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NELL’INTERVISTA A “REPUBBLICA”, RENZI HA “PIZZINI” PER TUTTI: A ENRICO LETTA, CHE SCALPITA PER TORNARE A PALAZZO CHIGI, RICORDA IL CETRIOLO DELL’AUMENTO DELL’IVA - A D’ALEMA SVENTOLA IL FANTASMA DELL’ISTITUTO PUGLIESE “BANCA 121” - A BANKITALIA RIMPROVERA DI AVER PERMESSO ALLA POLITICA DI CONDIZIONARE IL SISTEMA BANCARIO - BUGIA FINALE? I CITTADINI NON PAGHERANNO PER IL CRAC MPS. FALSO: LO PAGHERANNO ECCOME

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renzi boschirenzi boschi

Dagoreport

 

Ecco la traduzione dell’intervista rilasciata da Renzi a “la Repubblica”. (Ovvero i pizzini per Letta e D'Alema, conditi da qualche bugia). Matteo manda messaggi chiari a Enrico Letta: ho capito che ti stai scaldando in panchina, ma non arrivi a palazzo Chigi tanto facilmente.

 

Lo accusa di aver "disseminato di trappole" sui conti pubblici. Si riferisce all'aumento dell'Iva. Era stato previsto qualora non avesse funzionato la spending review. La Legge di Stabilità di Letta-Saccomanni prevedeva risparmi dalla spending per un punto di pil, 15 miliardi. La commissione europea non ci credeva e pretese che, qualora quei risparmi non fossero arrivati, scattassero le cosiddette "clausole di salvaguardia", cioè aumentasse l'IVA.

MARIA ELENA BOSCHI E RENZIMARIA ELENA BOSCHI E RENZI

 

Così da tre anni bisogna trovare 15 miliardi in più per evitare questi aumenti. E Renzi fa capire che prima o poi è pronto a denunciare questa storia. Poi arriva l'altro "pizzino" a D'Alema con la Banca 121. È la banca che Massimo volle per la Puglia, finanziata dal Montepaschi. Ora non c'è più. E Siena ha pagato.

 

Manciate di "poison pils" poi per la Banca d'Italia. In sostanza l'accusa di aver permesso alla Politica di condizionare il sistema bancario; e di non aver fatto nulla per evitarlo. In modo particolare, accusa Saccomanni (ministro del Tesoro con Letta e direttore generale di Bankitalia per anni) di essersi voltato dall'altra parte. Ma qualche schizzo di fango arriva anche per Mario Draghi.

 

RENZI PADOANRENZI PADOAN

Infine la bugia. Renzi dice che "non pagheranno i cittadini" il salvataggio del Montepaschi. In realtà, lo pagheranno eccome. Al gettito erariale di quest'anno e di quelli futuri mancheranno almeno 5/6 miliardi: lo 0,3 del pil. Mancheranno perché alle banche che hanno "spontaneamente" partecipato al Fondo Atlante (che ha "salvato" Vicenza e Montepaschi") verrà concesso un credito d'imposta pari al contributo dato al Fondo. Insomma, non pagano le tasse.  E questi soldi dovranno essere recuperati all'interno della finanza pubblica con nuove tasse e con tagli delle agevolazioni. Ed a pagare saranno i cittadini...

 

RENZI: "IL DISASTRO DI MPS NON LO PAGANO I CITTADINI ESCLUDO MANOVRA-BIS E AUMENTO DELL' IVA"

Stefano Cappellini per “la Repubblica”

 

mps titoli di stato 4mps titoli di stato 4

Presidente Renzi, quattro banche italiane su cinque hanno superato gli stress test dell' Eba. Ma gli indicatori dicono che la massa di crediti deteriorati nella pancia dei nostri istituti è molto superiore alla media Ue: è la prova che l' economia italiana soffre più delle altre.

«Questo è un dato oggettivo. La nostra economia reale è quella che tra il 2009 e il 2014 in Europa ha perso più di tutti. Abbiamo avuto un crollo del pil, tre anni di recessione, la disoccupazione quasi raddoppiata. Pur tuttavia una banca italiana, Intesa, è risultata la migliore a livello europeo. Quattro su cinque vanno bene. Per la quinta, Monte dei Paschi di Siena, ci siamo mossi per dare una risposta tempestiva: la proposta di Atlante ripulisce finalmente e per sempre la questione crediti deteriorati.

