CON LA NORMA DI SALVAGUARDIA SULLE PENSIONI IL GOVERNO MONTI-PASSERA SALVA I LAVORATORI DI INTESA MENTRE AFFONDA QUELLI DI UNICREDIT (E CIACCIA, ARBITRO DEL CONFLITTO DI CORRADINO, DIVENTA VICEMINISTRO) - SCHIFANI CENSURA IL LEGHISTA CHE GLI HA DATO DEL PAGLIACCIO - FIDUCIA SULLA MANOVRA, IL VOTO FINALE VENERDì - OK DELLA GIUNTA ALL’USO DELLE INTERCETTAZIONI DI SAVERIO ROMANO - DUE CHIACCHIERE CON LA SEVERINO E ARCIBALDO “P3” MILLER LASCIA GLI ISPETTORI…

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1. BEATI...
Jena per "La Stampa" - Non pagano l'Ici, non vanno in pensione, non hanno nemmeno un conto corrente...
Beati i senegalesi vivi.

2. MANOVRA: NORMA SALVAGUARDIA COLPISCE PREPENSIONATI PIANI COLLETTIVI...
(Adnkronos) - La norma introdotta dalla manovra che fa salvi i diritti acquisiti per il pensionamento da parte dei lavoratori in mobilità penalizza i dipendenti che, sulla base di accordi sindacali già definiti per i piani di esodo collettivi, sarebbero prepensionati maturando i requisiti nel prossimo biennio. Per effetto della norma, vedono slittare il momento dell'uscita mediamente di 38 mesi.

Al contrario, la norma 'salva' altri lavoratori in virtù dell'accesso al fondo di solidarietà di settore, che mantengono la previgente normativa pur trovandosi a maturare i propri diritti pensionistici addirittura sino al 2018. In estrema sintesi, chi matura entro il 2013 (ed ha aderito a un piano di pensionamento) è impattato negativamente dalla riforma, chi matura invece entro il 2018 (ed ha aderito al Fondo) è salvo. Evidenti le implicazioni per il settore del credito. Il primo caso riguarda i lavoratori di Intesa SanPaolo, che per la tipologia di accordo sottoscritto accedono al Fondo esuberi, il secondo quelli di Unicredit, il cui accordo collettivo verrebbe di fatto azzerato.

La strada per ovviare a questa iniquità sarebbe quella di prevedere un'ulteriore modifica al testo della manovra che considerati tutti gli accordi collettivi che hanno gestito uscite ed evitato licenziamenti collettivi e non solo quelli che attivano il transito al Fondo di Solidarietà.

3. CIACCIA L'UOMO DI PASSERA VICEMINISTRO...
Dal "Fatto quotidiano" - È l'uomo che incarna il potenziale conflitto di Corrado Passera, che da ministro deve arbitrare le vicende di cui è stato protagonista come banchiere. Mario Ciaccia ha guidato fino a pochi giorni fa la Biis, la banca per le infrastrutture creata dentro Intesa Sanpaolo per finanziare opere pubbliche facendo da partner agli enti locali e allo Stato.

Nominato sottosegretario, ieri è stato promosso viceministro dal consiglio dei ministri "in considerazione della particolare delega conferita al (Infrastrutture e trasporti)". Ciaccia diventa così una sorta di ministro delle Infrastrutture, visto che con Monti il ministero dello Sviluppo è diventato un'enorme struttura che si occupa di industria, telecomunicazioni e, appunto, infrastrutture, l'unica cosa per cui sembrano esserci miliardi da spendere.

4. VERSO FIDUCIA DOMANI, VOTO FINALE VENERDI'
(ANSA) - Potrebbe essere posta domani dal governo nell'Aula della Camera la questione di fiducia sulla manovra economica. L'ipotesi a cui si lavora sarebbe quella di far proseguire la discussione generale per l'intera giornata di oggi, eventualmente con una seduta notturna, per porre la fiducia domani. La fiducia verrebbe votata venerdì, e nella stessa giornata dovrebbe tenersi anche il voto finale sul provvedimento che, a quel punto, passerebbe al Senato.

5. SCHIFANI, CENSURA PER LEGHISTA MONTANI
(ANSA) - Il presidente del Senato Renato Schifani ha comminato la censura nei confronti del leghista Enrico Montani. Quest'ultimo aveva rivolto delle "pesanti ingiurie" al presidente di Palazzo Madama durante l'intervento del premier Mario Monti sul Consiglio Europeo.

6. SI' GIUNTA A USO INTERCETTAZIONI SAVERIO ROMANO
(ANSA) - La Giunta della Camera ha detto sì all'uso delle intercettazioni per l'ex ministro Saverio Romano. Per il sì ha votato, oltre al centrosinistra, la Lega Nord. L'Udc si è astenuta.

La Giunta per le autorizzazioni della Camera ha respinto la proposta del relatore Roberto Cassinelli (Pdl) di dire no all'uso delle intercettazioni. A favore di questa proposta hanno votato il Pdl e il radicale Maurizio Turco. Contro, e dunque con il centrosinistra, si è espressa la Lega. E così il via libera è passato con i nove 'si' di Pd, Idv, Lega, Fli. L'Udc, invece, si è astenuto. Così è cambiato anche il relatore: al posto di Cassinelli è stata nominata Marilena Samperi, capogruppo del Pd in giunta per le autorizzazioni della Camera. Il terzo polo, insomma, si è diviso sul via libera all'uso delle intercettazioni per l'ex ministro.

7. MILLER SI DIMETTE DA CAPO DEGLI ISPETTORI...
Dal "Fatto quotidiano" - Dopo un colloquio avuto ieri mattina con il neo ministro Paola Severino (il tema erano i dirigenti di più stretta collaborazione e la loro eventuale decadenza con l'ingresso del nuovo Guardasigilli), Arcibaldo Miller, dal 2005 capo degli ispettori al ministero di Giustizia, ha annunciato via agenzia che lascerà il proprio posto.

Oggi farà domanda alla Terza Commissione del Csm (quella che si occupa dei trasferimenti dei magistrati) per ritornare in ruolo. Coinvolto nell'inchiesta sulla P3, nel giugno scorso fu archiviato dal Csm con motivazioni pesanti ma l'impossibilità di sollevare dall'incarico un "fuori ruolo" (lo stesso Miller impugnò la sentenza al Tar). A inizio dicembre il Csm chiese di sapere ai pm romani la sua posizione nell'inchiesta P3 .

8. PROVINCE; UPI INTERROMPE RAPPORTI CON GOVERNO...
(ANSA) - L'Upi, l'Unione delle Province d'Italia, "interrompe immediatamente ogni rapporto con il Governo in tutte le sedi di concertazione previste (Conferenza Stato-Città e Conferenza delle Autonomie locali) fino a che non saranno stralciate le norme sulle Province e insediata la Commissione Paritetica per la riforma delle istituzione tra Stato, Regioni, Province e Comuni per definire immediatamente una proposta complessiva di riordino delle istituzioni". E' quanto si legge in una nota.

 

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