
DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN…
Carlo Tarallo per Dagospia
1- "Pronto? Pronto? Ma che è âsto rumore nel telefono?" se le intercettazioni sono un problema nazionale, a Napoli ormai è una vera e propria psicosi. Confermatissima dai dati di Eurispes! Il distretto giudiziario di Napoli è di gran lunga il più "spiato" d'Italia, con 21.427 bersagli intercettati. Sul podio, ma molto distanziate, Milano (15.467), e Roma (11.396), Seguono Reggio Calabria Palermo, Firenze, Torino e Bologna.
Lo studio, elaborato per conto del Ministero della Giustizia, prende in esame il periodo tra il 2008 e il 2010. In aumento il totale delle intercettazioni rispetto al 2006: + 22,6%, sono 181 milioni l'anno gli "eventi telefonici" finiti sui nastri della Magistratura. Tra il 2008 e il 2010 la spesa per le intercettazioni in Italia è cresciuta del 6,8%, passando da 266 a 284 milioni di euro. A Napoli c'è stato un vero e proprio "boom" tra il 2008 e il 2010: + 21% di "bersagli" ascoltati. Si spende però meno che a Milano: 25 milioni rispetto ai quasi 40 del capoluogo lombardo.
Ma è ancora possibile aggirare le intercettazioni? Secondo gli esperti sono i sistemi come Skype e i Voip i più difficili da scardinare. Ma dove si effettuano tutte queste conversazioni? E quanti agenti ci lavorano? Un addetto ai livori lo spiega (via skype) a Dagospia:
"Dipende se l'intercettazione è su delega dell'autorità giudiziaria o di iniziativa delle forze dell'ordine. Mi spiego meglio: la squadra mobile ha un suo ufficio al piano ammezzato in Questura, stesso discorso per Carabinieri e Guardia di Finanza. Se l'indagine è su delega della Procura, invece, operano le sezioni di polizia giudiziaria delle diverse forze dell'ordine all'ultimo piano della Torre delle Manette, in quello che doveva essere l'appartamento dell'ex Procuratore Agostino Cordova. Lì - conclude la fonte - c'è la cosiddetta Sala Ascolto con gli Rt 2000, apparecchi per intercettare, in realtà un po' antiquati. In media lì ci sono 89 persone su turni in terza, cioè 7-15, 15-03 e 03-07".
Avviso ai navigati: mai dire al telefono "te lo racconto da vicino", per evitare di destare sospetti. Nel caso che qualcuno si rivolga a noi con questa frase, rispondere prontamente: "No, dimmelo ora".
2- di Annamaria Boniello per Il Mattino
CAPRI - Capri chic o isola «cafonal». à questo il dibattito che si è aperto in piazzetta, nei bar e nei luoghi cult, fra intellettuali e vacanzieri, dopo le immagini che sono rimbalzate in tutta Italia di un Fabrizio Corona, palestrato a torso nudo e completamente ricoperto di tatuaggi che dopo essere stato fermato per i controlli al porto è salito su uno dei taxi scoperti per raggiungere il salotto del mondo.
Un cambiamento di usi e costumi, nell'isola durante gli anni d'oro gli stessi taxi e le stesse strade, hanno visto sfilare personaggi diventati icone dell'eleganza e del buon gusto, da Greta Garbo a Grace Kelly e Jacqueline Kennedy che a Capri adottò lo stile dei Jackie Pants della Parisienne, e arbiter elegantiarium come Chantecler, Emilio Pucci, il Duca di Windsor e Pupetto Sirignano che ancora sull'isola vengono ricordati per la loro classe ed il loro stile. Alla Capri chic dell'epoca si oppone oggi un'altra Capri ed a veder sfilare ragazze su trampoli multicolori e stivaletti a mezza gamba, viene da chiedersi «dove è finita la linea Capri di una volta?».
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