 

ATLANTEATLANTE

Insomma grazie all' intervento di Atlante c' è una soluzione di sistema, definitiva. E l' aumento di capitale, finalmente, sarà fatto su una banca totalmente ripulita dai problemi del passato. Tuttavia l' unica soluzione per archiviare definitivamente la crisi bancaria è tornare alla crescita. Dal 2015 abbiamo cambiato verso e invertito la rotta.

Il segno del pil è tornato positivo, il Jobs Act ha portato 599mila posti di lavoro in più e la massa dei crediti deteriorati finalmente cala. Ecco perché insisto su investimenti, crescita e flessibiità contro la cultura dell' austerity».

 

Nel piano per Mps è previsto un ruolo anche per Cassa Depositi e Prestiti. Ma qual è la linea del governo: lasciare l' iniziativa al mercato o mettere in campo garanzie pubbliche?

FONDO ATLANTE 1FONDO ATLANTE 1

«Quando gli altri Paesi come Gran Bretagna, Germania e Spagna hanno salvato le banche, non c' erano vincoli Ue. Li hanno messi nel 2013. E sono stati i governi che ci hanno preceduto a scartare l' ipotesi di una bad bank italiana. Per me è stato un errore, ma inutile piangere sul latte versato. Oggi ci sono dei vincoli complicati da spiegare. In soldoni: se vogliamo fare un intervento pubblico, bisogna che paghino anche i cittadini. E io non voglio che per le responsabilità dei politici del passato, e dei banchieri del passato, paghino i cittadini di oggi. Non è un fatto di consenso, è un fatto di giustizia. Paghi chi ha sbagliato, non la gente comune. Con Padoan abbiamo agito all' unisono, incoraggiando una soluzione di mercato.

 

cassa   depositi  prestiti cassa depositi prestiti

La BCE e il Cda del Monte dei Paschi di Siena hanno fatto poi la scelta che hanno ritenuto più solida. A me interessa proteggere il correntista e il risparmiatore. Devono sapere che in Italia c' è un governo che si occupa di loro, non delle poltrone dei consigli di amministrazione delle banche come accaduto troppo spesso in passato. Poi se le banche finalmente si ripuliscono dai deteriorati, beh, quella diventa oggettivamente la misura di crescita economica più forte perché significa recuperare credito da dare ai piccoli imprenditori, agli artigiani, alle famiglie».

 

La Corte dei conti solleva dubbi sul ruolo di Cdp come finanziatore di iniziative di politica economica e industriale. La Cdp è diventata il bancomat del Tesoro?

«No. Rispetto la Corte dei Conti, ma la realtà è un' altra. Cdp si sta muovendo in totale ossequio alle leggi italiane e alle regole europee. Il fatto che possa dare una mano, oggi in Atlante o domani in Ilva, è a sostegno dell' economia reale del Paese. Ed è totalmente in linea con la missione della Cassa. A ciascuno il suo: cosa fa la Cassa lo decidono i soci e le leggi, non la Corte dei Conti ».

 

popolare vicenza 2popolare vicenza 2

Dai casi Pop Vicenza ed Etruria, di cui era dirigente il padre del ministro Boschi, fino a Mps la sfiducia di molti cittadini verso il sistema bancario non è solo una questione di indici e test. Ci sono state responsabilità della politica e degli organi di vigilanza.

«In Italia c' erano, e ci sono ancora, troppe banche. E ancora poco credito.

Noi come governo abbiamo messo le mani in una situazione difficilissima con un obiettivo chiaro: via la politica dalle banche. Via i meccanismi allucinanti delle popolari dove qualcuno faceva campagna elettorale per il rinnovo dei cda attraverso la concessione di credito. E per farlo la riforma delle popolari del gennaio 2015 segna una svolta storica in Italia.

