matteo renzi elly schlein

IL MONDO CADE A PEZZI E LA PRIORITÀ DEL PD È..AUTOFLAGELLARSI  - ALESSANDRO DE ANGELIS: “MEGLIO OCCUPARSI DI JOBS ACT, PROVVEDIMENTO DI CUI NON IMPORTA PIÙ NULLA A NESSUNO, ANCHE PERCHÉ È STATO SMONTATO A SUON DI SENTENZE. C'È IL REFERENDUM, IL QUORUM È UNA CHIMERA, MA ELLY SCHLEIN SI SCHIERA A FIANCO DI LANDINI, CON TANTO DI RUMOROSI MUGUGNI DEL SUO PARTITO CHE IL JOBS ACT LO VOTÒ. MICA MALE: UN BEL CONGRESSO POSTUMO E TAFAZZIANO SUL RENZISMO…” – LA “JENA” BARENGHI: “SECONDO ELLY LA DESTRA NON SCRIVERÀ IL VOCABOLARIO DEL FUTURO, NEL FRATTEMPO PERÒ HA SCRITTO QUELLO DEL PRESENTE….”

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1. VOCABOLARIO

Jena per “La Stampa”

elly schlein alla direzione del pd foto lapresse

Secondo Elly Schlein la destra non scriverà il vocabolario del futuro, nel frattempo però ha scritto quello del presente.

 

2. QUEL LUNARE CONGRESSO POSTUMO SUL RENZISMO

Estratto dell'articolo di Alessandro De Angelis per “La Stampa”

 

Ricapitolando: Trump minaccia di invadere la Groenlandia, del Canada parla come se fosse già annesso, […] sostiene che l'Europa vuole «fottere gli Stati Uniti» e lui la vuole fottere con i dazi, […] chiama Zelensky «dittatore» (e poi lo nega), […]  all'Onu vota con la Russia e le autocrazie contro le democrazie.

 

ELLY SCHLEIN E MATTEO RENZI ALLA PARTITA DEL CUORE - MEME BY OSHO

Insomma, l'unilateralismo spinto sta rovesciando il mondo, l'Europa non si sente affatto bene, il governo balbetta nel cambio d'epoca, ed ecco il Pd, certezza tra tante incertezze.

 

Dal mondo a rovescio, semplicemente, si tira fuori […] ritirandosi nel suo fantastico pianeta autonomo. Lì, si dice, si è contro Trump, ci mancherebbe, ovviamente per la pace e per l'Europa, ma senza parlare di sicurezza, deterrenza, autonoma capacità di iniziativa militare per difendersi, costi, armi, industrie, tutte parole considerate troppo di destra […]. Love and peace, ma fino a un certo punto, perché non si può neanche dire «mettete i fiori nei cannoni», sennò si sfascia tutto.

 

susanna camusso elly schlein stefano bonaccini foto lapresse

E allora meglio occuparsi di jobs act, provvedimento di dieci anni fa, di cui non importa più nulla a nessuno, anche perché è stato smontato a suon di sentenze dei giudici. C'è il referendum, il quorum è una chimera, ma Elly Schlein si schiera a fianco di Landini, con tanto di rumorosi mugugni del suo partito che il jobs act lo votò.

 

Mica male: un bel congresso postumo e tafazziano sul renzismo, il cui protagonista, Matteo Renzi, tra l'altro, oggi è il principale sponsor di Schlein come candidato premier. Però, ci mancherebbe, si resta testardamente unitari, con Renzi ma anche con Conte, che su Trump si è ringalluzzito e, nell'euforia, ha convocato una bella manifestazione solitaria in cui, se proprio lo desidera, il Pd può fare l'ospite.

schlein landini

 

Ma mica se ne parla. Vabbè, pare un sit-in. È tutto sempre una questione simbolica e dimostrativa: un titolo che fa molto "de'sinistra", uno slogan come un eskimo che si indossa. E avanti così, felici e ininfluenti.

 

3. “IL PD SOSTIENE I REFERENDUM” SCHLEIN SI SCHIERA SUL JOBS ACT

Estratto dell'articolo di Giovanna Vitale per "la Repubblica"

https://www.repubblica.it/politica/2025/02/28/news/schlein_sul_jobs_act_direzione_pd_referendum-424032737/

 

 A due anni esatti dalle primarie che le hanno consegnato la guida del Pd, Elly Schlein riunisce la direzione per serrare i ranghi e sfidare chi, dentro e fuori il Nazareno, prova a metterne in discussione la leadership. Innanzitutto sui referendum, Jobs Act in testa, che sin dall’inizio l’ala riformista aveva chiesto di non sottoscrivere perché «divisivo».

E invece lei non solo lo ha fatto, suscitando non poco malumore, ma ieri ha ribadito: «Lo sosterremo ».

 

LA LEGGE ZEN DI ELLY SCHLEIN - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA

Consapevole delle ricadute, ma decisa a non arretrare. «Non chiediamo abiure», concede alla minoranza che rumoreggia: «Ho rispetto per chi non ha firmato, ma un partito deve saper scegliere su un appuntamento così importante, deve essere chiaro e lineare: sui diritti dei lavoratori non saremo mai alla finestra».

 

L’unico modo, a suo giudizio, per chiudere una volta per sempre la stagione del renzismo. Ma la corrente capitanata da Lorenzo Guerini non ci sta, dietro le quinte si muove per evitare che la relazione della segretaria venga messa ai voti: «Così ci spacchiamo» è l’argomento. Subito infranto contro il muro alzato da Schlein, parecchio infastidita e perciò determinata ad andare sino in fondo.

 

elly schlein alla direzione del pd foto lapresse

Lo farà chiaramente intendere al termine del dibattito: «Il Pd supporta i referendum, mi aspetto che invitiamo tutti a votare, anche chi non è d’accordo », sibila nelle repliche. Confortata da diversi interventi a favore. Come quello di Gianni Cuperlo che, dopo una lunga digressione sugli equilibri geopolitici sconvolti da Trump, dichiara il suo sì ai 5 quesiti ammessi dalla Consulta: «Ho sempre pensato che riforma sul Jobs Act fosse sbagliata. Non sarà una campagna facile ma è giusto farla».

 

Alla fine la relazione passa all’unanimità, ma solo perché i riformisti sono già andati via o preferiscono non esprimersi. A eccezione di Stefano Bonaccini, che da presidente del Pd non poteva esimersi […]

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