MAMMA LI TURCHI! - EKREM IMAMOGLU, SINDACO DI ISTANBUL ARRESTATO MERCOLEDÌ SCORSO, SUONA LA CARICA DAL CARCERE - IL PRINCIPALE OPPOSITORE DI ERDOGAN PRIMA SI RIVOLGE AI CITTADINI: "PROTEGGETE LA DEMOCRAZIA E LA VOSTRA VOLONTÀ" E POI AI MAGISTRATI: "NON RESTATE IN SILENZIO". IMAMOGLU È ACCUSATO DI CORRUZIONE, COMPRAVENDITA DI VOTI E SOSTEGNO AL TERRORISMO - DOPO L'ARRESTO, A ISTANBUL MIGLIAIA DI PERSONE SONO SCESE IN PIAZZA PER PROTESTARE CONTRO "L'UTILE DITTATORE" ERDOGAN (COPYRIGHT DRAGHI), CHE DEFINISCE LE MANIFESTAZIONI "TERRORISMO DI STRADA" - VIDEO

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ERDOGAN CONTESTA LE PROTESTE, 'È TERRORISMO DI STRADA'

Ekrem Imamoglu SI PREPARA ALL ARRESTO

(ANSA) - ISTANBUL, 21 MAR - La Turchia "non sarà consegnata al terrorismo di strada". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in riferimento alle proteste che si sono tenute in questi giorni contro l'arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, ritenuto il suo principale rivale.

 

"La via che il presidente del Chp (il maggior partito di opposizione) ha indicato, non dimenticatelo, è un vicolo cieco", ha aggiunto il leader turco, come riferisce Anadolu, dopo che il presidente del Chp ha convocato nuove manifestazioni per questa sera.

 

 

SCONTRI E NUOVI ARRESTI A ISTANBUL IMAMOGLU: «GIUDICI, ALZATE LA VOCE»

Estratto dell'articolo di Andrea Nicastro per il “Corriere della Sera”

 

 

Il sindaco di Istanbul, il più quotato rivale di Erdogan per la presidenza della Turchia, ha passato la seconda notte in prigione, ma Ekrem Imamoglu non si abbatte. Alimenta il polverone della persecuzione politica, l’unico modo per uscire politicamente vivo dalla valanga di accuse che l’ha seppellito.

 

RECEP TAYYIP ERDOGAN ALLA MANIFESTAZIONE PRO PALESTINA

Mercoledì, giorno del suo arresto per corruzione, compravendita di voti e (indiretto) sostegno al terrorismo curdo, è già diventato nei suoi post il «golpe del 19 marzo contro il popolo che voleva determinare il proprio destino» (votando Imamoglu). E poi, incitando le proteste in piazza Sarachane, davanti al municipio, parla della «piazza della democrazia». «Proteggete la democrazia e la vostra volontà».

 

Si appella ai «magistrati onorevoli ed etici» perché «non restino in silenzio» davanti a una «manciata di vostri colleghi che stanno umiliandoci sulla scena mondiale e distruggendo la nostra reputazione».

 

Imamoglu sa muoversi sui social media. Tocca i tasti giusti. Ha un seguito personale enorme e trasversale a generazioni e strati sociali. È aiutato dalla macchina del partito repubblicano ereditata dal padre della Turchia moderna Atatürk. Ha anche alleati indesiderati, come gli influencer iraniani che diffondono video falsi di oceaniche manifestazioni a suo sostegno che in realtà arrivano dall’India per tutt’altri motivi. Imamoglu riesce a dividere i turchi sul suo arresto e anche a portare in corteo migliaia di persone a dispetto dei divieti.

 

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Per la seconda sera di seguito, la polizia ha usato lacrimogeni e sfollagente proprio davanti al Comune. Sono proteste, diffuse, ma al momento contenute se si considera i 16 milioni di abitanti di Istanbul. Lo Stato fa di tutto perché continui così. Arrestate 37 persone per i post lanciati ieri sui social media. [...]

 

Anche gli avversari del sindaco in arresto però hanno una capacità comunicativa importante. Contro Imamoglu, la sua immagine di amministratore dinamico ed efficiente, si sono schierati praticamente tutti i media turchi, ormai da anni sotto controllo degli alleati del presidente Erdogan, più la potente tv qatarina di Al Jazeera , da sempre vicina al sultano. In sfregio al segreto istruttorio filtrano a ritmo continuo «prove» della colpevolezza di Imamoglu. [...]

 

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«Credo che la carriera di Imamoglu sia finita — dice al Corriere Samir Al Araki, un analista egiziano che lavora a Istanbul proprio per Al Jazeera —. Non ha senso parlare di golpe perché le elezioni si decidono spesso nei giorni precedenti il voto e invece adesso mancano ancora 3 anni. C’è tempo per tutto: perché i successi in politica estera di Erdogan abbiano riflessi sugli elettori e perché il Partito repubblicano trovi un candidato alternativo. E poi, siamo sicuri che Erdogan si presenterà? Credo che potrebbe invece correre l’attuale ministro degli Esteri Hakan Fidan». [...

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