 

protesta dei risparmiatori davanti banca etruria  11protesta dei risparmiatori davanti banca etruria 11

Mi piacerebbe che ci fosse più onestà intellettuale nel riconoscerlo. Nel merito delle singole banche, le storie sono diverse. Su Banca Etruria noi siamo stati di una severità esemplare arrivando al commissariamento e alle doppie sanzioni. Ma chi conosce Arezzo sa che le cause di quella vicenda hanno le radici in un passato lontano e sono ben diverse da come sono state raccontate. Su Vicenza mi sono espresso personalmente auspicando chiarezza, anche arrivando all' azione di responsabilità: e i veneti sanno perfettamente chi sono quelli - imprenditori e politici - che hanno fatto i furbi. Su Mps, non prendiamoci in giro: le responsabilità di una parte politica della sinistra, romana e senese, sono enormi. Da Banca121 in poi certe scelte sono state un suicidio, voluto da una politica impicciona e incapace sia a livello territoriale che nazionale».

 

Con ogni probabilità la crescita del Pil 2016 sarà sotto l' 1%. Che effetti ci saranno sulla finanza pubblica? Vi serviranno 8 miliardi per scongiurare l' aumento dell' Iva e almeno altri 5 per far fronte al rallentamento o no?

grafico dell'ANDAMENTO DEL PIL ITALIANOgrafico dell'ANDAMENTO DEL PIL ITALIANO

«No. Da tre anni conviviamo con il rischio di manovre correttive, ma posso dire con certezza che non ce ne sarà una per il 2016. Purtroppo ci troviamo a fronteggiare questo meccanismo atroce delle clausole di salvaguardia perché i governi Letta e Monti hanno disseminato di trappole le vecchie finanziarie, ma seguiremo la linea già tenuta fin qui scongiurando un salasso da 15 miliardi, dunque l' Iva non aumenterà. E le tasse continueranno a scendere, perché andremo avanti sul taglio dell' Ires».

 

L' emergenza terrorismo sta scuotendo l' Europa. Qual è il rischio per l' Italia?

«L' intelligence italiana svolge un lavoro straordinario. E insieme ai servizi voglio ringraziare le forze di polizia, i magistrati, il Viminale, tutto il sistema. Nessun Paese è a rischio zero, nemmeno noi. Ma il lavoro è certosino e costante ».

 

papa bergoglio in poloniapapa bergoglio in polonia

Le parole del Papa ("Non è una guerra di religione") hanno suscitato un vivace dibattito. Qual è la sua opinione? C' è un problema a trovare sponde e argini dall' Islam moderato?

«Io non uso la parola guerra. Rispetto chi lo fa. Dal Papa, che in queste ore a Cracovia con la Giornata Mondiale della Gioventù mi ricorda i tempi di Parigi o Tor Vergata quando anche io partecipavo a questi raduni, fino a Hollande o Merkel. Loro hanno usato la parola guerra. Io preferisco parlare di terrorismo. La sostanza, tuttavia, non cambia molto. E non cambia soprattutto la necessità che l' Islam moderato faccia sentire la sua voce, forte e chiara e senza alcun tentennamento».

 

abu bakr albaghdadi 2abu bakr albaghdadi 2

Il governo italiano ha mostrato scetticismo su ipotesi di nuovi interventi militari. Ma allora come sottrarre al Califfato i territori del suo "Stato"?

«Noi siamo già impegnati a livello militare. Dall' Afghanistan all' Iraq, dai Balcani alla Somalia. La scelta del mio governo è solo quella di evitare avventure improvvisate come quella che i nostri amici francesi imposero in grande stile in Libia arrivando alla distruzione di Gheddafi ma senza un piano per il dopo. E noi siamo i primi a pagarne le conseguenze oggi. Le iniziative militari devono avere una strategia per il domani, non solo una tattica per l' oggi».

 

abu bakr al baghdadiabu bakr al baghdadi

In Iraq e in Libia sono impiegate forze speciali italiane nella guerra all' Is?

«Le strutture italiane impegnate nella lotta contro Daesh sono quelle autorizzate dal Parlamento, ai sensi della vigente normativa. Non si scherza su questi temi».

 

Merkel ha tenuto ferma la linea dell' accoglienza ai profughi. "Sono loro le prime vittime del terrorismo". Come si regolerà l' Italia?

