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“LA SANTA SEDE È A DISPOSIZIONE PERCHÉ I NEMICI SI INCONTRINO E SI GUARDINO NEGLI OCCHI” – PAPA LEONE XIV METTE IN CAMPO LA SUA MEDIAZIONE PER LA PACE MA IL SEGRETARIO DI STATO PAROLIN FRENA SULLA POSSIBILITÀ DI UN VIAGGIO DI PREVOST A KIEV: “QUESTO È PREMATURO, C'È STATO L'INVITO DEL PRESIDENTE ZELENSKY, ADESSO IL PAPA VALUTERÀ CHE COSA FARE” - POI CONFERMA CHE IL PRIMO VIAGGIO DEL PONTEFICE SARÀ A NICEA...
Domenico Agasso per la Stampa - Estratti
PIETRO PAROLIN - ROBERT FRANCIS PREVOST
I nemici si incontrino, il Vaticano è a disposizione per ospitarli e guardarsi tutti negli occhi. Leone XIV compie la prima grande mossa di alta diplomazia del suo pontificato. Offre lo spazio d'Oltretevre per qualsiasi mediazione di pace.
Nell'udienza ai partecipanti al Giubileo delle Chiese orientali il Papa dichiara: «Perché questa pace si diffonda, io impiegherò ogni sforzo. La Santa Sede è a disposizione perché i nemici si incontrino e si guardino negli occhi, perché ai popoli sia restituita una speranza e sia ridata la dignità che meritano, la dignità della pace».
Il Pontefice lancia un monito ai responsabili delle nazioni: «I popoli vogliono la pace e io, col cuore in mano, dico ai responsabili dei popoli: incontriamoci, dialoghiamo, negoziamo! La guerra non è mai inevitabile, le armi possono e devono tacere, perché non risolvono i problemi ma li aumentano».
Un messaggio forte, che richiama alla responsabilità personale e collettiva: «Passerà alla storia chi seminerà pace, non chi mieterà vittime; perché gli altri non sono anzitutto nemici, ma esseri umani: non cattivi da odiare, ma persone con cui parlare».
LEONE XIV ROBERT FRANCIS PREVOST E ACCANTO A LUI IL CARDINALE PIETRO PAROLIN
Il Vescovo di Roma condanna ogni visione violenta: «Rifuggiamo le narrazioni che dividono il mondo in buoni e cattivi».
Nel ricordare i drammi della guerra, Leone XIV osserva con amarezza: «Chi più di voi, può cantare parole di speranza nell'abisso della violenza? Chi più di voi, che conoscete da vicino gli orrori della guerra, tanto che Papa Francesco chiamò le vostre Chiese "martiriali"?».
Dalla Terra Santa all'Ucraina, dal Libano alla Siria, dal Medio Oriente al Tigray al Caucaso, «quanta violenza! - esclama - E su tutto questo orrore, sui massacri di tante giovani vite, che dovrebbero provocare sdegno, perché, in nome della conquista militare, a morire sono le persone, si staglia un appello: non tanto quello del Papa, ma di Cristo, che ripete: "Pace a voi!"».
Prevost chiarisce: «La pace di Cristo non è il silenzio tombale dopo il conflitto, non è il risultato della sopraffazione», ma è un «dono che guarda alle persone e ne riattiva la vita».
Invoca il «coraggio di voltare pagina e ricominciare».
(...) parla il cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin.
prevost parla del rapporto con papa francesco 1
Osserva che Papa Prevost «è un uomo di pace, che vuole la pace e che costruirà la pace proprio attraverso questi ponti che ha richiamato fin dalle prime parole». Sulla possibilità di un viaggio di Leone XIV a Kiev, il porporato frena: «Questo è prematuro, c'è stato l'invito del presidente Zelensky, adesso il Papa valuterà che cosa fare».
Parolin si sofferma anche sugli aspetti geopolitici della Messa di inizio Pontificato, domenica 18: «Sarà certamente un'occasione di incontro» tra Leone XIV e diversi capi di Stato. «Qualcuno dagli Stati Uniti verrà, esattamente ancora non so chi, ma non penso il presidente Donald Trump. Forse il vicepresidente J.D. Vance».
Il Segretario di Stato anticipa che il primo viaggio internazionale del nuovo Papa sarà a Nicea per il 1700° anniversario del Concilio.
E sull'imminente vertice di Istanbul per la pace in Ucraina, Parolin spera si aprano «spiragli. Che si sciolgano i nodi e si avvii un percorso serio». Il cardinale riflette sull'approccio vaticano verso il conflitto nell'est Europa: «Il Papa rinnoverà l'appello per la fine della guerra, noi rimaniamo sempre disponibili a offrire anche uno spazio, forse parlare di mediazione è eccessivo ma perlomeno di buoni uffici, di facilitazione».
VOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN
Il Segretario di Stato riferisce anche della forte preoccupazione espressa dalle congregazioni generali per la situazione a Gaza: «Serve un intervento serio per finire il conflitto, ottenere la liberazione degli ostaggi e garantire assistenza umanitaria».
MEME SULL INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY A SAN PIETRO BY EMAN RUS
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