DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Andrea Bassi per “il Messaggero”
Ignazio Visco lo ha urlato. Ha metaforicamente sbattuto i pugni sul tavolo della sala del Mappamondo, l'aula del Parlamento dove è stato chiamato a chiarire il suo pensiero sul Mes, il Meccanismo salva Stati. «Il debito italiano», ha detto, «è sostenibile. Punto e punto e esclamativo». Doverlo ribadire così con forza, tuttavia, è il vero segno che i dubbi che aleggiano sul Trattato che l'Italia ha negoziato con gli altri Paesi dell'euro, sono più reali di quanto si voglia far credere.
meccanismo europeo di stabilita' 2
Gli italiani possiedono 4 mila miliardi di attività finanziarie, tra liquidità sui conti correnti e altri investimenti. Duemila di questi sono impegnati in attività estere. Il rischio di perdere i soldi investiti in un Btp è stato sempre considerato pari a zero in virtù anche di questa ricchezza. Qual è allora la vera pillola avvelenata introdotta dal Trattato Mes? Che surrettiziamente fa passare l'idea che un alto debito sia rischioso. E che dunque si possa ristrutturare non restituendo parte dei soldi investiti nei Btp.
giuseppe conte roberto gualtieri mes
LA TRATTATIVA
È per questo che la trattativa più dura, adesso, si sta spostando sul capitolo dell'Unione bancaria. I tedeschi e gli olandesi vorrebbero che i Btp fossero «ponderati», cioè fosse stabilito che il loro rischio non è più pari a zero come quello per esempio dei Bund tedeschi. Questo manderebbe in crisi il sistema bancario italiano, che dovrebbe vendere i titoli di Stato in portafoglio o prepararsi a corpose perdite.
Eppure il governatore della Banca d'Italia Visco, parlando ai deputati della Commissione, ha per la prima volta aperto alla possibilità che ai Btp sia assegnato un valore più basso. Ma ha posto una precisa condizione: che l'Europa si doti di un «safe asset», un titolo di Stato europeo dotato di quel rischio zero che si vuol negare ai Btp. L'apertura di Visco ha sorpreso molti osservatori. Il Tesoro italiano e le banche sono stati sempre nettamente contrari alla ponderazione dei titoli di Stato.
Tema del quale si discute da tempo. Il primo ad aver prospettato la soluzione sposata ora da Visco, era stato l'ex ministro delle Politiche comunitarie e attuale presidente della Consob, Paolo Savona. Lo aveva fatto ufficialmente con un documento («Una politeia per un'Europa diversa) inviato al Presidente del consiglio Giuseppe Conte, all'allora ministro dell'Economia Giovanni Tria e discusso di persona con l'ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi.
Savona sostiene che il Mes, disegnato come lo si sta disegnando nel Trattato che dovrà essere firmato il prossimo anno, è una riforma monca. Serve a poco se non a nulla. La prima domanda è se possa difendere l'euro da un attacco speculativo a uno dei Paesi dell'area. La risposta è no. Per il semplice fatto che ha risorse limitate (un capitale di 705 miliardi., ma può prestarne solo 500). In caso di attacchi speculativi all'euro, l'unica arma di difesa è una dotazione illimitata di fondi utilizzabili tempestivamente.
mario draghi christine lagarde
La difesa dell'euro, insomma, non può che essere affidata in questo caso alla Bce, alla quale però le è vietata per statuto. Se la Bce potesse svolgere questo compito, il Mes potrebbe essere utilizzato come un sistema per attenuare gli squilibri economici. L'idea è di consentire al Mes di emettere quei titoli di Stato europei «sicuri» e che potrebbero essere comprati dai risparmiatori del Vecchio Continente. Nella proposta di Savona, poi, i proventi così raccolti potrebbero essere in qualche modo utilizzati per ridurre l'indebitamento degli Stati che non rispettano i parametri di Maastricht. Insomma, con un prestatore di ultima istanza che interviene in caso di attacchi speculativi, il Mes che si occupa degli squilibri e delle risoluzioni ed emette titoli di Stato europei a rischio zero, il cerchio si chiuderebbe.
La Germania ieri ha presentato una proposta sull'Unione bancaria che prevede la ponderazione del rischio dei titoli di Stato ma senza nessuna vera condivisione dei rischi stessi. La trattativa è in stallo. La roadmap che il governo italiano voleva portare a casa per ora non c'è. Il Tesoro si è riservato di preparare una propria proposta. Sui titoli di Stato europei, proposti da Savona, qualcosa si sta muovendo.
pignoramento conto corrente gualtieri e conte
Non è soltanto l'uscita del governatore della Banca d'Italia Visco. Anche il neo presidente della Bce, Christine Lagarde, in occasione della sua nomina rispondendo alle domande sui «safe asset», sui titoli sicuri, ha detto che «sono vitali per il buon funzionamento del mercato finanziario». E forse il fatto che a Francoforte oggi al timone ci sia una francese e non un italiano, il progetto degli eurobond potrebbe finalmente compiere i primi passi.
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