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ANGELONA CUSTODE - OBAMA VOLA IN GERMANIA ANCHE PER “SPINGERE” LA MERKEL A RICANDIDARSI PER UN QUARTO MANDATO IN NOME DELLA STABILITÀ EUROPEA - MA LA CANCELLIERA NON AVRA’ VITA FACILE: NEI CONSENSI L’ULTRA DESTRA DI “ALTERNATIVE FUR DEUTSCHLAND” E’ IL TERZO PARTITO IN GERMANIA

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Alessandro Alviani per “la Stampa”

 

angela merkelangela merkel

«Sul libero scambio tra Europa e Usa e sul clima non si torna indietro» è così che Barack Obama, in visita in Germania, e Angela Merkel hanno voluto indicare la linea d'azione e la continuità nonostante l' elezione di Trump a presidente degli Stati Uniti e le spinte populiste che dilagano nel Vecchio continente.

 

Obama intende anche lanciare un altro messaggio: la cancelliera è oggi il baluardo della stabilità in Europa. E di continuità: Merkel era cancelliera prima dell'arrivo di Obama, sarà cancelliera dopo il suo passaggio di consegne a Trump - e potrebbe restarlo ancora più a lungo: se è vero che non ha ancora svelato se si ricandiderà a un quarto mandato (lo farà a dicembre) e che ieri il presidente della commissione Esteri del Bundestag, Norbert Röttgen, ha fatto un passo indietro dopo aver annunciato alla Cnn che si ricandiderà (era solo «una mia valutazione personale», ha detto alla Bild), è anche vero che, di fronte all'attuale scenario internazionale, Merkel è di fatto costretta a riprovarci.

MERKEL BUNDESTAGMERKEL BUNDESTAG

 

«In tempi di turbolenze e instabilità nel mondo è importante e giusto dare un segnale di stabilità», ha spiegato per motivare il suo sostegno al socialdemocratico Frank-Walter Steinmeier come prossimo presidente della Repubblica. Parole che potrebbero tornare utili per giustificare una sua ricandidatura a cancelliera.

 

DRAGHI MERKELDRAGHI MERKEL

La donna che ha trascorso i suoi primi 35 anni di vita nella Germania comunista è diventata oggi «l'ultimo difensore dell'Occidente liberale» (New York Times) o «la leader del mondo libero» (Timothy Garton Ash sul Guardian).

 

Mentre il 4 dicembre l'Europa potrebbe ritrovarsi per la prima volta, in caso di vittoria di Norbert Hofer in Austria, con un capo dello Stato espresso dalla destra populista e l'anno prossimo il Front National potrebbe salire all'Eliseo, in Germania Angela Merkel non insegue i populisti della AfD sul loro stesso terreno.

 

«Se anche noi inizieremo a orientarci nelle parole e nei fatti a coloro che non sono interessati a trovare soluzioni, perderemo alla fine l'orientamento», ha avvertito al Bundestag a settembre, appena tre giorni dopo che la sua Cdu era stata scavalcata dalla AfD alle regionali in Meclemburgo-Pomerania Anteriore, il Land in cui la cancelliera ha il suo collegio elettorale.

 

MERKELMERKEL

Merkel, che si è sempre contraddistinta per uno stile di governo misurato - «presidenziale», direbbero alcuni - non scimmiotta gli slogan dei populisti, nonostante sia ormai da mesi sotto la pressione congiunta dei «Wutbürger», i cittadini che hanno rotto coi partiti tradizionali perché si sentono dimenticati, e della AfD, che nell' autunno del 2017 potrebbe laurearsi terzo partito in Germania.

 

Resta da capire come Berlino vorrà venire a capo delle sue nuove responsabilità internazionali. Un primo banco di prova sarà la difesa. Già da mesi Merkel insiste sulla necessità di aumentare le spese militari per rispettare gli impegni presi: oggi la Germania destina l'1,2% del Pil alla difesa, cioè 34,3 miliardi, che diventeranno 39,2 entro il 2020.