«Accoglienza, certo. Siamo in prima fila su questo, da sempre, e lo siamo in particolar modo sul salvataggio di vite umane. Detto questo se c' è un obiettivo che l' Europa non ha ancora centrato è la gestione continentale dei rimpatri. Vogliamo salvare tutti quelli che troviamo in mare, ma non possiamo tenerli tutti in Italia. Ancora i numeri sono gestibili, ma l' Europa deve collegare strategie di cooperazione internazionale con rimpatri, altrimenti il sistema salta».

 

matteo renzi e berlusconi 0aa87941matteo renzi e berlusconi 0aa87941

Torniamo in Italia. Il referendum costituzionale si sta trasformando in una chiamata alle armi di una Santa Alleanza anti-renziana. Pentito di aver "personalizzato" legando l' esito del voto alle sorti del governo? Resta la domanda: cosa farà in caso di successo del no?

«Personalizzare questo referendum contro di me è il desiderio delle opposizioni, non il mio. Per questo ho già detto che il mio contributo sarà molto chiaro: parlare solo e soltanto di contenuti, tenendomi alla larga rigorosamente da tutti i temi del dopo. Questo referendum riguarda il futuro del Paese più che il mio. Se vince il sì, riduciamo il numero dei politici e le competenze delle regioni, se vince il no rimane tutto come adesso. Se vince il sì ci saranno governi più stabili e l' abolizione degli enti inutili come il Cnel, se vince il no rimane tutto come adesso. Sarà una bellissima campagna elettorale sui contenuti, non sulle paure».

 

luca cordero di montezemolo presenta la canditatura di roma 2024luca cordero di montezemolo presenta la canditatura di roma 2024

La data della consultazione. L' opposizione dice: il governo ha paura e prende tempo.

«Penso che il Presidente Mattarella abbia detto parole definitive a riguardo. La data viene decisa sulla base di una precisa procedura che noi stiamo rispettando nel dettaglio, come peraltro è nostro dovere. Ottobre o novembre, cambia poco. L' importante è che i cittadini siano informati sul quesito ».

 

Rai, dopo la polemica sui compensi, ora è già battaglia politica sulle prossime nomine per i tg. Lei aveva promesso una Rai smarcata dai partiti, ma l' impressione è che l' azienda sia impelagata nei soliti rituali.

«Io non ho messo il naso in nessuna nomina Rai e non intendo farlo adesso. Abbiamo scelto come Governo un manager qualificato come Campo dall' Orto, adesso tocca a lui e alla sua squadra. Il paradosso è che noi non mettiamo bocca nelle scelte e siamo giudicati responsabili per tutto ciò che accade. Buffo, no?»

logo roma 2024logo roma 2024

 

Lei sta per partire per i Giochi di Rio. Intanto sulla candidatura di Roma 2024 pende l' imminente no del Comune a guida M5S.

«Siamo oggettivamente i più forti e abbiamo grandi chance di farcela. Adesso credo che sia meglio parlare solo di sport e fare un grande in bocca al lupo agli atleti che ci rappresenteranno in Brasile, a cominciare dalla nostra portabandiera Federica Pellegrini. Durante le Olimpiadi in passato si fermavano anche le guerre: spero più banalmente che per almeno quindici giorni si possano evitare le polemiche politiche anche su questo. E, se mi permette, vorrei per una volta toccare un tema personale».

 

Ovvero?

MONTEZEMOLO RADICALI ROMA 2024MONTEZEMOLO RADICALI ROMA 2024

«Dopo 41 anni penso di poter conoscere a sufficienza mio padre per dire che poche cose sono più lontane dal suo codice di condotta di una bancarotta fraudolenta. Sono stato in silenzio, tuttavia, perché era giusto e doveroso rispettare il lavoro dei magistrati. Dopo due anni anche i giudici di Genova la pensano così e la cosa mi fa piacere.

 

Nessuno ha mai fatto polemiche in questi due anni, non ha senso iniziare adesso. Mio padre adesso chiederà i risarcimenti come è legittimo che faccia, questioni sue. Il punto vero è quello di cui ho discusso ieri sera a cena con i miei figli: io so che possono farmi lezioni in tanti, su tante cose. Ma sull' onestà e sulla fedina penale non ho paura di confrontarmi con nessuno»