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DI MALE IN SEGGIO - COME NASCE E COME MUORE LA CANDIDATURA DI CONTE ALLE SUPPLETIVE: PEPPINIELLO APPULO HA RICEVUTO UNA TELEFONATA DA BETTINI E ALLA PROPOSTA DI ENRICO LETTA HA DETTO SI' CON GIOIA - POI È ARRIVATA LA CONTRO-CANDIDATURA DI CALENDA A ROVINARE TUTTO. E L’AVVOCATO DI PADRE PIO SE L’È PRESA GIUSTAMENTE CON LETTA CHE, DALL'ALTO DELLA SUA PRESUNZIONE INTELLETTUALE, SI ERA DIMENTICATO DI CONVINCERE CALENDA…
DAGONEWS
Come nasce (e come muore) la pazza idea del seggio alle suppletive di Roma offerto da Letta a Conte? Peppiniello Appulo ha ricevuto una telefonata dal gran visir Goffredo Bettini, il quale, con una serie di dotte argomentazioni, gli ha caldamente consigliato di candidarsi. Gli ha spiegato che per un leader di partito è meglio sedere in parlamento.
GOFFREDO BETTINI GIUSEPPE CONTE
Dall’interno di Montecitorio avrebbe avuto più chance di controllare le riottose truppe grilline. A suffragio della sua tesi, il “corpaccione dem” ha ricordato a Conte il caso Zingaretti, segretario Pd: il fratello di Montalbano, tenendo la guida della Regione e non entrando in Parlamento, ha pian piano perso le redini del Partito.
Quando Enrico Letta gli ha portato sul vassoio d’argento il collegio Roma 1, storicamente ad appannaggio dei candidati del Nazareno, a Conte si è drizzato il ciuffo, e ha strillato un convinto: “Grazie, obbedisco!”.
Una volta che hanno iniziato a circolare le prime voci sulla possibile contro-candidatura di Carletto Calenda, l’avvocato di Padre Pio è corso a chiedere consiglio al suo nuovo mentore privato, il “pulcino” Mario Turco: “Ma secondo te ce la farò?”, “Quanti voti posso prendere?”.
Le teorie si sono trasformate in incubo quando il “Churchill dei Parioli” ha ufficializzato ai giornali la sua sfida a Conte per il seggio. Il pavido Peppiniello ha dovuto rinculare, non prima di esprimere la sua stizza verso il maldestro Enrico Letta. Della serie: “Ma perché prima di offrirmi la candidatura non hai convinto Calenda a stare sereno?”. È colpa della “presunzione intellettuale” che il segretario del PD ha ereditato dal suo maestro Beniamino Andreatta. Un rifiuto di ogni mediazione che ha alla fine ha portato a una bella figura di merda per tutti.
letta conte
MARIO TURCO
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