1. INCIUCIO FERROVIARIO: DALL’INCHIESTA SULLA ZARINA ROSSA LORENZETTI SALTANO FUORI, PER LA PRIMA VOLTA UFFICIALMENTE, UN FATTO CHE LETTANIPOTE HA SEMPRE NEGATO: SI SENTE ABITUALMENTE CON LO ZIA GIANNI PER LE TRATTATIVE SULLE NOMINE 2. 2012: PER L’AUTHORITY DEI TRASPORTI MONTI SI ACCORDA CON ZIO E NIPOTE: DE LISE (TENDENZA GIANNI) E SEBASTIANI (TENDENZA ENRICO). MA I DALEMIANI FANNO SALTARE TUTTO! 3. LA LORENZETTI TELEFONA A LETTANIPOTE: “PERCHÉ NON MI APPOGGI?”. ENRICHETTO: “MIO ZIO DIFENDE DE LISE A SPADA TRATTA, SE LO FATE FUORI SALTANO TUTTI. E CON SEBASTIANI ABBIAMO FATTO UNA FIGURACCIA! IO NON SO LA TUA COSA COME SIA NATA” 4. A SOSTEGNO DELLA DALEMONA LORENZETTI SI MUOVE L’ALTRA DALEMONA ANNA FINOCCHIARO. MA LA GUERRA DENTRO AL PD BLOCCA LE NOMINE PER OLTRE UN ANNO…

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Fiorenza Sarzanini per "Il Corriere della Sera"

Nel settembre 2012 ci fu un pesantissimo scontro politico per la nomina del presidente dell`Authority per i Trasporti anche all`interno del Partito democratico. I retroscena di quella disputa emergono dalle intercettazioni allegate agli atti dell`inchiesta di Firenze che nei giorni scorsi ha fatto finire in carcere Maria Rita Lorenzetti, l`ex governatrice dell`Umbria poi diventata presidente della società Italferr, accusata di corruzione.

Fu proprio lei, a chiamare Enrico Letta - all`epoca vicesegretario del Pd - per lamentarsi della sua mancata nomina al vertice dell`Ente di vigilanza e garanzia. «La Lorenzetti - annotano i carabinieri del Ros delegati all`indagine - riteneva che il suo nome fosse invece sostenuto principalmente dalla senatrice Anna Finocchiaro».

E dunque, quando vede sfumare la propria candidatura chiama Letta che risponde: «Lì c`è uno scontro dentro il Pdl, nel senso che dentro il Pdl mio zio, che difende De Lise a spada tratta, dice "muoia Sansone con tutti i filistei", quindi se fate fuori De Lise saltano tutti». Il riferimento è a Pasquale De Lise, il presidente del Consiglio di Stato ritenuto favorito perché sponsorizzato dagli uomini più vicini a Silvio Berlusconi, ma alla fine escluso proprio per l`ostilità manifestata dalle opposizioni.

Aggiunge Letta durante la telefonata: «Ho l`impressione che ci sia stata un po` di superficialità nella gestione della cosa. Io so per certo che siccome questa non è come l`Autorità della privacy che sono i partiti che si mettono d`accordo e fanno i nomi, questa è una nomina del Governo e io so per certo che il Governo non farà mai una terna tra virgolette politica».

L`attuale premier in un`altra telefonata con la Lorenzetti le spiega anche che «abbiamo fatto una figuraccia» perché Mario Sebastiani «è venuto da noi, da me e da Bersani, dicendo "voi mi avete garantito, tirato fuori eccetera e adesso sento dire che salta l`operazione perché il Pd ha altri candidati", perché dentro la commissione questo è quello che gli hanno detto».

Alla collega di partito Letta spiega che c`è una «divisione nel Pdl, rispetto a questa cosa è partito Vito Riggio, presidente dell`Enac, come un ossesso, immaginando di poter fare lui l`operazione... questo per recuperare la presidenza. Dopodiché io non so la tua cosa come sia nata. Dopodiché, diciamo, il meccanismo che si è messo in moto è stato quello di un forcing pesante, questo forcing a noi ha creato due ordini di problemi, il primo la figuraccia con Sebastiani e per un altro verso, che è il tema più rilevante di cui questa cosa... l`ho detta ad Anna, ho l`impressione che ci sia stata un po` di superficialità nella gestione della cosa».

In serata da palazzo Chigi si tiene a precisare che «non c`è bisogno di intercettazioni perché è noto a tutti coloro che in quei giorni si occuparono della vicenda, che Enrico Letta da vicesegretario del Pd si batté contro nomine politicizzate per una Authority che, invece, a suo avviso, doveva e deve avere una forte caratura tecnica. In particolare Letta si pronunciò contro la candidatura della Lorenzetti, così come contro quella di tutti coloro che avrebbero politicizzato l`Authority».

Le cronache di quei giorni fanno emergere lo stallo durato quattro mesi per cercare di eleggere De Lise e poi, proprio a settembre, la decisione di ritirare la terna di candidati della quale - oltre al presidente del Consiglio di Stato - faceva parte proprio Sebastiani.

 

ENRICO E GIANNI LETTA ROSY BINDI ENRICO CON LO ZIO GIANNI LETTAlorenzetti dalema maria rita lorenzetti arrestata x Mario SebastianiMASSIMO DALEMA DIRIGE LORCHESTRA ANNA FINOCCHIARO NON LASCOLTA