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Filippo Ceccarelli per "la Repubblica"
Chissà chi è, cosa dice e cosa pensa il medico del presidente entrante, Mario Monti.
Quello esclusivo del sovrano uscente, il professor Alberto Zangrillo, ha provveduto invece a rivelare di aver visitato «spontaneamente» il presidente Berlusconi in questo momento per lui di «stress insopportabile» e di averlo trovato, com´è ovvio, bene. Però non si risparmia e quindi non dorme: «Ci siamo sentiti anche alle tre di notte - ha spiegato - e lui stava lavorando». Lui.
Non si infierirà qui con l´approfondire l´ipotesi, resa plausibile da Dagospia e da un certo va e vieni di Smart a Palazzo Grazioli, secondo cui in queste notti difficili il Cavaliere stia anche «spatonzando». Il neologismo è addirittura grazioso, ma con l´aria che tira, la gravità del momento e le cose nuove che si intravedono all´orizzonte, tale eventualità appare del tutto secondaria.
Così come irrilevante si configura la pur fastidiosa febbre, con coliche, che Berlusconi si è beccato in questi giorni, e per la quale il professor Zangrillo è stato nuovamente consultato e intervistato nel pomeriggio: niente paura, «l´ho trovato molto determinato» e la sua condizione «non desta preoccupazione».
E tuttavia, o forse proprio questo, comunque viene da pensare che fra le mille cose che difficilmente in futuro si rimpiangeranno del berlusconismo, oltre alla figura del medico di corte (debitamente nominato al Consiglio Superiore della Sanità ) c´è questa incessante e spasmodica e pervasiva e perfino morbosa attenzione al corpo, presidenziale o regale che sia.
Di Mario Monti si conoscono a malapena alcune foto. Di Berlusconi, in una indimenticabile conferenza stampa, si ricorda che piegandosi verso la platea dei giornalisti si cacciò un dito in bocca e tirato giù un labbro mostrò ai fotografi che ancora gli mancava un dente, per via del lancio di Tartaglia, e sotto la cavità , insisteva, c´era un nervo scoperto. E allora poi subì un´operazione e ricomparve con il più vistoso cerottone sulla guancia.
E poi ci fu l´interminabile torcicollo, e un´incongrua scarlattina, e l´intervento al tunnel carpale e una caduta nel bagno di casa, con susseguente tac e gesticolante spiegazione del presidente nell´aula di Montecitorio, e un altro paio di operazioni c´erano state in precedenza, una al ginocchio, un´altra pure in America, con installazione di pacemaker a Cleveland - e sempre Zangrillo fungeva da testimonial non solo della salute del Cavaliere, ma della sua più prorompente vitalità : «Ha il cuore di un atleta, non ha mai perso il suo buonumore, un paziente perfetto». Il suo predecessore Scapagnini, d´altra parte, garantiva un tale sconto anagrafico da rasentare l´immortalità .
Eppure, a lungo andare, tra malanni e vaccini, e mancamenti, lifting, trapianti, Viagra, iniezioni ed eventuali pompette un´intera leva di giornalisti politici ha finito per racimolare una certa competenza clinica, grazie al Cavaliere. Alcuni di loro si sono consolati scoprendo nelle rivelazioni di Wikileaks che anche gli ambasciatori e le cancellerie seguono con molta attenzione queste faccende, e nel caso di Berlusconi ancora di più perché gente a lui molto vicina aveva «cantato» con gli americani, il senatore Cantoni raccontando che le ultime analisi erano «un casino», mentre Letta alzava gli occhi al cielo per via della stanchezza da «wild parties», o feste selvagge.
Ma non poi è che ci volesse il contributo del Dipartimento di Stato per capirlo, perché Berlusconi si addormentava ogni due per tre: sedute parlamentari, conferenze istituzionali, inaugurazioni, mostre, sfilate militari, funzioni religiose e perfino solenni cerimonie di beatificazione, con tanto di cori e campane. Niente, lui dormiva, talvolta pure a bocca aperta. Ma anche qui il fedele Zangrillo assicurava: è perché lavora 18 ore di seguito, «l´uomo è talmente straordinario che i suoi 2 minuti di pisolo equivalgono a 2 ore di riposo di un individuo normale. Si ricarica come una pila di un cellulare».
Tutto questo, compreso il bio-superomismo, per concludere che negli ultimi tre o quattro anni, molto più di quanto sia conveniente riconoscere oggi il discorso pubblico in Italia si è volentieri incardinato attorno al corpo pure manipolato di Berlusconi. Fino al punto di ipotizzare che nel vuoto ideologico e nel deserto progettuale fosse proprio quel volto, al dunque, quella testa, quegli occhietti neri, quel sorriso sempre uguale, quel busto fasciato dei più vari costumi di scena, l´unico vero e segreto programma del presidentissimo Berlusconi.
Il quale lo offriva in dono come modello al gentile pubblico non pagante e adesso ferito dalla crisi e desideroso di fare a meno del Cavaliere con tutte le sue diete cinesi, vietnamite e tisanoreiche, i chili persi e conquistati, le vittorie conclamate sulla Malattia, i graffi dei fans nelle adorazioni selvatiche, la voce sensuale negli spot e l´igienista dentale a mezzadria fra Colorado Caffè e don Verzè.
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