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Fiorenza Sarzanini per "Il Corriere della Sera"
Nel settembre 2012 ci fu un pesantissimo scontro politico per la nomina del presidente dell`Authority per i Trasporti anche all`interno del Partito democratico. I retroscena di quella disputa emergono dalle intercettazioni allegate agli atti dell`inchiesta di Firenze che nei giorni scorsi ha fatto finire in carcere Maria Rita Lorenzetti, l`ex governatrice dell`Umbria poi diventata presidente della società Italferr, accusata di corruzione.
Fu proprio lei, a chiamare Enrico Letta - all`epoca vicesegretario del Pd - per lamentarsi della sua mancata nomina al vertice dell`Ente di vigilanza e garanzia. «La Lorenzetti - annotano i carabinieri del Ros delegati all`indagine - riteneva che il suo nome fosse invece sostenuto principalmente dalla senatrice Anna Finocchiaro».
E dunque, quando vede sfumare la propria candidatura chiama Letta che risponde: «Lì c`è uno scontro dentro il Pdl, nel senso che dentro il Pdl mio zio, che difende De Lise a spada tratta, dice "muoia Sansone con tutti i filistei", quindi se fate fuori De Lise saltano tutti». Il riferimento è a Pasquale De Lise, il presidente del Consiglio di Stato ritenuto favorito perché sponsorizzato dagli uomini più vicini a Silvio Berlusconi, ma alla fine escluso proprio per l`ostilità manifestata dalle opposizioni.
Aggiunge Letta durante la telefonata: «Ho l`impressione che ci sia stata un po` di superficialità nella gestione della cosa. Io so per certo che siccome questa non è come l`Autorità della privacy che sono i partiti che si mettono d`accordo e fanno i nomi, questa è una nomina del Governo e io so per certo che il Governo non farà mai una terna tra virgolette politica».
L`attuale premier in un`altra telefonata con la Lorenzetti le spiega anche che «abbiamo fatto una figuraccia» perché Mario Sebastiani «è venuto da noi, da me e da Bersani, dicendo "voi mi avete garantito, tirato fuori eccetera e adesso sento dire che salta l`operazione perché il Pd ha altri candidati", perché dentro la commissione questo è quello che gli hanno detto».
Alla collega di partito Letta spiega che c`è una «divisione nel Pdl, rispetto a questa cosa è partito Vito Riggio, presidente dell`Enac, come un ossesso, immaginando di poter fare lui l`operazione... questo per recuperare la presidenza. Dopodiché io non so la tua cosa come sia nata. Dopodiché, diciamo, il meccanismo che si è messo in moto è stato quello di un forcing pesante, questo forcing a noi ha creato due ordini di problemi, il primo la figuraccia con Sebastiani e per un altro verso, che è il tema più rilevante di cui questa cosa... l`ho detta ad Anna, ho l`impressione che ci sia stata un po` di superficialità nella gestione della cosa».
In serata da palazzo Chigi si tiene a precisare che «non c`è bisogno di intercettazioni perché è noto a tutti coloro che in quei giorni si occuparono della vicenda, che Enrico Letta da vicesegretario del Pd si batté contro nomine politicizzate per una Authority che, invece, a suo avviso, doveva e deve avere una forte caratura tecnica. In particolare Letta si pronunciò contro la candidatura della Lorenzetti, così come contro quella di tutti coloro che avrebbero politicizzato l`Authority».
Le cronache di quei giorni fanno emergere lo stallo durato quattro mesi per cercare di eleggere De Lise e poi, proprio a settembre, la decisione di ritirare la terna di candidati della quale - oltre al presidente del Consiglio di Stato - faceva parte proprio Sebastiani.
ENRICO E GIANNI LETTA ROSY BINDI ENRICO CON LO ZIO GIANNI LETTAlorenzetti dalema maria rita lorenzetti arrestata x Mario SebastianiMASSIMO DALEMA DIRIGE LORCHESTRA ANNA FINOCCHIARO NON LASCOLTA
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