a caso, durante la conferenza stampa insieme con il suo collega greco Samaras e poi ai giornalisti ha aggiunto di non avere dubbi che «ci sarà una conferma di stabilità anche domani». Ma il Pdl potrebbe provocare strappi non sopportabili dal Pd? «Voi usate troppi se, io mi fermo prima. Sono assolutamente tranquillo del lavoro che sto facendo. Non penso ci saranno i terremoti evocati da chi, forse, spera che il terremoto ci sia. Io lavoro e sono convinto che le cose andranno bene».
Quello di Letta è un ottimismo fondato su assicurazioni che gli sono state fornite direttamente da Berlusconi, ma il premier sa che il piano per il suo governo potrebbe diventare sempre più scivoloso. E l'agibilità nelle aule parlamentari sempre più difficile. Anche la polemiche sollevate dalla presidente della Camera non sono un buon segno. Boldrini ha detto che «i singoli casi giudiziari non devono interferire nella vita delle istituzioni. Qualunque sia la decisione della Cassazione, essa non dovrà avere ripercussioni sulle attività parlamentari».
La reazione del Pdl è stata durissima. Il capogruppo Brunetta ha osservato che se si vuole essere «ipocriti» è lecito dire che si tratta solo di una sentenza che riguarda solo l'imputato e che da quella non dipende la sorte della politica. Per la Gelmini la valutazione della presidente Boldrini è una «provocazione inutile». Secondo Capezzone derubricare a "singolo caso giudiziario" una «questione democratica» è una gratuita offesa nei confronti di Berlusconi e di quei tanti elettori che lo ha indicato come punto di riferimento e leader.
«Francamente non si sentiva proprio il bisogno di questa puntualizzazione della Presidente Boldrini che ha assunto una posizione di parte », ha bacchettato Cicchitto. Già , ha ironizzato Osvlado Napoli, perchè quando si parla di crisi delle istituzioni e della loro rappresentanza, di adeguatezza del ceto politico al ruolo e alle funzioni cui è chiamato, da oggi si può tranquillamente fare riferimento alle parole pronunciate dalla presidente della Camera.
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