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IL NUOVO PAPA GIÀ SA CHE LO ATTENDE UN MIRACOLO DA COMPIERE: SALVARE LE FINANZE DEL VATICANO (IL DISAVANZO DA 78 MILIONI DEL 2022 È SALITO A 83,5 NEL 2023 E NEL 2024 LE PREVISIONI ERANO A 87 MILIONI) – UN CARDINALE: “IL DEFICIT DI BILANCIO SARÀ UN PROBLEMA MOLTO GRAVE PER IL PROSSIMO PAPA” - “NEL LUNGO PERIODO DIMINUISCONO LE DONAZIONI E POI C’È IL PESO DEL SISTEMA PREVIDENZIALE. SERVIRÀ UNA CURA DIMAGRANTE AL VATICANO E ANCHE CON UNA DRASTICA SPENDING REVIEW NON È DETTO CHE SI RISOLVA LA SITUAZIONE. CI VORREBBE UN MIRACOLO…” - IL NODO DEL DEFICIT AL CENTRO DELLE CONGREGAZIONI
Andrea Gualtieri per repubblica.it - Estratti
Altro che santo subito: il nuovo papa non è ancora eletto ma già sa che lo attende un miracolo da compiere. Nel giorno in cui i cardinali archiviano il caso Becciu, con una nota che prende atto della sua rinuncia al conclave e invoca l’accertamento definitivo degli organi giudiziari, nella Congregazione generale arriva il dossier sulle finanze vaticane.
Quasi una contiguità fisiologica, dato che il processo per il quale il presule sardo è stato condannato in primo grado a 5 anni e 6 mesi ruota attorno a investimenti fatti col denaro della Santa Sede. La situazione economica prospettata ai cardinali è disastrosa. Nulla che gli ecclesiastici di curia non si aspettassero e anche gli altri immaginavano che i conti mostrassero un rosso più acceso delle loro berrette.
Ma il quadro generale è stato uno shock. «Il deficit di bilancio sarà un problema molto grave per il prossimo Papa, chiunque egli sia», dice un cardinale che preferisce mantenere l’anonimato. «Nel lungo periodo diminuiscono le donazioni e poi c’è il peso del sistema previdenziale. Servirà sicuramente una cura dimagrante al Vaticano» e anche con una drastica spending review «non è detto che si risolva la situazione». Tanto che il cardinale si stringe nelle spalle: «Ci vorrebbe piuttosto un miracolo», appunto.
LARRIVO DEI CARDINALI PER IL CONCLAVE
Nei giorni scorsi il Consiglio per l’economia ha approvato i nuovi bilanci presentati dagli enti pontifici per il periodo aprile-dicembre 2025, dopo che a dicembre li aveva rispediti al mittente, con il placet di papa Francesco, perché non contenevano i tagli richiesti. Un ridimensionamento che fonti interne definiscono «molto sostanziale». E non potrebbe essere altrimenti, visto che il disavanzo da 78 milioni del 2022 è salito a 83,5 nel 2023 e nel 2024 le previsioni erano a 87 milioni.
Il compito di spiegare la portata della crisi è toccato ai cardinali Reinhard Marx, coordinatore del Consiglio per l’economia, Kevin Farrell e Christoph Schönborn, presidente del Comitato per gli investimenti e della Commissione di vigilanza sullo Ior, Konrad Krajewski, elemosiniere apostolico. Per il Governatorato ha relazionato il presidente emerito Fernando Vérgez Alzaga e non la donna che ha preso il suo posto, suor Raffaella Petrini. E all’appello mancava anche il laico Maximino Caballero Ledo, prefetto della Segreteria per l’economia: «Le congregazioni sono riservate ai cardinali», è stato precisato.
KRAJEWSKIJ cardinale matteo zuppi
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