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STURM UND TRUMP - È RISSA SUI MINISTRI: BOCCIATO CHRISTIE COME NUMERO 2 DELL’AMMINISTRAZIONE - A STRONCARE LE SUE AMBIZIONI IL GENERO DEL TYCOON JARED KUSHNER, ORMAI L’UOMO PIU’ INFLUENTE DELLA TRUMP TOWER - I REPUBBLICANI CONTRO IL SUPERFALCO BOLTON: PER LA CARICA DI SEGRETARIO DI STATO C'E' ANCHE GIULIANI

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Giuseppe Sarcina per il Corriere della Sera

 

Donald Trump sintetizza la situazione con un tweet: «È in atto un processo molto organizzato, visto che io decido la composizione del governo.

 

Sono l' unico che sa chi sono i finalisti!». È un modo per provare a placare lo scontro tra diverse personalità e fazioni che divampa nella Trump Tower di Manhattan.

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Le nomine potrebbero arrivare presto, come ha fatto capire Eric Trump, il terzogenito del tycoon. La verità è che lo staff di Trump non si aspettava la vittoria dell' 8 novembre, come ormai confermano diverse fonti.

 

«The Donald» aveva affidato la guida del «transition team», il gruppo che gestisce il passaggio di consegne, a Chris Christie. Il governatore del New Jersey aveva preso molto sul serio l' incarico, pensando di poter diventare il vero numero due dell' amministrazione.

 

Le sue ambizioni sono state triturate dal resto del clan dove si sono cristallizzate almeno quattro fazioni, lobby o gruppi di interesse: la famiglia del costruttore, i repubblicani ortodossi, gli estremisti di Alt-Right , la finanza di Wall Street con forti connessioni con la comunità ebraica. Risultato: Christie è stato bruscamente declassato a vice presidente pro forma del team e ieri i suoi collaboratori più stretti, Richard Bagger e William Patucci sono stati licenziati.

 

Donald Trump ha assegnato il posto di Christie al pragmatico Mike Pence e poi formato un caminetto di sei consiglieri: lo stesso vice presidente, l' ex sindaco di New York Rudy Giuliani, l' ex speaker della Camera Newt Gingrich, il generale in pensione Michael Flynn, l' ex neo chirurgo Ben Carson e il marito della figlia Ivanka, Jared Kushner.

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Qualcosa, però, si è rotto la sera di martedì 15 e l' opera di riparazione sembra ancora in corso. Giuliani, che sembrava destinato a fare il ministro della Giustizia o comunque «lo sceriffo d' America», si è autocandidato alla carica di Segretario di Stato, scompaginando i giochi. Gli estremisti di Alt-Right , guidati dal nuovo «consigliere strategico», Steve Bannon spingono perché il posto sia affidato al super falco John Bolton.

 

Ipotesi avversata apertamente dai repubblicani tradizionali, raccolti intorno allo Speaker della Camera, Paul Ryan, appena confermato. Il senatore del Kentucky Rand Paul ha definito Bolton «una minaccia». E sono molti i senatori ostili all' ex ambasciatore all' Onu.

Un' altra rissa si è accesa quando il generale Flynn ha spiegato che non se la sentiva di chiedere al Congresso il permesso di superare la norma che impone sette anni di fermo agli alti funzionari pensionati.

 

 

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Chi, allora, farà il ministro della Difesa? Ma la rivelazione, l' uomo del giorno nella Trump Tower è il genero del presidente. Kushner, 35 anni, agisce anche in nome di Ivanka, la persona della famiglia che ha più influenza sul tycoon. Kushner, secondo le ricostruzioni, è intervenuto duramente contro Christie. Il governatore del New Jersey, quando era procuratore inquisì e fece condannare per evasione fiscale Charles Kushner, il padre di Jared.

 

Il giovane uomo d' affari ha stroncato anche i progetti di Ben Carson, che sarebbe voluto diventare ministro dell' Istruzione, nel segno del creazionismo e del primato storico del cristianesimo. Kushner è un ebreo ortodosso e ha stretti collegamenti con i finanzieri amici di Trump, come Steve Mnuchin, espressione della comunità ebraica di New York. È lo schieramento che intende frenare le spinte estremiste di Bannon, Carson e altri.

chris christie sostiene donald trumpchris christie sostiene donald trump

Trump è dentro questo groviglio di rivalità, personalismi, interessi costituiti. In più il neopresidente ieri ha visto il sindaco di New York, Bill de Blasio: altra conversazione durissima.

 

Ai giornalisti de Blasio ha detto che «vigilerà» sull' amministrazione Trump. E intanto ha ricevuto telefonate da 28 leader stranieri tra i quali il premier Matteo Renzi.

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