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Estratto dall'articolo di Marco Lillo e Valeria Pacelli per il Fatto Quotidiano
Non solo Carlo De Benedetti. Paolo Berlusconi ha pagato milioni di euro per avere informazioni su due magistrati 'nemici' del fratello Silvio. Si tratta del pm di Milano Ilda Boccassini (accusa nei processi sulle corruzioni giudiziarie a beneficio delle aziende berlusconiane e poi nel caso Ruby) e del giudice Raimondo Mesiano, che condannò in primo grado la Fininvest a pagare 750 milioni alla Cir di De Benedetti.
I dossier contenevano notizie false, come ha accertato la Procura di Roma che da mesi indaga (nel massimo riserbo) su questa vicenda. A giugno scorso Il Fatto aveva già rivelato l' esistenza di un' indagine sulla cosiddetta "macchina del fango" e di documenti falsi sull' ex editore di Repubblica. Ora si scoprono gli altri protagonisti dei dossier pagati da Paolo Berlusconi, ossia Ilda Boccassini e Raimondo Mesiano, che in questo procedimento sono parti lese, come De Benedetti.
Il fratello del leader forzista invece è ritenuto vittima perché inconsapevole della falsità dei documenti e del loro uso calunniatorio. Fonti vicine ai Berlusconi aggiungono un particolare che tinge di giallo internazionale la vicenda. Spiegano che la Fininvest ha collaborato con le Autorità tedesche che, per vie ufficiali, hanno comunicato al gruppo Berlusconi l' esistenza di un' indagine su magistrati italiani che si erano occupati del gruppo.
Secondo queste fonti, il magistrato bavarese Simone Bader tramite il suo collaboratore Peter Muller ha chiesto a Fininvest informazioni e l' azienda ha collaborato tramite l' avvocato tedesco Giebelmann. "Poi - aggiungono - non se ne è saputo più nulla. Quando si scopre che le carte sono false e che probabilmente qualcuno le ha usate persino per innescare un' inchiesta in Germania sulle toghe italiane, subito viene depositata una denuncia a Milano per la società e una a Roma per conto di Paolo Berlusconi".
(…)
Il dossier farlocco su Carlo De Benedetti, sulla pm Boccassini e sul giudice civile Mesiano poteva tornare utile per rimettere in discussione quel verdetto. Già nel 2009, il giudice Mesiano era finito nel mirino dei media di Berlusconi. Il 15 ottobre 2009 a Mattino 5 infatti va in onda un servizio 'anomalo' che descrive il giudice come un soggetto eccentrico mostrando i suoi calzini turchesi.
A distanza di anni, Paolo Berlusconi pensava di avere in mano ben più di un calzino. In uno dei dossier c' erano i presunti estratti conto di Mesiano e persino un presunto conto estero. Si facevano illazioni su un legame dei movimenti con la sentenza Cir. Tutto falso, come hanno riscontrato i pm.
Lo stesso per Ilda Boccassini. Il dossier voleva screditare il pm del caso Ruby con informazioni false su un pagamento destinato alla sorella del magistrato che in realtà non esiste. Quando gli hanno chiesto perché avesse pagato milioni di euro per quelle carte (false), Paolo Berlusconi ha descritto i pagamenti come una comune attività di ricerca di notizie. In fondo è pur sempre l' editore de Il Giornale.
BERLUSCONI E CARLO DE BENEDETTI
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