MERCOLEDÌ 27 ALLE 14 MANIFESTAZIONE DAVANTI PALAZZO GRAZIOLI CONTRO L’”OMICIDIO POLITICO” DEL CAINANO - “IL CORRIERE DELLA SERA E’ DA SEMPRE L’ORGANO NON UFFICIALE DELLA PROCURA DI MILANO”

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La Stampa.it

Mercoledì 27 novembre alle 14 in via del Plebiscito a Roma, davanti Palazzo Grazioli, è in programma la manifestazione di Fi contro il voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. È stato comunicato ai deputati del partito, secondo quanto si apprende, in una mail arrivata questa mattina.

Il Cavaliere, sulla questione decadenza, è durissimo. «Non mi dimetto prima, non ci penso nemmeno. Aspetterò che votino. Che si assumano la responsabilità di una cosa di cui si dovranno vergognare per sempre», dice in una intervista al Mattino.

Berlusconi ritiene che «quello che mi ha condannato è un processo viziato da un chiaro intento politico e - annuncia - lo dimostrerò», «presto arriveranno dagli Usa testimonianze decisive, prove del fatto che il fisco americano ha acclarato la configurazione veritiera delle compagnie off-shore che, secondo i giudici della sezione feriale della Cassazione, mi vedrebbero socio occulto del finanziere Agrama». Sulle larghe intese, Berlusconi afferma: «Ci siamo accontentati di cinque ministri su 23, siamo stati disponibili e loro ci hanno risposto con un omicidio politico».

Del resto, aggiunge, «il Pd doveva concedere agibilità politica all'alleato, invece vuole eliminarmi». Sulla scissione del suo partito, Berlusconi osserva: «Forza Italia è al 20,1%, Ncd al 3,6, la nostra gente non capisce la scissione» ma, aggiunge, «nessuna frattura è insuperabile. Se dovessero capire di aver commesso un errore, noi saremmo tutti lieti di un ritorno all'unità». Il Cavaliere non vede le elezioni anticipate. In ogni caso, aggiunge, contro Matteo Renzi, «abbiamo un colpo segreto».

Più tardi, davanti ai giovani di Forza Italia, si lascia andare. «Credo che Marcello abbia detto bene quando ha definito Mangano un eroe» dice, attaccando la magistratura. «Il Corriere della Sera e' da sempre l'organo ufficiale, anzi, non ufficiale, della Procura di Milano» affonda.

«A poco a poco Magistratura democratica ha trasformato la magistratura, tutta, da quello che è, un ordine dello Stato, in un potere. Anzi in un contropotere, capace di contrastrare, di mettere sotto, gli altri due poteri dello Stato: quello legislativo e quello esecutivo. In Parlamento non si riesce a far approvare una riforma da tempo»

 

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