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Oh, avete mica visto la Rosi Bindi, ultimamente? Il giorno dello spoglio aveva la febbre alta, porella, e la s'aggirava per i corridoi del Nazareno con il cappotto addosso. Poi: missing.
Con gli ex margheritini è in rotta dai tempi di Rutelli, quando osò, insieme ad Arturo Parisi, chiedere a Luigi Lusi i conti esatti della Margherita. Con i bersaniani i rapporti sono un po' così da quando, pissi pissi, un tre mesi fa ha preso da parte il segretario e gli ha fatto un elenco lungo così sulle «criticità » della campagna elettorale.
E vabbè che è stata ri-eletta alla grande in Calabria, la Rosi, però una come lei, oggi come oggi, a livello nazionale potrebbe aspirare a qualcosa di serio. Uno, le sarebbe piaciuto mettersi in corsa per il Quirinale, diventando magari la prima donna presidente della Repubblica: chance zero via zero, come per la Emma Bonino. Due, poteva conquistare la presidenza della Camera: macchè, non solo il Pd vuole concederla a Grillo, ma qualora Grillo rifiutasse, zac! c'è l'ambizioso Dario Franceschini che già si è lanciato in una corsa disperata per acchiappare lo scranno.
A Renzi e ai renziani qualcosa di succulento glielo devono pur dare, no?
Dunque, per cominciare, al buon Matteo la Bindi sta sugli zebedei in maniera pubblica e indiscutibile. Il furbo Franceschini, invece, è diventato un renziano di ferro. Di più: intorno all'asse Franceschini-Fioroni la vecchia Margherita sta organizzando una massa critica pro-Renzi di dimensioni importanti.
Ci sono i franceschiniani (i soliti: Piero Martino, il suo ex portavoce, Alberto Losacco, il suo ex caposegreteria, i suoi amichetti Francesco Saverio Garofani e Antonello Giacomelli, tutti rieletti senza passare dalle primarie), i fioroniani (peccato per l'ex segretaria di Beppone, la Luciana Pedoto, tanto caruccia ma non rieletta alla Camera), i Renzi boys e le Renzi girls (ricordateveli: Luca Lotti, Maria Elena Boschi, Ernesto Carbone, Dario Nardella, Rosa Maria Di Giorgi, David Ermini, Simona Bonafè, Francesco Bonifazi, l'ex vicepresidente della regione Toscana Federico Gelli, l'imprenditore farmaceutico Andrea Marcucci, l'ex ministro Paolo Gentiloni, candidato alle primarie per il sindaco di Roma).
Aggiungiamoci quel miracolato di Nicodemo Oliverio, ex tesoriere Ppi e Margherita, calabrese, che per il Fatto spiccava nell'elenco degli impresentabili Pd perché imputato dal 2009 per bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale. Graziato dalla commissione di garanzia, candidato e rieletto alla Camera, si ritrova oggi miracolosamente a capo del gregge parlamentare dei cosiddetti "mariniani", orfani di Franco Marini (trombato in Abruzzo).
Tutti insieme fanno un bel numero, o no? E dovranno pur portare a casa qualcosina, quando ci sarà da spartire le poltroncine del prossimo governo...
rosy bindi x ROSY BINDIROSI BINDI PIER LUIGI BERSANI
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