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RETROSCENA - GLI INCONTRI SEGRETI DI MATTARELLA CON DI MAIO PER LA PRESIDENZA DELLA CAMERA – ROTTO L'ASSE CON IL DURO E PURO GRILLO, LA MUMMIA DEL QUIRINALE VUOLE INGLOBARE M5S NELLE ISTITUZIONI, PROPRIO IN NOME DI QUEL CONSOCIATIVISMO CHE HA SEGNATO LA PRIMA E LA SECONDA REPUBBLICA, DA NILDE JOTTI A IRENE PIVETTI, DA RAI3 AL PCI A BERTINOTTI

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DAGONOTA

 

nilde iotti e sergio mattarella

Sergio Mattarella entrò per la prima volta in Parlamento il 12 luglio dell’83. E sullo scranno più alto di Montecitorio c’era Nilde Iotti. Il Capo dello Stato, esponente (da sempre) della sinistra Dc, rimase colpito da quella rappresentazione plastica del consociativismo che segnò la Prima Repubblica. E pure la Seconda, visto che il primo atto delle elezioni vinte da Berlusconi nel 1994 fu portare Irene Pivetti alla presidenza della Camera.

DI MAIO MATTARELLA

 

Rimase talmente colpito dal consociativismo (che altro non è la traduzione moderna dell’annessione politica che ha caratterizzato l’Impero romano) che oggi, da Capo dello Stato, la Mummia del Quirinale tenta di ripercorrerlo dopo il 5 marzo. Ci sarebbero queste motivazioni di opportunismo (o tradizione) che lo avrebbero spinto ad avere colloqui – qualcuno parla di incontri – con Luigi Di Maio.

pivetti mage

 

I ragionamenti che circolano fra i “consigliori” del Colle più alto sono tutti improntati sulla necessità di “coinvolgere”, di “inglobare” il Movimento Cinque stelle nelle Istituzioni; esattamente gli stessi principi che innescarono il “consociativismo” Dc/Pci dal 1948. E da vecchio (ed esperto) democristiano qual è, Mattarella accarezza l’idea di portare “Giggino” Di Maio (con i suoi congiuntivi) a presidente della Camera.

pivetti e jotti cc c f a d d baf c d b

 

Ha in mente, cioè, di seguire lo schema che portarono a guidare le danze di Montecitorio esponenti comunisti e post comunisti come Ingrao, Nilde Iotti, Giorgio Napolitano, Violante; fino a Bertinotti. Gente che proclamava la rivoluzione del proletariato e che è finita in grisaglia; o nei salotti, come nel caso di Berty.

 

fausto bertinotti con la moglie lella

Un percorso che il Quirinale immagina anche per M5S: la presidenza della camera bassa e, magari (ad adiuvandum), pure una rete Rai, come Rai Tre venne appaltata al Pci. Insomma, uno schema già battuto e che ha permesso a questo disgraziato Paese di vivere nella democrazia per il periodo più lungo della sua Storia.

Umberto Bossi e Giulio Tremonti

 

Lo schema, però, rischia di produrre ulteriori fratture all’interno dei pentastellati. La rottura fra Beppe Grillo e Davide Casaleggio s’è consumata proprio sulla strada del Potere: il comico vuole starne lontano, l’erede di Gianroberto, invece, lo vuole e lo accarezza. Non è un caso che “Giggino” stia battendo i quattro angoli del globo nel tentativo di accreditarsi come “forza tranquilla” di governo. Il referendum sull’Euro è dimenticato e la compilazione delle liste, escludendo tutti i “descamisados” rappresenta la conferma di una volontà governativa.

BEPPE GRILLO E DAVIDE CASALEGGIO

 

Insomma, i sanpietrini di Roma prevedono che i Cinque stelle si esibiranno in una parabola analoga a quella dei leghisti, piombati nella Città eterna dalle Valli Orobiche. Bossi voleva la secessione, poi si accomodava sui divanetti del Gilda dopo aver strappato la presidenza di Montecitorio per la Pivetti. Nella Capitale nulla si crea e nulla si distrtugge. Al massimo, si copia. Dal Passato…

FESTA COMPLEANNO POLITICI AL GILDA CON PAOLO ROMANI CHE SI AVVENTA

LUIGI DI MAIO ALLA CAMERAsilvio berlsuconi e umberto bossi anni Umberto Bossi e Giorgio Napolitano