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MUSK RINUNCIA AL SUO PARTITO E PUNTA TUTTO SU JD VANCE PER IL DOPO TRUMP - MA IL VICEPRESIDENTE USA RISCHIA IL BACIO DELLA MORTE NON POTENDO ACCETTARE COME SPONSOR IL NEMICO GIURATO DELL'IDIOTA IN CHIEF – IL MILIARDARIO KETAMINICO OGGI È LA PIÙ IMPOPOLARE TRA LE 61 PERSONALITÀ PUBBLICHE INSERITE NEL SONDAGGIO FATTO DA GALLUP UN MESE FA: PEGGIO ANCHE DI NETANYAHU. E SE NON SMETTE DI ATTACCARE TRUMP, UN VANCE “TRAINATO” DA MUSK RISCHIA DI NON AVERE L’ENDORSEMENT DEL SUO PRESIDENTE - IL CONSIGLIO DI VANCE A ELON: “SE VUOLE CONTARE, GLI CONVIENE LAVORARE PER..."

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Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

ELON MUSK - JD VANCE - IMMAGINE GENERATA DALL IA

Appena annunciato dal vulcanico imprenditore sceso in campo in politica a fianco di Trump e uscito di scena dopo una clamorosa rottura, il partito di Elon Musk sta già per finire in soffitta.

 

Il miliardario, che il 5 luglio aveva annunciato la fondazione dell’America Party, pare averci ripensato: perché si è resoconto che la sua formazione politica avrebbe ben poche possibilità di incidere sull’esito del voto delle elezioni di mid term del prossimo anno, ma soprattutto perché, sbollita la rabbia da defenestrazione, ora si sarebbe convinto che, anziché organizzare vendette contro Trump, è meglio pensare al dopo Trump.

 

Puntando tutto su JD Vance. Il quale, essendo il vice di Donald, non può accettare come sponsor un suo nemico giurato.

 

(...)

DONALD TRUMP ELON MUSK JD VANCE

Insomma, prende quota la pista JD Vance. E non ci sarebbe niente di strano, visto che Musk è stato, insieme a Peter Thiel, il grande suggeritore della sua scelta come vicepresidente. Solo che, nel frattempo, molto è cambiato.

 

Un tempo popolarissimo, Musk oggi è la più impopolare tra le 61 personalità pubbliche inserite nel sondaggio fatto negli Usa da Gallup un mese fa: peggio anche di Netanyahu. E se non smette di attaccare Trump, un Vance «trainato» da Musk rischia di non avere nemmeno l’essenziale endorsement del suo presidente.

 

Consapevole che la sponsorizzazione di Musk rischia di diventare un «bacio della morte», JD Vance che da mesi cerca di avvicinarsi alla destra sovranista tradizionale, scrollandosi di dosso l’etichetta di candidato della Silicon Valley, ieri ha rotto il silenzio bacchettando l’uomo più ricco del mondo: «Il mio consiglio a Elon è che, se vuole contare, gli conviene lavorare per migliorare il partito repubblicano, non combatterlo da fuori. E deve essere leale nei confronti di Trump. I suoi dissensi potrà esprimerli comunque».

elon musk donald trump jd vanceJD VANCE ELON MUSKjd vance con elon musk jd vance con elon muskDONALD TRUMP - ELON MUSK - JD VANCE - IMMAGINE GENERATA DALL IA