MILLS-BANANA: UNA FINE GIÀ SCRITTA SETTE ANNI FA - MINATO DA TRE LEGGI AD PERSONAM (DI CUI DUE INCOSTITUZIONALI), TRE RICUSAZIONI DI GIUDICI (L'ULTIMA DECISIVA) E ANCHE SCHIZOFRENICI RITMI DI TRIBUNALE: 8 UDIENZE NELL'ULTIMO MESE, MA SOLO 6 NEI PRIMI SEI MESI DEL 2011 - NELLE MOTIVAZIONI FRA 90 GIORNI POTREBBE CELARSI TANTO UN GIUDIZIO DI COLPEVOLEZZA QUANTO UNA SUA ASSOLUZIONE - SAREBBE L'ULTIMO CONTRAPPASSO PER L'EX PREMIER: PREMIATO DALLA BEFFA DELLA PRESCRIZIONE ALL'ULTIMO SECONDO, MA BEFFATO DAL DOVERSI POI MAGARI PENTIRE D'AVER PERSO UN'ASSOLUZIONE NON RINUNCIANDO ALLA PRESCRIZIONE…

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Luigi Ferrarella per Corriere della Sera

È un'illusione ottica che il tempo sia scaduto ieri: già dal 2005 il processo è uno zombie che cammina. Minato da tre leggi ad personam (di cui due incostituzionali), tre ricusazioni di giudici (l'ultima decisiva) e anche schizofrenici ritmi di tribunale: 8 udienze nell'ultimo mese, ma solo 6 nei primi sei mesi del 2011.

Per l'ex premier il punteggio si fa tennistico, Silvio Berlusconi batte il Tribunale di Milano sei prescrizioni a zero dal 1999 a ieri: corruzione di magistrato nel lodo Mondadori, finanziamento illecito a Craxi, bilanci consolidati Fininvest falsi per 1.500 miliardi di lire, bilanci falsi nell'acquisto del calciatore Lentini, appropriazioni indebite nel processo diritti tv Mediaset. E adesso non rinuncia alla sesta prescrizione, che sterilizza la richiesta del pm De Pasquale di condannarlo a 5 anni per corruzione in atti giudiziari del testimone David Mills.

La prescrizione è determinata dai 10 anni di termine massimo a partire dal reato l'11 novembre 1999, più 26 mesi di congelamento nei due passaggi alla Consulta, più altri 41 giorni di sospensioni: ed è perciò collocabile intorno al 15 febbraio scorso, quando il Tribunale non avrebbe potuto pronunciare sentenza perché ancora sotto ricusazione, presentata dall'imputato il 27 gennaio e respinta solo il 22 febbraio dalla Corte d'Appello.

Ma in realtà la prescrizione di ieri "nasce" già 7 anni fa: quando cioè la maggioranza parlamentare del premier con la legge ex Cirielli nel 2005 taglia da 15 a 10 anni i termini di prescrizione. E così erode in un solo colpo altri 5 anni di orizzonte all'inchiesta sui 600.000 dollari originata dalla lettera-confessione di Mills al suo fiscalista Bob Drennan nel 2004, quando cioè già 6 anni di tempo erano consumati rispetto al reato datato allora nel 1998. Il secondo snodo decisivo, nell'estate 2008 con il processo alle battute finali, è quando ancora la maggioranza del premier-imputato approva la legge Alfano sull'immunità temporanea delle alte cariche.

Dopo 14 mesi la Consulta dichiarerà incostituzionale (proprio come poi accadrà anche all'altra legge Alfano sul "legittimo impedimento" dell'aprile 2010) la norma firmata dall'allora ministro della Giustizia, che oggi dà del «taroccatore di prescrizione» al pm. Ma intanto l'effetto voluto è stato centrato: nel frattempo, infatti, il 17 febbraio 2009, i giudici Gandus, Dorigo e Caccialanza condannano il coimputato Mills non protetto dallo scudo a 4 anni e 6 mesi, ma così diventano per legge tecnicamente «incompatibili» a poter proseguire il processo a Berlusconi quando la Consulta lo scongela.

Si deve perciò ripartire davanti a tre nuove giudici il 9 dicembre 2009, poco prima che la Cassazione a Sezioni Unite il 25 febbraio 2010 si pronunci su Mills. La Corte ne conferma la responsabilità come teste corrotto nell'interesse di Berlusconi; condivide anche il cambio di tesi del pm sulla data del reato, posticipata dal 2 febbraio 1998 all'11 novembre 1999 in cui Mills si comportò per la prima volta come titolare dei 600.000 dollari in un fondo d'investimento; ma prende atto che la prescrizione è comunque appena maturata, il 23 dicembre 2009.

Poiché un'assoluzione con formula piena deve per legge prevalere sempre sulla prescrizione, già da ieri si ha la certezza che il Tribunale non ha sposato la piena innocenza di Berlusconi. Ma sotto la sua prescrizione, in base al principio delle Sezioni Unite nella sentenza 35490 del 2009, nelle motivazioni fra 90 giorni potrebbe celarsi tanto un giudizio di colpevolezza quanto una sua assoluzione con il richiamo alla prova contraddittoria o insufficiente.

Sarebbe l'ultimo contrappasso per l'ex premier: premiato dalla beffa della prescrizione all'ultimo secondo, ma beffato dal doversi poi magari pentire d'aver perso un'assoluzione non rinunciando alla prescrizione.

 

DAVID MILLS e BerlusconiBerlusconi arriva in Tribunale per il processo MillsBERLUSCONI IN TRIBUNA