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“LA MIA PRESENZA IN CINA? ERA OPPORTUNA, SI CELEBRAVANO GLI 80 ANNI DELLA LIBERAZIONE DEL POPOLO CINESE E DELLA VITTORIA NELLA GUERRA ANTIFASCISTA” – MASSIMO D’ALEMA VA ALLA FESTA DELL’UNITA’ DI BOLOGNA E RISPONDE A CHI LO HA CRITICATO PER AVER PARTECIPATO ALLA PARATA MILITARE IN CINA CON XI JINPING E PUTIN: “NON ERO L'UNICO, C’ERANO DIVERSE PERSONALITÀ DELL'OCCIDENTE CHE TENGONO UN RAPPORTO CON LA CINA. MI PARE CHE L'IDEA DI NON AVERE RAPPORTI CON PECHINO SIA UNA SCIOCCHEZZA, ANCHE PERCHÉ È LA PIÙ GRANDE ECONOMIA DEL MONDO” – L’ATTACCO ALLA STAMPA ITALIANA, COLPEVOLE DI UNA “MILITARIZZAZIONE” CHE NASCONDE I FATTI: “HO REGISTRATO SUL TELEFONO L’OMAGGIO COI CINESI CHE CANTANO ‘BELLA CIAO’, PER RINGRAZIARE LA RESISTENZA IN EUROPA”
Estratto dell’articolo di Marco Bettazzi per www.repubblica.it
Arriva alla Festa dell’Unità salutato da molti esponenti del Partito democratico, accolto da una sala piena di cittadini e appassionati. E di fronte al pubblico l’ex premier Massimo D’Alema, spesso sferzante, torna sulle polemiche seguite alla sua partecipazione alle celebrazioni in Cina della vittoria sul Giappone.
Massimo D'Alema col segretario del Pd bolognese Enrico Di Stasi alla Festa dell'Unità
Era, gli chiedono, una presenza opportuna? “Certamente – risponde D’Alema, che è presidente della Fondazione Italianieuropei – il fatto di essere invitati alla celebrazione degli 80 anni della liberazione del popolo cinese e della vittoria nella guerra antifascista, perché questo era il titolo, è stato un onore per me e ritengo che proprio in un momento difficile come questo sia stato un errore da parte dei governi occidentali non partecipare a questo evento, nel quale era rappresentato il 70% dell'umanità, nel senso che c’erano non soltanto i dittatori ma anche tantissime personalità rappresentative di Paesi democratici”.
MASSIMO DALEMA ALLA PARATA MILITARE DI PECHINO
Ed è un’opportunità che D’Alema ritiene appunto ancora più significativa nel contesto attuale di guerra. “Non ero l'unico – sottolinea – c’erano diverse personalità dell'Occidente che tengono un rapporto con la Cina, questo dovrebbe essere considerato positivo, invece mi hanno criticato. Pazienza. Mi pare che l'idea di non avere rapporti con la Cina sia una sciocchezza, anche perché è la più grande economia del mondo e che è il Paese che oggi, diciamo, contribuisce di più alla stabilità”.
D’Alema se la prende poi con la comunicazione e la stampa italiana, colpevole a suo dire di una “militarizzazione” che nasconde i fatti. “Ho registrato sul telefono – racconta – l’omaggio coi cinesi che cantano ‘Bella ciao’, per ringraziare la Resistenza in Europa. Questo per dire la verità, e dire che certe polemiche sono provinciali e nascono dalla deformazione dei fatti”.
MASSIMO DALEMA ALLA PARATA MILITARE DI PECHINO
Detto questo l’ex premier e ministro degli Esteri bacchetta comunità internazionale, Europa e governo per la loro debolezza, mentre i venti di guerra soffiano da più parti. “[…] la comunità internazionale sembra incapace di trovare una soluzione ai conflitti. Non credo che siamo alla terza guerra mondiale, fortunatamente. Ma certo bisogna reagire […]”.
L’Europa, continua D’Alema, si sta comportando in maniera “molto deludente” e il governo italiano “è una delle ragioni per cui l’Europa, diciamo, è così debole. E’ evidente che la subalternità l’America di Trump indebolisce la posizione europea”.
Cambiando scenario e guardando sempre all’Europa, D’Alema invita l’Europa a disapplicare gli accordi commerciali con Israele. “Questo trattato – spiega – prevede all'articolo 2 prevede il rispetto dei diritti umani. Ora se come dice il vicepremier Tajani Israele viola diritto comunitario, viola anche l’articolo 2 del trattato, e quindi l’Ue dovrebbe sospendere la sua applicazione”. Ricorda poi di essere di famiglia, da parte di moglie, ebraica. “Posso essere accusato di tutto – allarga le braccia – ma non di essere antisemita. Siamo contro chi ammazza i bambini, diciamo così”.
Parlando poi della politica e del centrosinistra, D’Alema ha raccontato di non avere la tessera del Partito democratico. “[…] Sono indipendente, e sono ancora di sinistra, questo sì”. Sulla linea politica della segretaria Elly Schlein, apprezza la vocazione all’unità. “E’ giusto lavorare per l’unità dell'opposizione e del centrosinistra, la apprezzo, non bisogna farsi intrappolare dai distinguo di chi ti dice tutti i giorni cosa devi fare”. E la premier Meloni? “Ha abilità – risponde – perché ha mestiere, del resto non viene dalla società civile, è cresciuta nelle sezioni di partito. Ma attorno a lei c’è il deserto, non c’è niente di importante fatto dal governo Meloni per il popolo italiano”.
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